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Comitato Nazionale di Bioetica (CNB): Parere Favorevole alle Terapie Intensive Aperte

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Comitato Nazionale di Bioetica (CNB): Parere Del CNB Sulle Terapie Intensive (TI) Aperte Ai Familiari

Pubblicato il 24 luglio 2013
Approvato il 19 luglio 2013

Il Parere si occupa di un aspetto particolare dell’organizzazione sanitaria, quello delle visiting policies (accompagnamento e visita dei familiari) in TI: una applicazione, non sempre adeguatamente considerata, del principio del rispetto della persona nei trattamenti sanitari (art. 32, co. 2 cost.). Tale principio implica, infatti, una presa in carico del paziente, non solo come individuo isolato e come mero corpo da curare, ma come persona con le sue relazioni significative; di queste ultime il paziente non deve essere forzatamente privato, aggiungendo il peso della solitudine (senso di segregazione e di separazione) alla già grave condizione di malattia. La presenza di persone amate, inoltre, può essere vista come applicazione del principio di tutela dell’autonomia, sia perché in tal modo si dà soddisfazione a un’esigenza fondamentale del paziente secondo le sue stesse indicazioni sia perché il paziente riceve sostegno dai suoi cari che lo accompagnano nel corso della degenza in TI. Last but not least, poiché per questa via si realizza anche un miglioramento della stessa qualità medica delle cure, il modello della TI aperta si fa raccomandare anche per ragioni di miglior efficienza nella tutela della salute. La dimensione etica del problema solidarizza con quella dell’efficienza medica. Numerosi dati, infatti, suggeriscono che la promozione dell’accesso alla TI per familiari e visitatori non solo non è pericolosa per i pazienti, ma anzi è benefica sia per loro sia per le famiglie… (Continua)

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Timeoutintensiva.it, N°25, Cover, Settembre 2013

Non – Technical Skills In Terapia Intensiva E Nella Donazione Di Organi: L’ Esperienza Di Verona

Copertina

Non – Technical Skills In Terapia Intensiva E Nella Donazione Di Organi:        L’ Esperienza Di Verona

Gaetano Trabucco 1, Maddalena Marcanti 1, Francesca Allegrini 1, Francesco Procaccio 2
1 SSO Servizio di Psicologia Clinica, 2 Terapia Intensiva Neurochirugica, Azienda Ospedaliero-Universitaria Integrata, Verona
Da: Trapianti 2010; XIV: 149-159

“L’errore umano è causa di incidenti gravi anche in Intensive Care Unit (ICU), dove le interazioni tra gli operatori, i familiari e i pazienti possono incidere a livello clinico-assistenziale, organizzativo, della relazione, delle procedure, della sicurezza e sull’outcome.

Le non-technical skills (NOTECHS) sono le abilità cognitive, comportamentali e interpersonali non specifiche dell’expertise di una professione, ma egualmente importanti nel determinare l’efficacia operativa e la sicurezza nel lavoro. Nella pratica clinica le NOTECHS vengono tuttavia poco utilizzate, pur essendo considerate da tutti molto importanti.”

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Timeoutintensiva.it, N°20, Cover, Aprile 2013

Psicologia dell’Emergenza: Dolore e Limite Come Occasioni di Crescita

Cover Timeoutintensiva N°23

Psicologia dell’Emergenza: Dolore e Limite Come Occasioni di Crescita

di Giuseppe Sammartano

Psicologo-Psicoterapeuta-Gruppoanalista. Direttore UOC Servizio di Psicologia – ASP 9 di Trapani

“… E’ di un qualche interesse osservare, tuttavia, che nell’etimo del termine (emergenza, n.d.r.) – dal latino ex-mergere, venir fuori, venir su – sono assenti conno-tazioni ombrose o inquietanti, giacché l’alea semantica dell’emergere può riferirsi tanto ad eventi considerati indesiderabili quanto a situazioni che sono o possono essere fonte di gioia: emerge un bambino, con il suo nascere. Emerge un amore, da un incontro. Emerge un talento dalla massa o un’idea dal caos indistinto dei pensieri senza pensatore.
Emergenza, dunque, come estrema necessità d’aiuto nella perdita, nel lutto, nel dolore. Come gioia epifanica, o elevazione dell’anima, nella festa autentica del nuovo che lacera il mondo e ad esso si impone.
La psicologia dell’emergenza o, più precisamente, le psicologie (plurali) dell’emergenza si richiamano a questo secondo ordine di significati che intende integrare, senza contraddirlo, il primo. Collegandosi ad essi come in un gioco amoroso, non sostituendolo.”… Continua

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La Comunicazione, Principale Nodo da Sciogliere per Aprire le Porte delle TI ai Familiari. Il “Gruppo Paziente”.

Editoriale

Sulle Terapie Intensive Aperte

La Comunicazione, Principale Nodo da Sciogliere per Aprire le Porte delle TI ai Familiari. Il “Gruppo Paziente”.

di S. Vasta*
*Responsabile Editoriale Timeoutintensiva.it

09/07/2012

“… Il paziente i familiari e gli staff di cura non sono tre realtà diverse e lontane. Sono un insieme, quello che noi dal ’97 chiamiamo il “Gruppo Paziente” fatto dal paziente i suoi parenti, gli intensivisti, i nurse, gli Ota. Non era più possibile, e non lo è più adesso, considerare le terapie intensive come caserme chiuse ed inagibili ai sentimenti dei familiari e dei pazienti ed alla loro presenza, e soprattutto ad i nostri sentimenti, di noi operatori, ed aperte solo alla “purezza” della scienza. Curare un paziente in questi reparti siano essi polivalenti, oncologici, neuro o cardiochirurgici significa curare un “trauma” denso di dolore che colpisce il paziente la famiglia e lo staff di cura che lo prende in carico. Ma questo gruppo di persone sentimenti professionalità ed umanità che girano attorno al dolore che ha colpito “uno di noi”, per poterle avvicinare e mettere insieme, non ha bisogno solo di letture scienza e conoscenza, ma anche di Formazione Psicologica e Umanizzata… “ Continua…

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Timeoutintensiva.it, N°22, Cover, Ottobre 2012

“Clinical Jazz” : Armonizzare Teoria ed Esperienza, Scienza ed Arte in Medicina.

Medicina e Musica

Articolo scientifico

“Clinical Jazz” : Armonizzare Teoria ed Esperienza, Scienza ed Arte in Medicina.

04/07/2012
di F. Sapuppo*, S.Vasta**.

Commento al Testo di D. Bongiorno***

*Responsabile scientifico Timeoutintensiva OpeNetwork
**Direttore Editoriale Timeoutintensiva OpeNetwork
***Curatore Editoriale Timeoutintensiva OpeNetwork

“Pur essendoci molte caratteristiche del jazz che hanno analogie con la Medicina, Paul Haidet focalizza la sua esplorazione sull’elemento distintivo del jazz, l’improv-visazione artistica, perché è anche una qualità molto rilevante nella relazione medico-paziente.”
Con Un Commento Al Testo di D. Bongiorno, Psichiatra, Psicoanalista Spi : “Oltrepassare Le Colonne d’Ercole”

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Timeoutintensiva.it, N°21, Cover, Luglio 2012