Archivio della categoria: Musica

Recensioni Musicali: “Boxer”, The National

Recensioni Musicali

a cura di Ugo Sottile

15 dicembre 2007

“BOXER”

The National

2007 Beggars Banquet

The National sono newyorchesi ma sembrano Inglesi, come pure i più conosciuti Interpol, e questo è per me sempre un titolo di merito.

E dire, che prima di parlare di questo CD ci ho pensato un pò su; ricorda molte cose, troppe, e già al primo ascolto potrebbe rischiare di essere snobbato contrariamente a quanto è accaduto a me… Continua qui

Timeoutintensiva.it, N° 4, Music, Dicembre 2007

Books: Recensioni: “In Senso Inverso” di Philip K. Dick

Books: Recensioni

In Senso Inverso

di Philip K. Dick

2003 TIF

Nella California del 1998 il tempo scorre in senso inverso. A causa di un bizzarro fenomeno scientifico chiamato ‘Fase Hobart’, i morti risorgono dalle tombe, diventano adulti, giovani, adolescenti, infanti, per poi tornare nel grembo da cui provengono. Le sigarette si fumano a partire dalle cicche, si saluta il prossimo con un ‘addio’ e ci si congeda con ‘ciao’, a tavola si dà di stomaco invece di mangiare. Alcune ditte specializzate, i Vitarium, si occupano di prelevare dai cimiteri i defunti che ritornano al mondo… Scritto nel 1967, In senso inverso è un romanzo insolito e paradossale, che ben rappresenta la sfrenata fantasia creativa di Philip K. Dick… Continua qui

Timeoutintensiva.it, N°1, Books Recensioni, Dicembre 2006

“I Am a Bird Now (CD) By Anthony & the johnsons

Recensioni Musicali

I am a bird now (CD)

Anthony & the johnsons

2005 Secretly Canadian

a cura di Ugo Sottile

Antony Hegarty è il leader indiscusso di “Anthoby & the Johnsons”, un passato non remoto a fare musica e quant’altro nell’ambiente “alternativo” delle Drag Queen a New York. La sua musica è poesia, la sua voce rende unica qualsiasi cosa canti, e ciò vuol dire che non è una meteora del panorama musicale. Pur ripercorrendo suoni e medodie arcinoti, riesce a stravolgerli (ascoltate la sua versione di “Perfect Day” o di “Strange Fruit”) facendoli divenire qualcos’altro. Ascoltando questo Album (ma anche il primo “Anthony & the Johnsons”) si ha la sensazione di fare un viaggio dentro un’anima, piena di abissi marini ove sei scaraventato con dolcezza per poi risalire sempre alla superficie. Una volta riemerso ti attende un nuovo tuffo, ed ogni volta hai la sensazione che questo non sia possibile. Ed invece ti accorgi del contrario. Continua qui

Timeoutintensiva.it, Music, N° 4, Dicembre 2007

Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro

Books: Recensioni

Non lasciarmi

Kazuo Ishiguro

2006 Einaudi

“Mi chiamo Kathy H.”. La frase d’apertura dell’ultimo romanzo di Kazuo Ishiguro, Non lasciarmi, rende il tono e presagisce il tema di quest’opera incrinata ma costantemente sconvolgente. Da un lato la voce del narratore è colloquiale, aperta alla chiacchierata informale col lettore, dall’altro c’è qualcosa di sinistro in quel cognome amputato, che porta alla mente i travagli di Joseph K. di Kafka. Il riferimento non è nemmeno così lontano dal segno. Nei suoi lavori precedenti, specialmente ne Gli Inconsolabili del ’95, Ishiguro ha adottato quello che potrebbe vedersi come il marchio kafkiano di un distaccato senso dell’orrido. Se ad esempio pensiamo a quel piccolo capolavoro che è Nella Colonia Penale (in cui un direttore illustra orgoglioso il funzionamento di un sofisticato congegno di tortura), il disagio che la storia causa nel lettore può essere ricondotto meno alla spiegazione di come il corpo umano venga tormentato dalla macchina, e più al fatto che il comandante non riesca a vedere quel che c’è di terrificante nella situazione… Continua qui

Timeoutintensiva.it, Books, N° 4, Dicembre 2007

L’ Errore Medico: Si è Fatto Tutto il Possibile, Ma è Davvero Così ?

Books: recensione

a cura di S. Vasta

Si è Fatto Tutto il Possibile

Marco Venturino

2008 Mondadori

collana Omnibus

Prezzo: 18.00 €

La trama

Marco Venturino, classe 1957 è Direttore di divisione di Anestesia e Rianimazione all'IEO, Istituto Europeo dei Tumori. “Si è fatto tutto il Possibile”, è' il suo secondo romanzo, dopo “Cosa sognano i Pesci Rossi”, edito sempre da Mondadori.

