Archivio della categoria: Oncologia

News: Giappone: Cancro: Più A Rischio I Meno Istruiti E Più Poveri

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Giappone: Cancro: Più A Rischio I Meno Istruiti E Più Poveri

Secondo i ricercatori dell’Universita’ Nihon Fukushi esiste un legame tra poverta’, mancanza di istruzione e l’insorgenza di tumori negli anziani. Ebbene questi studiosi, hanno analizzato i dati di 15.025 persone con almeno 65 anni di eta’, residenti nella prefettura centrale di Aichi e in quella occidentale di Kochi. I volontari oggetti dello studio, era tutti perfettamente sani all’inizio, sono stati poi seguiti per circa quattro anni fino al maggio del 2008. Dai risultati raccolti, gli scienizati hanno scoperto che gli anziani maschi con un reddito annuo inferiore ai due milioni di yen (17.500 euro) hanno avuto un rischio di morte per cancro 1,9 volte maggiore rispetto ai coetanei con entrate complessive di almeno quattro milioni di yen. Lo stesso fenomeno si sarebbe evinto anche nei soggetti con un basso livello di istruzione, compreso tra i sei e i nove anni: in quanto le loro possibilita’ di morte per tumore sono risultate di 1,46 volte superiori rispetto agli anziani un istruzione di almeno 13 anni. Questo accade perchè i soggetti meno istruiti, e piu’ poveri adottano comportamenti piu’ a rischio, come l’uso di alcol e sigarette ed inoltre, si sottopongono a meno controlli avendo problemi economici.

Tale studio è stato pubblicato dal quotidiano Yomiuri Shimbun.

News: Il Cancro Al Pancreas Dirotta Le Cellule Immunitarie Per Difendersi

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Il Cancro Al Pancreas Dirotta Le Cellule Immunitarie Per Difendersi

Il cancro al pancreas è in grado di condizionare il sistema immunitario in modo che quest’ultimo, invece di contrastare la crescita tumorale, venga attivamente coinvolto nella sua progressione. È quanto emerge da uno studio del San Raffaele di Milano pubblicato oggi sul Journal of Experimental Medicine. Il gruppo di ricercatori ha individuato un complesso dialogo che coinvolge le cellule tumorali e cellule presenti nel microambiente tumorale, come le cellule stromali e cellule del sistema immunitario. Il risultato è un’alterazione di quest’ultimo e in particolare dei linfociti T che invece di produrre le citochine efficaci nel combattere il tumore, cominciano a produrre citochine che favoriscono ulteriormente la progressione della malattia (“linfociti deviati”). La ricerca è stata condotta da una équipe multidisciplinare guidata da Maria Pia Protti e da Lucia De Monte dell’Unità di Immunologia dei Tumori: “Questa ricerca rappresenta un passo in avanti sia nella conoscenza dei meccanismi biologici che rendono il carcinoma del pancreas un tumore particolarmente aggressivo – spiega Protti -, sia nell’identificazione di nuovi target terapeutici che consentiranno di mettere a punto, nei prossimi anni, nuove strategie terapeutiche”.  Nel corso della ricerca sono state identificate le molecole principalmente coinvolte in questo meccanismo. Per alcune di queste molecole sono già disponibili anticorpi capaci di bloccarne l’attività. È stato inoltre verificata, in una casistica di pazienti sottoposti ad intervento chirurgico, l’esistenza di una correlazione statistica tra la quantità di “linfociti deviati” presenti nel tumore e la sopravvivenza del paziente. Il carcinoma del pancreas è una malattia molto aggressiva e costituisce la quarta causa di morte per tumore. La chirurgia è ad oggi il trattamento più efficace, ma solo il 15-20% dei pazienti è candidabile all’intervento: in questo caso la sopravvivenza è variabile e rimangono pochi i fattori predittivi della prognosi.

Fonte: Intratumor T helper type 2 cell infiltrate correlates with cancer-associated fibroblast thymic stromal lymphopoietin production and reduced survival in pancreatic cancer

Published February 21, 2011

doi: 10.1084/jem.20101876

© 2011 De Monte et al.

