Archivio della categoria: Articolo Scientifico

“Clinical Jazz” : Armonizzare Teoria ed Esperienza, Scienza ed Arte in Medicina.

Medicina e Musica

Articolo scientifico

“Clinical Jazz” : Armonizzare Teoria ed Esperienza, Scienza ed Arte in Medicina.

04/07/2012
di F. Sapuppo*, S.Vasta**.

Commento al Testo di D. Bongiorno***

*Responsabile scientifico Timeoutintensiva OpeNetwork
**Direttore Editoriale Timeoutintensiva OpeNetwork
***Curatore Editoriale Timeoutintensiva OpeNetwork

“Pur essendoci molte caratteristiche del jazz che hanno analogie con la Medicina, Paul Haidet focalizza la sua esplorazione sull’elemento distintivo del jazz, l’improv-visazione artistica, perché è anche una qualità molto rilevante nella relazione medico-paziente.”
Con Un Commento Al Testo di D. Bongiorno, Psichiatra, Psicoanalista Spi : “Oltrepassare Le Colonne d’Ercole”

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Timeoutintensiva.it, N°21, Cover, Luglio 2012

Determinazione Di Morte Con Standard Neurologico – Elementi Informativi Essenziali. Centro Nazionale Trapianti

Articolo Scientifico

Determinazione Di Morte Con Standard Neurologico – Elementi Informativi Essenziali. Centro Nazionale Trapianti

F. Procaccio, Direttore S.C. Anestesia e Reparto di Terapia Intensiva Neurochirurgia, A.O.U. di Verona
P. P. Donadio, Direttore S.C. Anestesia e Rianimazione, Ospedale Molinette di Torino
A. M. Bernasconi, Presidente ANED
A. Gianelli Castiglione, Second Opinion medico-legale del Centro Nazionale Trapianti
A. Nanni Costa, Direttore del Centro Nazionale Trapianti

L’obiettivo del presente documento è quello di rispettare la indispensabile sintesi tra i due fondamentali aspetti della medicina, basata sulle acquisizioni scientifiche, pesate sulla bilancia etica, morale, giuridica e filosofica, ma anche e sostanzialmente obbligata a confrontarsi ed esplicarsi nel tempo attuale nella concretezza della pratica medica condivisa. E’ quindi utile ed importante analizzare sinteticamente alcuni degli aspetti di discussione che hanno caratterizzato questi primi quaranta anni di applicazione dello standard neurologico di morte, in considerazione anche del recente dibattito sulle questioni di “fine vita” nel nostro Paese e del recentissimo documento (dicembre 2008) prodotto dal Council on Bioethics, istituito dal precedente Presidente degli Stati Uniti, e specificatamente intitolato “Controversies in the Determination of Death”. Il principale quesito a cui tale documento da risposta confermativa, sia pur non in modo unanime, è : “ la determinazione di morte con standard neurologico è la morte dell’essere umano ? ”.

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Timeoutintensiva.it, N°20, Focus, 28 Marzo 2012

Il Ritorno Del Carbonchio. Dal Bioterrorismo Al Focolaio Zoonotico Del Distretto Di Sciacca

Malattie Infettive

Il Ritorno Del Carbonchio. Dal Bioterrorismo Al Focolaio Zoonotico Del Distretto Di Sciacca

The return of anthrax. From bioterrorism to the zoonotic cluster of Sciacca district

Francesco Scarlata1, Pietro Colletti1, Silvia Bonura1, Marcello Trizzino1, Salvatore Giordano2, Lucina Titone1

1Dipartimento di Scienze per la Promozione della Salute, Sezione di Malattie Infettive, Università di Palermo, Palermo, Italy;

2Unità Operativa di Malattie Infettive Azienda di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione Ospedale Civico-Di Cristina-Ascoli, Palermo, Italy

Abstract

Il carbonchio è una zoonosi degli erbivori causata da Bacillus anthracis. Casualmente l’infezione può trasmettersi all’uomo, per esposizione ad animali infetti, ai loro prodotti o alle spore nel suolo. In vaste aree dei paesi in via di sviluppo l’infezione è ancora endemica. In Italia i focolai di carbonchio animale sono ormai molto rari e i casi umani eccezionali. Bacillus anthracis è anche un potenziale strumento bioterroristico. Nell’infezione naturale umana, la forma cutanea è largamente prevalente, mentre molto rare sono quella polmonare e quella cutanea. Abbiamo recentemente diagnosticato il primo caso di carbonchio umano verificatosi in Sicilia Occidentale negli ultimi venti anni. La lesione cutanea è guarita senza cicatrice deturpante dopo terapia antibiotica con tigeciclina, rifampicina e ciprofloxacina. In seguito alla nostra segnalazione, è stato individuato un focolaio di carbonchio bovino nel distretto di Sciacca, che ha causato il decesso di 13 animali. Una più vasta epidemia è stata scongiurata con la vaccinazione di oltre 5.000 erbivori.

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Fonti:

Tratto da: Rassegna/ Casi clinici: Le Infezioni in Medicina, n. 2, 86-90, 2010

Trauma Cranico: Dalla Riabilitazione Al Reinserimento Socio-Familiare. Lettura Di Un Caso Clinico Attraverso La Qualità Di Vita.

Trauma Cranico

Dalla Riabilitazione Al Reinserimento Socio-Familiare. Lettura Di Un Caso Clinico Attraverso La Qualità Di Vita.

A. Pierobon, S. Callegari, E. Mastretta

Nell’ambito del modello biopsicosociale cui si ispira per definizione l’approccio riabilitativo, e che trova oggi espressione concettuale nell’ICF dell’OMS, la presa in carico del paziente con Trauma Cranico Encefalico (TCE) non può che configurarsi come multicomponenziale, in linea con la letteratura internazionale. È inoltre recentemente stata confermata l’utilità di introdurre la valutazione dell’impatto che questo tipo di condizione clinica può avere sulla Qualità della Vita (QdV) del paziente al suo rientro a domicilio…”…

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Timeoutintensiva.it, N°19, Technè, Dicembre 2011

“Vorrei Regalargli La Mia Vita”: Risultati Di Un Progetto Di Supporto Psicologico Ai Caregiver Di Pazienti In Riabilitazione Neuromotoria

Riabilitazione Neuromotoria

“Vorrei Regalargli La Mia Vita”: Risultati Di Un Progetto Di Supporto Psicologico Ai Caregiver Di Pazienti In Riabilitazione Neuromotoria

L. Moroni, M. Colangelo, M. Gallì, G. Bertolotti

“Un ampio numero di pazienti ricoverati nei reparti di riabilitazione neuro-motoria sono supportati da caregiver. L’identificazione del carico psico-fisico conseguente all’ assistenza o di specifici biso-gni del caregiver può aiutare ad indirizzare l’intervento di supporto psicologico rivolto al caregiver stesso. È noto che ansietà e depressione possono essere presenti nel caregiver ed insieme a percezione di stress, di solitudine e di riduzione della attività sociali costituiscono un importante carico psicofisico del caregiver. Obiettivo del presente lavoro è presentare un progetto di supporto psicologico offerto ai caregiver di pazienti ricoverati in riabilitazione neuromotoria, principalmente affetti da ictus. È stata effettuata una valutazione psicometrica ad un gruppo di 50 caregiver, coniugi o figli, all’inizio e al termine del periodo riabilitativo…”…

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Timeoutintensiva.it, N°19, Technè, 12 Dicembre 2011