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Graffiti

Collage

Da Video e Grafica di Giuseppe Zimmardi

Giuseppe Zimmardi artista palermitano, docente di storia e filosofia, racconta la sua esperienza artistica attraverso le sue parole e una piccola selezione delle sue opere. Dice di se stesso che è un videomaker, ma per chi conosce le sue opere certosine realizzate con carta, forbici e colla, o i suoi quadri a china ed altro, o ancora i suoi testi la definizione appare riduttiva.

“Ho sviluppato la pratica del collage verso la metà degli anni ’80. Usavo fobici, colla e materiali reperiti prevalentemente da cataloghi di strumenti scientifici e testi di edificazione religiosa. Delimitato il campo, facevo esercitare conflittualmente i precipitati iconografici dei magisteri religioso e scientifico a contendersi verità e un senso per il dolore.”

Per Vedere Una Parte della Sua Produzione Artistica Clicca qui

Fotografia e Disabilità

Il Terzo Occhio

Evgen Bavcar, un grande fotografo affetto da cecità

Video pictures of the photographer Slovenian Evgen Bavcar. Music by Yann Tiersen “Atlantique nord”.

Evgen Bavcar è nato in Slovenia, a Lokavec (una piccola città vicino ai confini con l’Italia) nel 1946. La sua infanzia trascorse in maniera del tutto normale, finché un giorno mentre giocava si ferì gravemente all’occhio sinistro con un ramo. I dottori dovettero asportare l’occhio e mettergli una protesi. Dopo soli pochi mesi fu l’es…plosione di una mina a danneggiare gravemente anche l’altro occhio, nella sfortuna fu comunque fortunato, perché quelle schegge che sarebbero potute giungere fin dentro il cervello furono fermate dalla protesi che aveva sul lato sinistro. Gradualmente, e nonostante una serie di operazioni, perse del tutto la vista; fu così che la sua vita cambiò radicalmente in una scuola per cechi di Ljubjana. A 16 anni fotografò una ragazza e già quella prima esperienza gli fece sentire un legame particolare con quell’arte, sebbene non ne poteva vedere i risultati. Negli anni successivi iniziò a lavorare come centralinista, ma sentiva sempre che la sua vita non lo soddisfaceva.

Per questo si trasferì a Parigi e prese una laurea in filosofia iniziando a lavorare al ‘Centre National de la Recherche Scientifique’, dove si trova tutt’ora. Nell’87 ebbe la sua prima mostra che riscosse immediato successo e da allora continua a pubblicare libri di fotografia, allestire i suoi lavori a Parigi, in Germania, Italia, Brasile, Canada e altri paesi; in più insegna e tiene conferenze in tutto il mondo. Insegna e applica quello che chiamano “Video Disegno Orientato”… tecnica che insegna ad altri disabili ciechi !

Fotografia e Poesia

Foto di James Nachtway fotografo di guerra e di pena Afghanistan, 1996 - Mourning a brother killed by a Taliban rocket.

Solo la morte.

“La morte arriva a risuonare

come una scarpa senza piede, un vestito senza uomo,

riesce a bussare come un anello senza pietra né dito,

riesce a gridare senza bocca, né lingua, né gola.

Certo i suoi passi suonano,

e il vestito ha un lieve stormire d’albero.

Io non so, io conosco poco, io vedo appena;

ma io credo il suo canto colore delle viole umide,

di viole abituate alla terra,

perché il viso della morte è verde,

e lo sguardo della morte è verde,

con l’acuta umidità d’una foglia di viola,

e il cupo colore d’invemo esasperato.

Però la morte va per il mondo anche come scopa,

lecca la terra cercando i morti,

la morte è nella scopa,

è la lingua della morte che va scovando i morti,

è l’ago della morte che va in cerca di filo.

Pablo Neruda

(frammento tratto da Da Resindencia el la tierra, II (1931/1935) di Pablo Neruda)

La Foto è del fotografo J. Natchway ed è consultabile al suo sito cliccando qui

Sogni di sogni

The Architect’s Brother

Robert e Shana ParkeHarrison sono due fotografi americani marito e moglie che attraverso la fotografia il collage il fotoritocco e la propria partecipazione alle scene costruite ed altre tecniche fotografiche hanno realizzato vari progetti. Molto famosi nel loro paese, sono dei fabbricanti di sogni e piccole utopie.
Cucendo opere fotografiche capaci di spingersi al limite del razionale, in una dimensione onirica e surreale dove tutto sembra possibile e liricamente auspicabile, la coppia di fotografi americani con il progetto The Architect’s Brother ha messo a punto una poetica seducente dei tentativi umani di dominare la natura.
I temi indagati dai coniugi americani sono piuttosto prossimi all’uomo travagliato dal suo bisogno di controllo totale, schiavo del bisogno di potere, perso nel tentativo di plasmare se stesso e la natura intorno a se inseguendo una idea labile e cadente di universo.  In attesa che le loro opere, misto di fotografia, collage ed illustrazione, possano esser visibili anche in qualche museo o galleria italiana è vivamente consigliato l’aquisto di Beginnings, un catalogo della Catherine Edelman Gallery confezionato attravero la piattaforma del sito http://www.blurb.com/.
Al loro sito potete vedere i loro ultimi lavori e la loro Biografia: http://www.parkeharrison.com/