Archivio della categoria: Libri

Recensioni Libri: “Senso Comune” di Carlo Flamigni

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“Senso Comune”

di Carlo Flamigni

Sellerio Editore

“La squadra surreale di Primo (inteso: «Terzo») Casadei, si trova nel folto di una di quelle selve di ostacoli che il cosiddetto «sistema Italia» diventa spesso e volentieri per i suoi figli. Il coriaceo Proverbio, sempre più ateo nonostante l’età, è ricoverato in un reparto di cure intensive; con lui sono quattro vecchietti in stato vegetativo, i quali muoiono in successione da un giorno all’altro, generando diffuso sospetto…. Ma presto, mentre Primo tenta di salvare tutti dai vertiginosi labirinti clinico legali e riflette a voce alta su deduzioni e controdeduzioni, la storia scivola lentamente nel giallo.”… Puoi continuare a leggere la recensione Cliccando qui

Un Giallo gustoso.

Timeoutintensiva.it, N°17, Books, Giugno 2011

Recensione Libri: “Storia Della Sicilia. Dalle origini alle stragi…” di Salvatore Di Leonardo

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“Storia Della Sicilia. Dalle origini alle stragi di G. Falcone e P. Borsellino

di Salvatore Di Leonardo

Eugenio Maria Falcone Editore

“…In Sicilia la dicotomia della società in classi ricche e classi povere è stata più netta che altrove. E’ mancata a lungo la media e piccola borghesia imprenditoriale e ne patiamo ancora le conseguenze. E, sebbene con l’avvento della Repubblica la nobiltà sia stata formalmente dichiarata decaduta, nella sostanza dei fatti in Sicilia così non è. Ad oggi, l’origine dei componenti la casta dominante è mutata solo in parte. Costoro continuano a ricoprire le cariche pubbliche più alte, a spalleggiarsi a vicenda, ad autotutelarsi, perché uniti da legami familistici, amicali e innanzitutto affaristici. Ma, se in passato era lecito chiedersi se l’origine straniera della classe dominante determinasse il suo disinteresse per il benessere generale isolano, attualmente è perfettamente inutile girare intorno a tale questione. Oggi, le diverse componenti della società siciliana sono sfaccettature dello stesso cristallo: la “Sicilianità”. Questo termine ha rivestito il significato di Nazionalità, di Patria e, nell’attualità, di Regione Siciliana. La conoscenza del passato (la memoria) serve ad accrescere la consapevolezza del presente e a programmare meglio il futuro, evitando di ripetere errori. La Storia, maestra di vita, insegna che l’autogoverno porta prosperità, solo se è ben gestito. Inoltre, i maggiori progressi si ottengono quando tutti i diversi strati sociali operano sinergicamente per il Bene Comune. Dunque, per essere forti domani, è necessario valorizzare le autonomie con l’attuazione del federalismo unitario. ‘E altrettanto necessario rafforzare la coesione sociale, che come cerchi concentrici abbracci l’Italia, l’Europa Unita, intesa come la grande nuova Nazione che forse sta sorgendo, e persino le prospicienti sponde del Mediterraneo; tutti uniti da vincoli di collaborazione.

Ma il presupposto fondamentale perché la Sicilia cresca è che la sua classe dirigente e politica, che l’analisi storica indica troppo spesso essere l’artefice primario di una “mafiosità istituzionale”, superi l’atavico disinteresse per il Bene Comune; abbandoni la prassi del “puro potere”, disposto a rinunziare a un sostanziale progresso economico personale e sociale, pur di continuare a comandare; e finalmente sia mossa da principi etici.”

Salvatore Di Leonardo

Alcuni cenni sull’Autore:

Il prof. Salvatore Di Leonardo, nato a Bagheria, è specialista in Dermatologia e ricercatore dell’Università di Palermo nella Facoltà di Medicina e Chirurgia, presso la quale opera tuttora. Inoltre, da appassionato cultore di Storia, ha svolto una ricerca puntuale sul percorso evolutivo, compiuto dai Siciliani nei secoli. Il presente libro è il risultato del suo studio.

“Storia della Sicilia – Dalle origini alle stragi di G. Falcone e P. Borsellino”, sarà presentato a Palazzo Butera, Bagheria, il 09 giugno 2011, ore 18.00.

L’evento sarà introdotto dal Dott. Angelo Gargano. Interverranno:

Il sen. Giuseppe Lumia della Commissione Nazionale Antimafia, il Prof. Giuseppe Carlo Marino, Ordinario di Storia Contemporanea presso l’Università di Palermo, il Dott. Biagio Sciortino, Sindaco di Bagheria, il Sig. Daniele Vella, Presidente del Consiglio uscente e il Dott. Giovanni Granata, Associazione Antiracket del Comprensorio Bagherese e l’autore.

Eugenio Maria Falcone Editore

25 Aprile, Festa Della Liberazione: Il Ruolo dei Medici nella Lotta Partigiana . VIDEO

25 Aprile, Festa Della Liberazione

Il Ruolo dei Medici nella Lotta Partigiana, Video.

Parlare di Venticinque Aprile 1945 è parlare della liberazione dal Nazi-fascismo e quindi della Resistenza Par-tigiana. Qualcosa che qui al Sud non è stata mai molto sentita. Quindi ricordare la lotta Partigiana è riportare alla memoria anche i molti Medici impegnati in prima linea a combattere e curare. Stefano Pronti per esempio, ha dedicato uno studio sui Medici Piacentini nella Resistenza, scrivendo che è “un aspetto nascosto della Resistenza Piacentina.”

