Archivio della categoria: Nurse Science

Nurse Science: Perché Crediamo Nella Valutazione Infermieristica: La Nostra Esperienza in ISMETT

Articolo Scientifico

Nurse Science

Perché Crediamo Nella Valutazione Infermieristica: La Nostra Esperienza in ISMETT

03/04/2011

Articolo di: M. Ziino Colanino, G. Cappello , S. Egman, S. Giammona .
(Nursing Education Department ISMETT* – Palermo)

*Istituto Mediterraneo dei Trapianti.

Introduzione

Dalla mansione alla prestazione
L’infermiere da subalterno a protagonista ed interprete del suo lavoro

L’abolizione del mansionario rappresenta una pietra miliare per l’esercizio della professione infermieristica. La mansione, cioè, l’esecuzione di un insieme di compiti, faceva dell’infermiere un semplice esecutore non direttamente coinvolto nel complesso processo assistenziale, e come tale, veniva escluso da quella che secondo Herzberg viene definita “crescita verticale” della mansione, cioè, quella crescita professionale che genera  la motivazione al lavoro e che rende il lavoratore protagonista e non subalterno.

Per superare questo stallo professionale è necessario che i compiti di mera esecuzione si espandano, includendo: la programmazione, l’organizzazione, il controllo e il coordi-namento del proprio lavoro, spostando così il concetto di mansione a quello di prestazione, attraverso la quale il compito da frazionato diventa complesso e include l’intero processo assistenziale.”

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Timeoutintensiva.it, N°16, Nurse Science, Aprile 2011

Editoriale: Il Modello della Formazione Infermieristica in ISMETT:  Il Segreto di un Successo

Nurse Science

Editoriale: Il Modello della Formazione Infermieristica in ISMETT:  Il Segreto di un Successo

03/04/2011

Articolo di: R. Lombardo, F. Marchese, G.Cappello, S. Egman

Nursing Education Department ISMETT (Istituto Mediterraneo dei Tumori, Palermo)

Introduzione

Parlare di formazione significa affrontare un argomento molto vasto e complesso che non può essere pienamente affrontato e sviscerato in un unico articolo.  Altri ne seguiranno e ci auguriamo che possano anche essere arricchiti da un vivace confronto con i nostri lettori sul blog. La formazione sanitaria oggi è oggetto di discussione per tutte le aziende ospedaliere pubbliche e private affannate nel tentativo di seguire un programma mini- steriale (basato su ECM) che, a nostro parere, non viene tenuto in giusta considerazione dagli operatori. Siamo sempre più convinti che in Sanità le politiche efficaci, le buone gestioni e l’attuazione delle migliori pratiche derivino solo da un’ottima formazione del personale e dall’adozione di un modello formativo valido. Perciò, senza voler escludere l’efficacia di percorsi alternativi, vogliamo presentarvi quello attuato presso l’ISMETT.

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Timeoutintensiva.it, N° 16, Nurse Science, Aprile 2011

Nurse Science: Nursing dell’Intubazione

Articolo Scientifico

Nurse Science

Nursing dell’ Intubazione

A. Lucchini, L. Aliprandi, L. Iacobelli, M. Nesci, M. Asnaghi, N. Nava*, M. Baiocchi*

Servizio di Anestesia e Rianimazione Azienda Ospedaliera San Gerardo – Monza

*Servizio di Anestesia e Rianimazione Azienda Ospedaliera Polo Universitario Ospedale L. Sacco – Milano

Le manovre di nursing durante intubazione

di un paziente, nella nostra terapia

intensiva si sono modificate nel corso degli

ultimi anni. È importante ricordare che il

paziente non intubato ricoverato in terapia

intensiva è un soggetto con caratteristiche

cliniche molto differenti rispetto al malato

che viene intubato in un blocco operatorio per un intervento in elezione in anestesia generale. Il paziente in terapia intensiva nella maggior parte dei casi è un soggetto in cui sono stati effettuati vari tentativi di supporto respiratorio non invasivo (scafandro, CPAP in maschera) che per diversi motivi non hanno avuto il risultato desiderato. Ci si trova quindi a dover intubare un malato che spesso presenta un quadro di instabilità emodinamica e/o un quadro di grave insufficienza respiratoria acuta. Per questi motivi nella nostra terapia intensiva l’obiettivo primario che ci si pone durante l’intubazione di un paziente critico è la riduzione delle complicanze legate all’utilizzo di farmaci quali i sedativi ed i curari.

Nursing Of Intubation

Recent developments in noninvasive ventilation allow the intensivists to delay the time of intubation of the patient admitted to the ICU. This new possibility of a gain in time leads to the fact that those patients who are intubated in the ICLI, are patients with a very compromised hemodynamic and respiratory situation. For this reason, we developed a specific protocol regarding the intubation procedure of this kind of patients. This paper reviews our strategies for endotracheal tube positioning in critically ill patients and shows the fundamental role of the nurses during this procedure.

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Timeoutintensiva.it, N° 7,  Studentcorner, ottobre 2008

E Se il Mio Lavoro Fosse Come “Un Bacio”

Editoriale

E se il mio lavoro fosse come “un bacio”

S.Costanza, R. Giammona, R. La Porta

IIa Rianimazione Arnaos Ospedale Civico, Palermo

15 luglio 2007

Mi chiamo Silvana, sono un’infermiera e lavoro in un reparto di Rianimazione ormai da parecchi anni. Voglio qui cimentarmi nella non facile descrizione del mio mondo lavorativo, fatto non solo di luoghi fisici con aspetti strutturali e strumentali ma anche, e forse soprattutto, di umanità: quella degli operatori, dei pazienti, dei congiunti dei pazienti. Certamente la componente strumentale, tecnologica di un reparto di Rianimazione, fatta di monitor, pompe di infusione, respiratori che attimo dopo attimo sostengono le funzioni vitali dei pazienti e ne segnalano lo stato clinico ed emotivo, è molto complessa, ma ancora possibile da comprendere; ma ciò che invece è più difficile da capire è la componente umana di un reparto di Rianimazione, componente troppo spesso considerata di secondo piano… Continua Qui

Timeoutintensiva.it, N°3, Focus, Luglio 2007

Nurse Science

ANALISI DEL SUPPORTO INFERMIERISTICO NELLE MALATTIE CRONICHE COMPLICATE DA DEPRESSIONE

In uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine viene descritto l’esito di un modello assistenziale in grado di affrontare con efficacia le manifestazioni patologiche nel loro complesso. I ricercatori hanno reclutato 214 pazienti con depressione e malattie cardiache, diabete, o entrambi; a metà del campione è stato affiancato un/a infermiere, appositamente addestrato, per assisterli quotidianamente. L’altra metà ha ricevuto le cure standard senza infermiere. Sulla base dei dati rilevati in oltre 12 mesi di studio, i pazienti seguiti dall’infermiere presentavano valori significativamente migliori di glicemia, pressione sanguigna, colesterolo e di stato depressivo rispetto a quelli senza supporto infermieristico.

da: http://www.sanitanews.it/quotidiano/intarticolo.php?id=4450&sendid=647

Fonte:

Collaborative Care for Patients with Depression and Chronic Illnesses

Wayne J. Katon, M.D., Elizabeth H.B. Lin, M.D., M.P.H., Michael Von Korff, Sc.D., Paul Ciechanowski, M.D., M.P.H., Evette J. Ludman, Ph.D., Bessie Young, M.D., M.P.H., Do Peterson, M.S., Carolyn M. Rutter, Ph.D., Mary McGregor, M.S.N., and David McCulloch, M.D.

N Engl J Med 2010; 363:2611-2620 December 30, 2010

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