Archivio della categoria: Linee Guida

Linea Guida SIP: Gestione Dell’attacco Acuto Di Asma In Età Pediatrica

Articolo Scientifico
Linea Guida Sip: Gestione Dell’attacco Acuto Di Asma In Età Pediatrica

Coordinatore:
Luciana Indinnimeo
Estensori: Barbato A., Cutrera R., De Benedictis F.M., Di Pietro P., Duse M., Gianiorio P., Indinnimeo L., et Alii

Questa LG fornisce raccomandazioni sul trattamento domiciliare e ospedaliero dell’attacco acuto di asma in età pediatrica e non deve essere considerata come il trattamento standard. Essa riguarda bambini di età superiore a 2 anni, non include bambini con immunodeficienza congenita o acquisita, con cardiopatie emodinamicamente   significative, con preesistente malattia polmonare cronica.
Naturalmente, le decisioni ultime su una particolare procedura clinica o su un
programma terapeutico devono essere prese dal medico, discutendo le varie opzioni con
i pazienti, alla luce delle scelte disponibili, dei bisogni e delle condizioni del paziente stesso…. Continua Cliccando qui

Timeoutintensiva.it, N°13, Studentcorner, Maggio 2010

Le Linee Guida Siaarti Sul Management Delle Vie Aeree Difficili. Come Interpretarle ?

Articolo Scientifico

Le Linee Guida Siaarti Sul Management Delle Vie Aeree Difficili. Come Interpretarle ?

Dr. Guglielmo Pitrolo

Fondazione Istituto San Raffaele – Giglio

Responsabile U.O. di Anestesia e Rianimazione

Riassunto

Il problema del controllo delle vie aeree è cresciuto con il crescere dell’anestesia.       Ogni U.O. deve dotarsi di protocolli operativi e di strumenti adeguati seguendo “le raccomandazioni” contenute nelle Linee Guida delle società scientifiche. La previsione di difficoltà darà garanzia di successo permettendo di evitare incidenti a volte anche mortali o con conseguenze invalidanti permanenti. E’ condizione indispensabile non solo il possesso ma anche un adeguato allenamento per l’uso dei dispositivi disponibili che devono essere scelti anche in funzione della necessaria curva di apprendimento, della percentuale di successo e del costo… Continua Qui

Le Linee Guida della SIAARTI commentate nell’articolo:

SIAARTI Raccomandazioni Per Il Controllo Delle Vie Aeree E La Gestione Delle Difficoltà

le Trovate Cliccando qui


Timeoutintensiva.it, N° 10, Spotlight, Luglio 2009

Linee Guida Sulle Indicazioni All’ Ossigeno Terapia Iperbarica

Articolo Scientifico
Linee Guida Sulle Indicazioni All’ Ossigeno Terapia Iperbarica


Documento elaborato dal gruppo di studio congiunto:

  • SIAARTI (Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione, Terapia Intensiva)
  • SIMSI (Società Italiana di Medicina Subacquea ed Iperbarica)
  • ANCIP (Associazione Nazionale Camere Iperbariche Private)

Nel 2006 un GRUPPO DI STUDIO congiunto, formato da rappresentanti delle società scientifi che, Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI), Società Italiana di Medicina Subacquea e Iperbarica (SIMSI) e di categoria, Associazione Nazionale Centri Iperbarici Privati (ANCIP), ha rivisto le Linee Guida sulle indicazioni all’Ossigenoterapia Iperbarica, alla luce delle nuove acquisizioni scientifiche e seguendo le regole della Medicina basata sull’Evidenza (EBM).

da Medicina Subacquea ed Iperbarica, Trimestrale della SIMSI N°1 Marzo 2007

    Scarica l’articolo in .Pdf  Cliccando qui

    Timeoutintensiva.it, N 6, Giugno 2008


    Lineee Guida: USA 2007 : Un nuovo progetto per una rianimazione centrata sul paziente

    Articolo Scientifico

    Lineee Guida

    USA 2007 – Patient Staff Family Support Centered ICU model:

    Un nuovo progetto per una rianimazione centrata sul paziente

    Laurie Barclay, MD; CME Author: Désirée Lie, MD, MSEd

    6 febbraio 2007

    Traduzione e riduzione libera a cura di Timeoutintensiva.it (S. Vasta, C. Gorton)

    Queste sono le prime linee guida di riferimento pubblicate sul problema e che definiscono gli standard attraverso i quali incorporare i familiari nella definizione della cura e nelle cure dei pazientiti in ICU, sviluppate in risposta alla richiesta dell’ ACCM (American College of Critical Care Medicine ) della società SCCM, nel tentativo di definire le migliori prove basate sull’evidenza nel supportto dei familiari e dei pazienti all’interno del modello da loro sviluppato di cura centrata sul paziente in ICU.

    Per la stesura di tali linee guida, L’ ACCM e lo SCCM hanno riunito un gruppo di esperti multidisciplinari (task force) nella pratica clinica dei pti critici, di cui fanno parte esperti di ICU dell’adulto, pediatriche e neonatali. Continua qui

    Timeoutintensiva.it, N°3, News, Luglio 2007

    News: Se si ha un Arresto Cardiaco, Meglio Trovarsi in Pubblico  

    News

    28 GEN 2011

    Se si ha un arresto cardiaco, meglio trovarsi in pubblico

    Sopravvive una persona su tre tra quanti sono colpiti da arresto cardiaco in pubblico e sono soccorsi con un defibrillatore automatico. Se l’arresto avviene a casa, soltanto uno su dieci si salva. Secondo gli autori, un’ulteriore dimostrazione, della necessità di diffondere su ampia scala la cultura della rianimazione cardiopolmonare. È questo il risultato di uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine. Lo studio ha passato in rassegna i dati del più ampio registro al mondo sugli arresti cardiaci extraospedalieri (quello del Resuscitation Outcomes Consortium). 14 mila gli arresti registrati tra il dicembre 2005 e l’aprile 2007, a ciascuno di essi era associato il luogo in cui si era verificato.

    I dati appaiono lampanti: per esempio ben il 79 per cento degli arresti che si verificano un posto pubblico a elevato traffico (come un aeroporto) in cui fosse disponibile un defibrillatore automatico esterno era riconducibile a una fibrillazione o tachicardia ventricolare (i due ritmi su cui lo strumento è efficace). Anomalie riscontrate soltanto nel 36 per cento di quelli verificatisi a casa.

    Perché simili differenze?

    Secondo un editoriale pubblicato a corredo dell’articolo, la motivazione potrebbe essere   la maggiore tempestività dell’intervento nel luogo pubblico a far sì che l’arresto sia ancora “defibrillabile”. In ogni caso lo studio conferma l’utilità della massima diffusione della cultura della rianimazione cardiovascolare e della presenza nei luoghi pubblici di defibrillatori automatici esterni (Dae).

    Fonti:

    http://www.quotidianosanita.it/

    L’articolo Originale:

    Ventricular Tachyarrhythmias after Cardiac Arrest in Public versus at Home

    Myron L. Weisfeldt, M.D., Siobhan Everson-Stewart, Ph.D., Colleen Sitlani, M.S., Thomas Rea, M.D et Alii

    N Engl J Med 2011; 364:313-321, January 27, 2011

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