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Recensioni Musicali: “Vekatimest 2009″ dei Grizzly Bear

Recensioni Musicali

“Vekatimest 2009″

dei Grizzly Bear

Etichetta Warp

Producer Chris Taylor

Recensione di Ugo Sottile*

*Timeoutintensiva OpeNetwork

Band newyorchese di Brooklyn formata da Daniel Rossen voce/chitarra e tastiere, Ed Droste voce/chitarra, Chris Taylor basso/backing Vocals, Christopher Bear batteria e backing Vocals. Attiva dal 2007, anche se “Horn of Plenty”, prima prova, vedeva il solo Ed Droste, l’album viene remixato nel 2005, il quartetto attuale si riunisce nel 2006 con “Yellow house”, praticamente il primo vero album dei Grizzly Bear. Prodotti dalla Warp, uno dei pochi gruppi non elettronici sotto contratto con questa etichetta. ”Yellow House” raccoglie Lavori ed esperienze retroattive di Rossen, Droste e compagni. Contiene autentiche perle come “Knife”, “Little Brother” per gli amanti del Finger Picking. L’eccezionale e bellissimo “Plans”; la strana e retrò “Maria” scritto pare da una prozia di Droste. L’album si chiude con l’apoteosi di “Colorado” con cori arrangiati a mo’ di inno religioso, tematica spesso sviluppata nei lavori dei Grizzly Bear. I loro brani sono stati spesso usati come intermezzo da una rete televisiva via cavo di Atlanta che oltre gli States copre anche Australia e Nuova Zelanda… La Recensione Continua qui

Timeoutintensiva.it, N° 11/12, Music, Dicembre 2009

News: Oggi È La Giornata Mondiale Del Rene.

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Oggi È La Giornata Mondiale Del Rene.

Un lavoro silenzioso ma importante, quello svolto dai reni. Eppure quanto ne sappiamo di questi organi vitali e cosa facciamo per tutelarli e proteggerli dalle malattie? Un’occasione preziosa per informarsi ed effettuare un controllo gratuito la si avrà il prossimo 10 marzo, data in cui ricorre la Giornata mondiale del rene, iniziativa giunta ormai alla sua sesta edizione. Obiettivo della campagna, nelle oltre cento nazioni aderenti, sensibilizzare la popolazione sulla prevenzione delle patologie renali, veicolando una corretta informazione su questi organi e sulla loro salute, spesso lacunosa, con conseguenze deleterie per i pazienti. I dati sulla conoscenza delle patologie a carico del rene sono a dir poco preoccupanti. Basti pensare che in Italia, benché il 10% delle popolazione adulta sia a rischio di malattia renale cronica, il 60% delle persone non sa perché i reni si ammalano. Nel mondo, stando alle stime più recenti, sarebbero circa due milioni e mezzo i pazienti in dialisi, solo l’Italia ne conta cinquantamila. La Fondazione Italiana del Rene e la Società Italiana di Nefrologia faranno tappa nelle scuole, nelle piazze e nei reparti di nefrologia, nell’ambito dell’iniziativa Nefrologie Aperte, effettuando test per la misurazione della pressione e l’esame delle urine, ma anche distribuendo materiale informativo. Per arginare il danno renale, è fondamentale tenere sotto controllo diabete e pressione arteriosa, scongiurando al contempo il rischio di insorgenza di malattie cardiache. Testimonial della campagna italiana per i reni quest’anno è il calciatore Gianni Rivera, che ha registrato uno spot video ed audio che verrà trasmesso sugli autobus, al cinema, in metropolitana, alla radio ed in tv. Per saperne di più sulla piazza o l’ospedale più vicino a voi per sottoporsi agli esami gratuiti, consultate il sito dedicato alla Giornata mondiale del rene al Link:

www.fondazioneitalianadelrene.org.

Potete inoltre scaricare il Booklet sugli eventi della Giornata Cliccando qui

News: Libia: Msf Ha Consegnato 22 Tonnellate Di Medicine E Altro Materiale

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Libia: Msf Ha Consegnato 22 Tonnellate Di Medicine E Altro Materiale

A Bengasi 1.800 feriti in 5 giorni, difficile accesso a ovest

Medici Senza Frontiere (Msf) da fine febbraio, cioè da quando le equipe dell’ong sono entrate in Libia attraverso la frontiera con l’Egitto, ha consegnato alla farmacia centrale di Bengasi ventidue tonnellate di materiale medico, che comprende farmaci, kit per le ustioni, materiale di sutura, fissatori esterni, fasciature. L’organizzazione fa sapere in un comunicato che medici di diverse località in Libia hanno richiesto il supporto di Msf, ma l’accesso alle zone più ad ovest resta ancora molto difficile. Msf sta inoltre considerando tutte le opzioni per trasportare altre medicine e materiali medici via terra e anche via mare. Nel reparto di chirurgia dell’ospedale di Ajdabiya, nell’est della Libia, Msf è presente con un infermiere di sala operatoria che assiste i medici della struttura, come da loro richiesto dopo che i nuovi scontri a Ras La Nuf hanno provocato altri feriti. Contemporaneamente le equipe di Msf stanno portando materiali e stanno valutando la situazione in varie strutture mediche di Bengasi e in alcune località della Libia orientale. A Bengasi, le strutture mediche hanno dovuto far fronte a più di 1.800 feriti in solo cinque giorni di violenza a febbraio. Il 3 marzo, le equipe di Msf hanno visitato l’ospedale della città di Ajdabiya, a 160 chilometri da Bengasi, vicino a Brega, dove sono avvenuti gli scontri. Le equipe di Msf stanno tentano di entrare a Brega e in altre località della Libia al centro degli scontri. Dal 23 febbraio un’equipe di Msf è presente al confine fra Tunisia e Libia ed è pronta a inviare materiale medico non appena si aprirà la frontiera. Circa 94mila persone nei giorni scorsi sono fuggite dalla Libia attraverso il confine con la Tunisia. Dal 3 marzo è diminuito il flusso di persone che attraversano la frontiera, secondo Msf: da 8-14mila persone al giorno si è passati a una media di circa 2.500.
L’organizzazione ha avviato inoltre un programma di assistenza psicologica, dato che molte persone sono state testimoni o hanno subito varie forme di violenza quando si trovavano in Libia e hanno grande incertezza sul proprio futuro. A quanto viene riferito, i feriti non sono autorizzati a uscire dalla Libia, ci sono pochissimi casi di persone ferite che hanno potuto attraversare la frontiera con la Tunisia e le equipe mediche e le forniture di materiali sono bloccate sul lato tunisino. Msf sta pertanto cercando in ogni modo di trasportare, in Libia, i materiali e le medicine richieste dai medici locali.