L’Articolo lo trovate Cliccando qui:

News: Individuato Nel Sangue Un Nuovo Biomarcatore Del Cancro Polmonare

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Individuato Nel Sangue Un Nuovo Biomarcatore Del Cancro Polmonare

Analizzare la quantita’ di Dna ‘libero’ nel sangue per diagnosticare il grado di sviluppo del cancro ai polmoni. E’ questo l’obiettivo degli esperti dell’Universita’ Politecnica di Valencia, in Spagna, che in uno studio pubblicato su Journal of Thoracic Oncology, hanno associato l’avanzare della malattia con la presenza di acido desossiribonucleico nel flusso sanguigno.

La ricerca, condotta su 446 pazienti affetti da tumore polmonare, ha dimostrato l’esistenza di una relazione tra la velocita’ di progressione della patologia e la quantita’ di Dna circolante nel flusso sanguigno: maggiore e’ la sua concentrazione, piu’ grave risulta lo stadio di sviluppo tumorale. La scoperta, spiegano gli studiosi ”potrebbe rappresentare un valido aiuto per diagnosticare e monitorare lo sviluppo del cancro ai polmoni”.

Per approfondimenti:

Circulating DNA is a Useful Prognostic Factor in Patients with Advanced Non-small Cell Lung Cancer

Sirera, Rafael PhD; Bremnes, Roy M. MD, PhD; Cabrera, Andrea MSc

Journal of Thoracic Oncology:

February 2011 – Volume 6 – Issue 2 – pp 286-290

doi: 10.1097/JTO.0b013e31820189a5

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Da Cuba Un Vaccino Contro il Cancro al Polmone

Cuba ha registrato il primo vaccino terapeutico contro il cancro al polmone -non a piccole cellule- più avanzato del mondo. Si chiama CIMAVAX-EGF ed è già stato utilizzato per trattate più di 1.000 pazienti nell’Isola. La direttrice del progetto di questa vaccinazione, del Centro d‘Immunologia Molecolare, de L’Avana, CIM, Gisela González, ha spiegato che questo vaccino offre la possibilità di trasformare il cancro avanzato in una “malattia cronica controllabile”. CIMAVAX-EGF è il risultato di quindici anni d’investigazioni ed è indirizzato al sistema relazionato al tumore. Secondo la González non provoca effetti secondari importanti, in quanto “si basa su una proteina che abbiamo tutti, il fattore di crescita epidermico, relazionato con i processi di proliferazione cellulare che, quando c’è un cancro, non sono controllati. Dato che l’organismo tollera ciò che è suo e reagisce contro ‘l’estraneo’, abbiamo fatto una composizione tale che riuscisse a generare anticorpi”. “Il vaccino terapeutico si somministra alla fine della radioterapia o della chemioterapia e può essere utilizzato come trattamento cronico che aumenta le aspettative di vita e la qualità della vita del paziente” ha concluso la dottoressa González.

La scienziata ha segnalato che attualmente il CIMAVAX-EGF sta “avanzando” in altri paesi e che si sta valutando la forma di usare il suo principio in terapie contro altri tipi di tumori, come quelli della prostata, dell’utero e della mammella. Questo dimostra che al contrario dei paesi che sottopongono ancora Cuba al Bloqueo, vale a dire ad un assurdo embargo, i cubani non fanno nulla per bloccare le loro scoperte scientifiche e il loro utilizzo nel mondo. Se non ci fosse questo ormai assurdo blocco che dura da più di trent’anni, potremmo attingere alle scoperte della Sanità Cubana, una tra le migliori del mondo, a tanti farmaci utilizzati a Cuba e non in altri paesi per tante malattie croniche ma verso i quali non si ha quasi accesso.

In ogni caso sono necessari ulteriori studi per certificare l’efficacia di tale farmaco.

L’Avana, 13/01/2011.

Fonti:

MEDICC Rev. 2010 Winter;12(1):17-23.

Clinical development and perspectives of CIMAvax EGF, Cuban vaccine for non-small-cell lung cancer therapy.

Rodríguez PC, Rodríguez G, González G, Lage A.

Molecular Immunology Center, Havana, Cuba. camilo@cim.sld.cu

Newsletter del Sabato (29 Gennaio 2011) del Gruppo FB dell’Associazione i.Change Onlus