È mattina presto. Un uomo è chiuso nel suo studio di primario, in ospedale. E ricorda. Quell’uomo è Mario Valenti, anestesista, docente universitario e professionista navigato, uno che la vita l’ha “sempre presa in pugno” e tenuta ben salda. Nella solitudine della sua stanza, quell’uomo ricostruisce l’opprimente cadenza degli eventi che l’hanno portato fin lì. La sua vita, a un certo punto, sembra essersi trasformata in un domino le cui tessere si abbattono una dopo l’altra. A mettere in moto la reazione a catena è stato un tragico errore in sala operatoria. Da allora, il corso della sua esistenza risulta ineluttabilmente alterato. Rimorsi e paura di affrontare le conseguenze dei propri gesti, sensi di colpa ed autoindulgenza, recriminazioni e desiderio di rivalsa. E il peso che si è ritrovato addosso lentamente lo schiaccia.

La Recensione

Cronaca di un “inciampo” nel giardino di cristallo del curare pazienti

a cura di Salvatore Vasta

“Oggi che so e finalmente vedo bene dentro quel pozzo nero che, se volete, posso chiamare la mia anima, ho la certezza che tutto quel desiderio di guarire e vincere la signora con la falce, non era di sicuro un irrefrenabile amore per il mio prossimo ma un incontenibile desiderio di potere”.

Questa amara e critica riflessione di Mario Valenti, primario anestesista, protagonista del secondo libro di M. Venturino, “Si è fatto tutto il possibile” (Mondadori), è il fulcro attorno al quale ruota tutta la narrazione. Che prende spunto da un “errore terapeutico” commesso dal protagonista, di fatto un appiglio narrativo, quasi un pretesto attraverso il quale mettere a nudo, non un caso di malasanità, ma, in un’analisi lucida e spietata, la crisi del sistema “uomo” all’interno dell’agire medico, quando questi, perduto il vero obbiettivo della propria professione, cioè il curare pazienti, si avventura nella spirale potere-denarosuccesso-fama-potere, che la propria ambizione gli cuce addosso come una catena da cui non può sfuggire. Ed è proprio questo ciò che rende forte e interessante il libro. Racconto della crisi di un uomo di successo che, preso come lui stesso dice da congressi, relazioni politiche, articoli, luci della ribalta e denaro, convinto di aver costruito un sistema inoppugnabile che gli permetterà di salire e salire verso un “olimpo” di cui l’ambizione non fa vedere una fine o l’approdo, si trova, per una “banale” distrazione, tutta la vita crollata addosso. Un errore che è quello che ognuno di noi medici dovrebbe augurarsi non gli accada mai, la morte di un paziente per propria negligenza, anzi, potremmo dire, per propria distrazione, dato che la mente del protagonista al momento dell’errore, non era presa dall’atto terapeutico che il protagonista stava compiendo, ma appunto dalla corsa ad ostacoli per il proprio successo. Ma basterà questo errore, di cui la vita gli chiederà spietatamente il conto, a fargli crollare addosso tutta la realtà d’intorno, in un susseguirsi di colpi di scena nei quali alla perdita della famiglia, seguirà la perdita della fiducia dei colleghi ed amici e l’insorgere di un profondo ed ossessivo senso di colpa che lo porterà a chiedersi se veramente il dire come si dice spesso “si è fatto tutto il possibile” sia una verità o non piuttosto un paravento dietro cui nascondere, a volte, le manchevolezze nell’agire di coloro che si “muovono” dentro uno tra i più delicati giardini di cristallo che è il curare pazienti. Marco Venturino, al suo secondo romanzo, scrive con magistrale ed introspettiva acuzie una storia, tutta in prima persona, che mostra come per raggiungere la gloria, il successo, la ribalta della cronaca, un professionista possa perdere di vista, la strada dell’agire terapeutico, responsabilmente per la vita che ha tra le mani, per imboccare una strada “altra”, tanto “granitica” quanto insospettatamente fragile, tanto da venir giù in un attimo, quasi fosse un castello di carta, in seguito ad un “inciampo”. Che porterà il protagonista a ritrovare tra le pieghe della propria oscurità, l’unica via d’uscita da un senso di colpa profondo per l’errore commesso, in una corsa per il potere, svuotata di ogni umanità e d’aggancio relazionale con il proprio mondo degli affetti. Un libro imperdibile come il suo primo, “Cosa sognano i pesci rossi” (Mondadori), per tutti i medici ma sopratutto per tutti coloro che all’emergenza hanno dedicato la loro esistenza.

Per Approfondimenti: Clicca qui

Per la recensione del precedente Libro dell’autore, il suo primo romanzo:

Cosa sognano i pesci rossi

Marco Venturino

Mondadori

e per L’Intervista all’autore: Clicca qui

Per Ulteriori approfondimenti:

CRONACA DELLA SESSIONE “COSA SOGNANO I PESCI ROSSI” DEL 60° CONGRESSO SIAARTI TENUTOSI A BASTIA UMBRA DAL 10 AL 13 OTTOBRE 2006

dal nostro inviato

dr. ssa M. Francesca Sapuppo

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