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A Man with a Movie Camera

A Man with a Movie Camera del regista sovietico Dziga Vertov (1929), è, tra i classici del Cimema Muto, un film radicalmente sperimentale e cinematico per contenuti e nuove tecniche cinematografiche, in cui la combinazione di immagini e di suoni mirava a sostituire completamente le parole, Kinografia assoluta fondata sulla completa separazione dal linguaggio del teatro e della letteratura. Lo stesso Vertov aveva dato ampie indicazioni per la colonna sonora da eseguire dal vivo. Nei numerosi festivals in cui il film è stato ripresentato musicisti noti e meno noti sono stati invitati a creare la loro propria versione.

Formatasi alla fine degli anni ’90, il gruppo musicale Cinematic Orchestra che ha composto la colonna sonora del frammento del film da noi pubblicato, deve certamente molto al film di Dziga Vertov. Venne infatti loro chiesto di partecipare alla serata di premiazione di Stanley Kubrick al  Director’s Guild Awards (GB),  e quindi al festival di Porto “città europea della cultura”, con l’accompagnamento live a Man with a Movie Camera, portato poi in tour e infine registrato sull’album dallo stesso titolo.

Dziga Vertov (pseud. di Denis Arkadevič – o AbramovičKaufman; cir. rus. Дзига Вертов; Białystok, 2 gennaio 1896 – Mosca, 12 febbraio 1954) fu un regista sovietico. Di famiglia medio-borghese di origini ebraiche, Vertov si trasferisce dalla Polonia in Russia (prima a Mosca poi a San Pietroburgo) all’inizio della prima guerra mondiale. Inizia gli studi di Medicina e intanto si dedica alla poesia, a narrazioni satiriche e di fantascienza. Nel 1916 comincia ad interessarsi al montaggio di sonori e il suo interesse crescente per il cinema è accompagnato da quello per il futurismo che gli ispira anche il nome d’arte che si scelse: “Dziga Vertov” vale a dire “vertice rotante” in lingua ucraina. Tutto il complesso teorico e la genialità di Vertov si riassumono in quella che è anche la sua opera più famosa, L’uomo con la macchina da presa (1929). Questo film è davvero rivoluzionario, scompagina la grammatica sino ad allora utilizzata (basti pensare che non sono usate didascalie, fondamentali nell’epoca del muto) e in uno sfolgorio di trovate tecnico-stilistiche ci mostra una macchina da presa che da oggetto di osservazione ne diventa il soggetto. Vertov, inviso alla gerarchia stalinista, ha un lungo declino nel quale comunque non smette di filmare. Evita le purghe staliniste regalandoci ancora brani della sua arte e abilità tecnica fino al 1954 quando muore a causa di un cancro.

da http://it.wikipedia.org/wiki/Dziga_Vertov

Potete Vedere l’intero Film, un’opera d’arte datata 1929, su Google Video Cliccando qui

Una Recensione su questa Band Musicale Inglese e la sua produzione la trovate sul N° 10 di  Timeoutintensiva Cliccando qui

Sono Ormai Solo un Niente

Books: recensione

foto di James Nachtwey

“-E’ un Niente !

-Signore perchè la chiamano un Niente?

-Perchè è questo che sono

-Cosa faceva nella vita ?

-Niente

-Era un uomo d’affari?

-No

-Cos’era allora

-Un Niente

-Neanche se stesso

-Men che meno me stesso

-Che cosa odiava ?

-Niente

-Era un credente?

-No

-Era un Miscredente?

-No, Ovviamente.

Sono ormai solo un Niente.”


Da “Il Compromesso” di Elia Kazan

Il Compromesso

Elia Kazan

edizioni Mattioli1885

“Il compromesso è un grande romanzo: c’è un uomo qui dentro” (Henry Miller)

“Non ci piace la realtà descritta da Kazan, ma non possiamo ignorarla, perchè è la nostra!” (John Steinbeck)

“La scrittura di Elia Kazan è di grande effetto. Ha l’intensità di un proclama e l’autorità di una confessione” (James Baldwin)

“Un romanzo di straordinaria intensità” (Tennesee Williams)

Edizione italiana a cura di Gian Paolo Serino.

Recensione Video Commenti Filmografia Clicca qui

Recensioni Musicali: “Ark” di Brendan Perry

“Ark”

di Brendan Perry

Anno 2010

Etichetta: Cooking Vinyl

Recensione di Ugo Sottile

Come l’araba fenice risorge dalle proprie ceneri per mostrarsi nei luoghi più disparati, così Brendan Perry, già comprimario dei Dead Can Dance insieme a Lisa Gerrard, ogni tanto si riaffaccia sul panorama musicale con le sue creazioni sempre colme di “Pathos”. L’ultimo album ufficiale “The eye of the hunter”, splendido, risale ad oltre 10 anni fa, anche se ha affiancato il talentuoso Glen Johnson, leader della splendida fucina musicale dei Piano Magic, nell’album “Ovation “ e nel successivo e.p. “Dark Horses” non molto più di un anno fa…”…

Se vuoi leggere l’intera Recensione e Vedere il video e Scaricare l’allegato Clicca qui

Timeoutintensiva.it, N°15, Music, Gennaio 2011