Archivio della categoria: Timeoutintensiva.it

Racconti a Margine: L’amore In Una Storia Di Ordinaria Rianimazione di M.F. Sapuppo

Racconti a Margine

L’amore In Una Storia Di Ordinaria Rianimazione

di M.Francesca Sapuppo

Da un incipit di Carlo Lucarelli

“Ogni giorno salgo sulla corriera e mi presento alle due dietro la porta, con quello che da noi in Sicilia si chiama “portamangiare”. Tiene caldo ciò che preparo per circa due ore: una pappa energetica che non ho più il coraggio di assaggiare, eppure io un tempo con quello uomo dietro la porta, mio marito, condividevo a tavola ogni cosa. Ora ciò che avanza lo butto e mi fa schifo”…

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Timeoutintensiva.it, N°1, Racconti a Margine, 15 dicembre 2006

Racconti a Margine: “Outcome” di Salvatore Vasta

Racconti a Margine

“Outcome”

di Salvatore Vasta

“… Bambini… sì hai ragione, spesso diventano come dei bambini, anche se poi tornano, ma a volte diversi… il trauma è come una ferita in via di lunga guarigione, come una linea della vita interrotta lì sul palmo della mano e che poi riprende ma con una curvatura differente. Le cose cambiano…”… lui si guardò il palmo della mano mentre io mi immaginai che arrivasse Maurizio, il fratello… non lo avevo mai visto “vivere” e non lo avrei certo riconosciuto vestito, sbarbato, in piedi; quando si sta con la vita sospesa nudi in un letto per giorni, poi nella vita si è diversi… di fatto non l’ho più rivisto…

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Timeoutintensiva.it, N°2, Racconti a Margine, Aprile 2007

Racconti a Margine: “Il Sorriso Di Un Corpo Di Pietra” di M.F. Sapuppo

Racconti a Margine

“Il Sorriso Di Un Corpo Di Pietra”

di M.Francesca Sapuppo

Responsabile Scientifica Timeoutintensiva.it

Incipit

Questo racconto illustra cosa significa per il Curante il risveglio di un paziente comatoso, malato con cui non può comunicare con le parole, e con cui può parlare solo attraverso se stesso.

Il risveglio è un momento che può non avere segni oggettivi certi, a volte è così soggettivo che non è evocabile da tutti quando lo si ricerca. E’ qualcosa che “senti” sul tuo corpo, che il malato ti riverbera, perciò in questo stato d’incertezza spesso noi Rianimatori diciamo “mi sembra sveglio”. E’ un momento con una connotazione affettiva notevole, perciò non sfugge quasi mai a chi ha passato molto tempo con quel malato, perché diventa in grado di avvertire anche un impercettibile cambiamento.

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Timeoutintensiva.it, N°4, Racconti a Margine, Dicembre 2007

Racconti a Margine: JESU di Salvatore Vasta

Racconti a Margine

JESU

di Salvatore Vasta

“…smette di parlare per un momento, stringe la sigaretta tra le dita, netta e rinetta la cenere sul bordo della tazza sino al rosso della brace… Sono entrato in quella casa e c’era buio anche lì, tanto che abbiamo dovuto accendere le luci. La donna era riversa sul tavolo, ai suoi piedi un lago di sangue scuro…”…

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Timeoutintensiva.it. N°1, Racconti a Margine, Dicembre 2006

Racconti a Margine: “La Sconosciuta” di Beatrice Monroy

Racconti a Margine

“La Sconosciuta”

di Beatrice Monroy

Un racconto dedicato a Timeoutintensiva da una Scrittrice

Tunisi, 28 Aprile 2008

Incipit

“Sogno di scrivere perché in qualche modo è il mio mestiere. Io so come la parola scritta, la parola narrata possa arrivare al segno. So anche come la grande magia di chi scrive, la sua riflessione e la sua forza, sta nel potere narrare una storia da diversi punti di vista permettendo così a chi legge di vivere l’esperienza completa di un’avventura  altrimenti sconosciuta.
Raccontare e scrivere è assumersi la responsabilità delle parole ma anche la responsabilità di regalare al mondo  una storia raccontata da terzi.
Scrivere e raccontare insomma è prendersi una bella gatta da pelare, è rimbalzare al mondo cose e cose che forse e per lo più non si vogliono sentire, è arrogarsi il diritto di pensare che invece quelle cose vale proprio la pena di sentirle e magari ragionarci anche un po’ su.”

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Timeoutintensiva.it, N°6, Spotlight, Giugno 2008