“Nel Piacentino infatti Il Comando Unico Partigiano ordinò la trasfor-mazione del Preventorio Chiapponi, nel comune di Bettola, in Ospedale per assistere i feriti. Fu un lavoro duro, in molte località nelle scuole furono allestite infermerie per i primi soccorsi ai partigiani combattenti. Non si scriverà mai abbastanza su questi medici per l’opera prestata in condizioni igienico-sanitarie primitive, senza strumentazioni per interventi chirurgici, con scarse scorte medicinali, ma sorretti da una grande volontà.” Stefano Pronti tratteggia la figura di Dino Laudi, la sua cattura e il suo sacrificio; “è stato un uomo eccezionale che non può essere dimenticato, perchè la sua opera, la sua fede nella giustizia, i suoi grandi ideali di umanità dovrebbero essere ricordati nelle scuole piacentine. Parlare di come lavoravano questi numerosi giovani medici usciti da poco dalle Università, con poca professione ha del fantastico”.  Questi erano i medici partigiani. E ce ne erano in tutte le brigate e nelle Brigate Partigiane Yougoslave. Per non parlare oltre confine dei Medici Olandesi che si opposero all’invasione Nazifascista.

Un altro Medico da ricordare è Felice Cascione (Imperia, 2 maggio 1918 – Alto, 27 gennaio 1944) partigiano e medico italiano, eroe della Resistenza, che morì in uno scontro con i fascisti, e per questo fu insignito della Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. È noto anche per aver composto il testo della canzone Fischia il vento, uno degli inni del movimento partigiano di liberazione dal nazi-fascismo, la cui musica è quella della canzone russa Katjuša.  Attivo antifascista sin dal 1940, Cascione, l’anno dopo la laurea conseguita nel 1943, si affianca alla madre nella guida delle manifestazioni popolari a Imperia per la caduta del fascismo. Dopo l’8 settembre, Cascione raccoglie infatti un piccolo numero di giovani e nella località di Magaletto Diano Castello anima la prima banda partigiana dell’Imperiese. Guida i suoi ad azioni vittoriose, ma lui, definito da Alessandro Natta “bello e vigoroso come un greco antico”, non tralascia mai di prestare soccorso ai montanari delle valli da Albenga ad Ormea.

Morì il 27 gennaio 1944, crivellato di colpi, a soli 26 anni in un’imboscata Nazifascista.

Ecco le motivazioni della  Medaglia d’oro al valor militare di cui fu insignito:

«Perseguitato politico, all’annuncio dell’armistizio iniziava l’organizzazione delle bande partigiane che sotto la sua guida ed al suo comando compirono audaci gesta per la redenzione della Patria. Arditi colpi di mano, atti di sabotaggio, azioni di guerriglia sulle retrovie nemiche lo videro sempre tra i primi, valoroso fra i valorosi, animatore instancabile, apostolo di libertà. Ferito in uno scontro contro preponderanti forze nazifasciste rifiutava ogni soccorso e rimaneva sul posto per dirigere il ripiegamento dei suoi uomini. Per salvare un compagno che, catturato durante la mischia, era sottoposto a torture perché indicasse chi era il comandante, si ergeva dal suolo ove giaceva nel sangue e fieramente gridava: « Sono io il capo ». Cadeva crivellato di colpi immolando la vita in un supremo gesto di abnegazione.»

Il comando della brigata che guidava, prese poi il nome di Divisione Garibaldi “Felice Cascione”. All’indomani dell’uccisione di Felice Cascione per mano fascista, Italo Calvino aderisce, assieme al fratello Floriano, alla seconda divisione d’assalto partigiana “Garibaldi” intitolata allo stesso Cascione.”

Buon 25 Aprile A tutti

Savas

Recensione Libri: “La Comunicazione Diseguale.” Ricordi Di Ospedale E Riflessioni Linguistiche di Lucia Fontanella

Recensione Libri

“La Comunicazione Diseguale.” Ricordi Di Ospedale E Riflessioni

Linguistiche

di Lucia Fontanella

Anno/Editore: 2011

Il Pensiero Scientifico

Pagine: 142

Genere: Medicina delle Narrazioni

Collana: Il medico che scrive, Nursing

(Il Paziente che Scrive: NdR)

Dal Libro:

“C’era davvero un vaso di fiori al di fuori di quella finestra, in fondo, ed erano proprio gerani rossi. Ero sicura, anche senza occhiali. Quel vaso lo rivedo tutti i giorni e tutte le volte che qualcuno mi parla della rianimazione. La mia rianimazione aveva un vaso di fiori, un modesto vaso di fiori che non sapeva di essere un potentissimo richiamo alla vita, quella normale. Altre cose continuano a commuovermi: il saluto di un medico, da lontano, anche lui vicino ai gerani. Mi è parso che abbia incrociato il mio sguardo e mi ha salutato con la mano. Come faccio a farvi capire quanto è grande una cosa così? Forse l’umanizzazione della medicina consiste nel rendere la vita dei malati più normale possibile. Una buona normalità.”

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Timeoutintensiva.it, N°16, Books, Aprile 2011