Per Approfondire Leggi sul Sito di MSF Cliccando qui


News: Cassazione: Dimissioni Ospedaliere Vincolate Alle Condizioni Del Paziente, Non Da Linee Guida

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Cassazione: Dimissioni Ospedaliere Vincolate Alle Condizioni Del Paziente, Non Da Linee Guida

La sentenza riguarda il caso di un paziente morto il giorno in cui fu dimesso. Il medico, condannato per omicidio colposo in primo grado per dimissioni “frettolose”, era stato assolto dalla Corte d’Appello. Ora, però, dovrà tornare davanti ai giudici. Lo ha stabilito la IV Sezione penale della Corte di Cassazione sottolineando che la dimissione doveva essere decisa in base alle condizioni del paziente e non nel mero rispetto delle linee guida.   03 MAR – “Nel praticare la professione medica, il medico deve, con scienza e coscienza, perseguire un unico fine: la cura del malato (…) senza farsi condizionare da esigenze di diversa natura, da disposizioni, considerazioni, valutazioni, direttive che non siano pertinenti rispetto ai compiti affidatigli dalla legge e alle conseguenti relative responsabilità”. Con questa motivazione la IV Sezione penale della Corte di Cassazione ha rinviato un medico di fronte al giudice, accogliendo il ricorso della Procura della Repubblica e dei familiari di un uomo deceduto il giorno stesso in cui fu dimesso dall’ospedale di Busto Arsizio (ecco il testo integrale della sentenza, anticipata dal Sole 24 Ore). La colpa del medico sarebbe quella di aver dimesso il paziente dopo 9 giorni da un intervento cardiaco, come previsto dalle linee guida, ma sottovalutando la gravità delle sue condizioni di salute, che poche ore dopo le dimissioni hanno portato all’arresto cardiaco. Secondo i periti, infatti, se l’uomo non fosse stato dimesso sarebbe sopravvissuto per le rapide cure che avrebbe ricevuto in reparto. Il medico era stato quindi accusato di omicidio colposo. Condannato in primo grado, aveva però successivamente ottenuto l’assoluzione da parte della Corte d’Appello di Milano. La Cassazione, però, ha deciso l’annullamento della sentenza e il rinvio ad altra sezione della Corte d’Appello.

Secondo i giudici della Cassazione, infatti, “nulla si conosce dei contenuti di tali ‘linee guida’, né dell’autorità dalle quali provengono, né del loro livello di scientificità, né delle finalità che con esse si intende perseguire, né è dato di conoscere se le stesse rappresentino un’ulteriore garanzia per il paziente ovvero, come sembra di capire dalla lettura delle sentenze in atti, altro non siano che strumenti per garantire l’economicità della gestione della struttura ospedaliera”. “Se le linee guida richiamate dai giudici (…) e addotte dall’imputato a giustificazione della decisione di dimettere (…) dovessero rispondere solo a logiche mercantili – si legge nella sentenza della Cassazione -, il rispetto delle stesse a scapito del malato non potrebbe costituire per il medico una sorta di salvacondotto, capace di metterlo al riparo da qualsiasi responsabilità penale e civile, o anche solo morale”. Il medico infatti, affermano i giudici, “risponde anche a un preciso codice deontologico” e “non è tenuto al rispetto di quelle direttive, laddove esse siano in contrasto con le esigenze di cura del paziente, e non può andare esente da colpa ove se ne lasci condizionare, rinunciando al proprio compito e degradando la propria professionalità e la propria missione a livello ragioneristico”.

03 marzo 2011

da http://www.quotidianosanita.it/

News: Cina: Licenziati Per Malattia, Causata dallo Stesso Impianto dove Lavoravano

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Cina: Licenziati Per Malattia, Causata dallo Stesso Impianto dove Lavoravano

La Wintek, un’azienda taiwanese che fabbrica componenti per l’iPhone della Apple, ha rifiutato di rinnovare i contratti di alcuni lavoratori del suo impianto cinese di Suzhou, che sono rimasti intossicati dalle sostanze chimiche usate nel processo produttivo. Cento operai rimasti senza lavoro, scrive The Straits Times, hanno ricevuto risarcimenti tra gli undicimila e i ventimila euro, ma dopo aver irmato un documento che solleva la Wintek da ogni responsabilità. Altre vittime continuano a lavorare nella speranza che l’azienda copra le spese mediche.

da http://www.straitstimes.com/