Ossigeno Terapia Iperbarica
Ustica: Grave Caso Di Embolia da Immersione Trattato Con Successo In Camera Iperbarica
“Dopo un’immersione effettuata alla profondità di – 42 mt e per un tempo di circa 38 minuti, un turista di 46 anni esperto subacqueo e’ stato colto da forte malore, trasportato immediatamente presso la camera iperbarica dell’isola si e’ evitato il peggio. Il sub presentava sintomi evidenti di Malattia da Decompressione forma midollare ed e’ stato sottoposto a terapia iperbarica per piu’ di 7 ore, secondo gli schemi terapeutici Francesi. Adesso il sub e’ fuori pericolo. L’ immediata regressione della sintomatologia e’ sicuramente legata alla tempestività dell’intervento, infatti il breve tempo trascorso tra l’ insorgenza dei sintomi e la ricompressione in camera iperbarica non supera i 50 minuti, questo permette di poter agire sulle bolle senza che queste abbiano causato danni permanenti.
Questo e’ il sesto caso della Stagione estiva, di malattia da decompressione trattato nelle camere iperbariche dell’Azienda Provinciale Sanitaria di Palermo, che gestisce i centri di Partinico,Ustica e Lampedusa con personale sanitario esperto in medicina subacquea ed iperbarica , mentre la gestione tecnica e’ garantita dalla ditta Sistemi Iperbarici Servizi che si avvale di personale Tecnico specializzato.”
La Notizia ci è stata inviata il 3 Agosto 2011 da Antonio Rinaldi, che ringraziamo per l’alta professionalità dimostrata
La malattia da decompressione (acronimo MDD) è una patologia da decompressione derivante dalla formazione di bolle all’interno del circolo ematico o dei tessuti e provocata dalla mancata eliminazione di gas inerti (azoto). La malattia può verificarsi in seguito ad un’immersione subacquea, oppure all’esposizione a pressioni elevate o anche in seguito alla rapida perdita di pressione nella cabina di un velivolo.
In soggetti predisposti, la malattia da decompressione può insorgere anche dopo un’immersione effettuata entro la cosiddetta curva di sicurezza (un rapporto tra profondità e tempi di immersione che non consentono un accumulo eccessivo di azoto nell’organismo) oppure nonostante il rigoroso rispetto delle soste di decompressione (soste stabilite a determinate quote in base al superamento di determinate profondità e tempi di immersione per smaltire accumuli eccessivi di azoto). Questo accade perché i fattori che possono provocare un eccessivo assorbimento – o un insufficiente smaltimento – dei gas inerti sono diversi e dipendono sia dalle condizioni fisiche del subacqueo e dal suo allenamento, sia dall’ambiente esterno (ad es. stress ed affaticamento del subacqueo in immersione e/o temperatura rigida dell’acqua).
Per quanto riguarda la cura, il metodo più opportuno è l’uso della camera iperbarica, poiché tramite la ricompressione le bolle di gas presenti nei vasi sanguigni si risaturano, e successivamente con l’uso di specifiche tabelle decompressive terapeutiche con successive tappe a pressioni inferiori i gas vengono desaturati. Per la particolare complessità e relativi rischi, di norma bisogna sempre affidarsi ad un centro iperbarico gestito da tecnici e medici anestesisti.
Approfondimenti:
Direttive per Incidente Subacqueo
Società Svizzera di Medicina Subacquea e Iperbarica
20.04.2008, valevole fino al 10/2011