Lancet Oncology: Esperti Inglesi: “No Terapie Oncologiche Troppo Costose a Malati Terminali”

Farmaci e Salute

Lancet Oncology: Esperti Inglesi: “No Terapie Oncologiche Troppo Costose a Malati Terminali”

Come sappiamo, ormai nella sanità del nuovo millennio, non si può più fare a meno di considerare i costi e di cercare di razionalizzarli.  Specie là dove le industrie Farmaceutiche ne impongono di elevatissimi

L’onere dei tumori infatti è in crescita, e la malattia conseguente sta diventando una spesa economica importante per tutti i paesi ad alto reddito. Nel 2008 il costo mondiale per cancro a causa di morte prematura e di disabilità (non comprese le spese mediche dirette) è stato stimato in 895 miliardi di dollari. Un gruppo di 37 esperti guidati dal professor Richard Sullivan del King’s College di Londra in un articolo pubblicato su Lancet Oncology del Settembre 2011 ha lanciato un appello affinche’ vengano negate ai malati terminali di cancro quelle costosissime medicine che danno loro solo “false speranze”, quando in realta’ non hanno piu’ alcuna speranza.  Secondo i 37 ricercatori ai malati terminali non dovrebbero essere prescritte nuove terapie non sperimentate ma soltanto cure palliative, perche’: “i dati dimostrano che nelle ultime settimane e mesi di vita dei malati si registra un’impennata dei costi, per cure che non solo sono inutili, ma anche contrarie agli obiettivi e alle preferenze di molti pazienti e famiglie, se fossero stati adeguatamente informati delle loro opzioni”. Nella sola Gran Bretagna il costo delle terapie oncologiche e’ salito in 8 anni a oltre 5 miliardi di sterline dai 2 miliardi del 2002. Sono quindi richieste urgenti soluzioni, che vanno dal ripensare alla base macroeconomica dei costi del cancro (per esempio,  piegare la curva dei costi consentendo un risparmio sulla spesa, per i costi delle tecnologie impiegate), ad una maggiore educazione dei responsabili politici,  ad un sistema informato e trasparente. C’è bisogno di prezzi equi nei farmaci, e di una spesa il più vicino possibile al valore reale delle nuove tecnologie. Dato che è questo il problema. Noi oggi pieghiamo la nostra salute e la nostra economia sanitaria, al valore dei devices e dei farmaci con cui ci curano, causato dagli alti costi proprosti dalle case produttrici e farmaceutiche. Un paradosso in fondo, uno dei tanti che vi sono in questa sanità globalizzata.

Fonte:

Delivering Affordable Cancer Care In High-Income Countries

Prof Richard Sullivan MD, Prof Jeffrey Peppercorn MD , Prof Karol Sikora FRCP, Prof John Zalcberg FRACP, Prof Neal J Meropol MD, Eitan Amir MBChB, David Khayat MD, Prof Peter Boyle PhD,et Alii

The Lancet Oncology, Volume 12, Issue 10, Pages 933 – 980, September 2011

Un pensiero su “Lancet Oncology: Esperti Inglesi: “No Terapie Oncologiche Troppo Costose a Malati Terminali”

  1. vincenzo giordano

    Sono un MMG e lavoro da circa 40 anni in un piccolo paese della Romagna. Sono del tutto d’accordo con quanto esplicitato dai ricercatori inglesi nell’articolo in oggetto. Sarebbe ora di finirla con lo strapotere degli oncologi che spesso prescrivono terapie ed esami costosissimi ad ammalati chiaramente terminali, non solo non allungandone la vita (e se mai, allungandone la sofferenza) ma sicuramente peggiorandone in maniera drammatica la qualità della vita e sprecando risorse di un SSN sempre più povero.
    Mi succede che questo SSN mi neghi (col diniego opposto dagli specialisti che sono gli unici titolati a prescriverla) farmaci, come l’Epoietina, che migliorerebbero sicuramente la quantità-qualità di vita di anziani che, a parte l’anemia da insufficienza renale cronica, non hanno magari altri grossi problemi e comunque hanno una adeguata aspettativa di vita una volta corretta l’anemia.
    Sarebbe ora che nel team di oncologi che prendono in cura un assistito avesse una qualche rappresentanza, e una qualche possibilità di orientare la cura, un rappresentante dei MMG del territorio di appartenenza.

    Saluti cordiali

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