“Palermo: uno sguardo a fuoco”: La Fotografia Quale Strumento Di Cura Nel Reinserimento Sociale

Progetti Sanitari

“Palermo: uno sguardo a fuoco”: La Fotografia Quale Strumento Di Cura Nel Reinserimento Sociale

Ha Preso Il Via Il Progetto Dell’Asp Destinato A 25 Soggetti Con Dipendeze Patologiche

La fotografia quale “strumento” di reinserimento sociale di soggetti con dipendenze patologiche. E’ l’obiettivo del progetto (PSN linea progettuale 2010) denominato “Palermo: uno sguardo a fuoco” realizzato dall’Asp di Palermo in collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo (Unità di Ricerche Dipendenze Patologiche Dipartimento di Psicologia) che sarà impegnata nella ricerca scientifica.

Sono 25 i pazienti tossicodipendenti in fase di “remissione” in cura nei SerT dell’Azienda sanitaria selezionati e coinvolti in un percorso terapeutico-formativo della durata di un anno, finalizzato sia ad accrescere competenze tecniche e strumentali nel settore fotografico, sia a potenziare e valorizzare le potenzialità soggettive degli utenti coinvolti.

“Nella maggior parte dei casi – ha sottolineato il Commissario Straordinario dell’Asp di Palermo, Salvatore Cirignotta – il soggetto con dipendenze patologiche ha difficoltà ad impegnarsi in un progetto a lungo termine anche per uno scarso senso di autostima.           Il progetto che ha preso il via nei giorni scorsi ha un duplice obiettivo: ridurre i comportamenti a rischio dei pazienti e fornire competenze professionali utili per il loro futuro e per il reinserimento nel tessuto sociale”.

Per la realizzazione del progetto sono state selezionate, attraverso un bando pubblico, due Associazioni Partner-Collaboratori: una con comprovata esperienza nel settore fotografico e l’altra nel campo dell’assistenza socio-sanitaria.

“Il progetto ha preso il via nei giorni scorsi con un primo incontro ufficiale tra utenti e operatori – ha spiegato Gaetana Nuccia Cammara, Assistente Sociale in servizio presso l’Unità Operativa Complessa Dipendenze patologiche, SerT Pa1 dell’Asp, e Responsabile del Progetto – da lunedì scorso sono iniziate le sedute del laboratorio corporeo ‘Rivelarsi attraverso il movimento’, fase propedeutica al percorso terapeutico-formativo in cui la fotografia diventerà anche strumento di autorappresentazione del sé”.

Nell’iniziativa sono coinvolti esperti in specifici settori fotografici tra cui Cristina Nunez, artista spagnola di livello internazionale.  “Cristina – ha concluso la Cammara -  anche grazie alla fotografia si è lasciata alle spalle un passato difficile come eroinomane e prostituta. Oggi le sue opere sono famose e apprezzate. Tiene corsi sull’autoritratto come efficace strumento per l’auto-terapia”.

Palermo 10 dicembre 2012

(Comunicato Stampa ASP Palermo)

Palermo 10 dicembre 2012

Psicologia dell’Emergenza: Dolore e Limite Come Occasioni di Crescita

Cover Timeoutintensiva N°23

Psicologia dell’Emergenza: Dolore e Limite Come Occasioni di Crescita

di Giuseppe Sammartano

Psicologo-Psicoterapeuta-Gruppoanalista. Direttore UOC Servizio di Psicologia – ASP 9 di Trapani

“… E’ di un qualche interesse osservare, tuttavia, che nell’etimo del termine (emergenza, n.d.r.) – dal latino ex-mergere, venir fuori, venir su – sono assenti conno-tazioni ombrose o inquietanti, giacché l’alea semantica dell’emergere può riferirsi tanto ad eventi considerati indesiderabili quanto a situazioni che sono o possono essere fonte di gioia: emerge un bambino, con il suo nascere. Emerge un amore, da un incontro. Emerge un talento dalla massa o un’idea dal caos indistinto dei pensieri senza pensatore.
Emergenza, dunque, come estrema necessità d’aiuto nella perdita, nel lutto, nel dolore. Come gioia epifanica, o elevazione dell’anima, nella festa autentica del nuovo che lacera il mondo e ad esso si impone.
La psicologia dell’emergenza o, più precisamente, le psicologie (plurali) dell’emergenza si richiamano a questo secondo ordine di significati che intende integrare, senza contraddirlo, il primo. Collegandosi ad essi come in un gioco amoroso, non sostituendolo.”… Continua

Per Continuare a Leggere l’Articolo Clicca qui



Morte E Morire: Le Emozioni Vissute Dagli Infermieri In Pronto Soccorso

Nurse Science

Morte E Morire: Le Emozioni Vissute Dagli Infermieri In Pronto Soccorso

di Elsa Labelli,  Laura Bertossi,  Cristiano Cortello

in Scenario (Aniarti) 2011;28 (3):31-3

La realtà improvvisa e scioccante della morte non è mai lontana dalla vita quotidiana dei Pronto Soccorso. In tutti i casi, l’evento luttuoso provoca spesso un’ansia acuta, il rischio di una crisi d’identità, il senso d’insicurezza, la disperazione e la rabbia. Tale aspetto nella pratica infermieristica ha portato a stressanti e insostenibili esperienze, lasciando nel professionista un’eredità d’inadeguatezza, disagio e insoddisfazione, rappresentando una minaccia per la competenza professionale.

Per Leggere L’Interessante Articolo Clicca qui

Timeoutintensiva.it, N°23, Nurse Scoence, Dicembre 2012

VideoBook: “Un’Ora Sola Ti Vorrei” di Alina Marazzi. Il Trailer.

VideoBook

“Un’Ora Sola Ti Vorrei”

di Alina Marazzi

Il video di Alina Marazzi, nel rielaborare materiale d’archivio privato, fatto di immagini e testi, è uno stupendo – doloroso e commovente – percorso della memoria, in cerca della madre perduta. “In tutto questo tempo nessuno ti ha mai parlato di me. Di chi ero, di come ho vissuto, di come me ne sono andata.” Con queste parole Alina Marazzi immagina che la madre Liseli, scomparsa tragicamente quando lei aveva solo sette anni, cominci a raccontarle la sua vita. Nel libro la regista ne racconta l’origine, le travagliate vicende produttive e tutto ciò che è venuto dopo: il successo di pubblico e critica, la comunità creatasi attorno al sito internet, le reazioni degli spettatori.

“Un film fatto di vento, impalpabile, raffiche di sentimenti, scaglie di ricordi in mulinello. Una vita, la storia di una donna raccontata da sua figlia.”
Concita De Gregorio, D. Lo Repubblica delle donne

Trovate il Trailer e la Recensione Cliccando qui

Timeoutintensiva, N°23, Books, Dicembre 2012

Corti D’ Animazione: “When The Day Breaks (Quando Fa Giorno)”. Video.

Spot Light

Corti D’ Animazione

“When The Day Breaks (Quando Fa Giorno)”. Video.

1999. Video Palma d’Oro al Festival di Cannes

When The Day Breaks (Quando Fa Giorno) è un meraviglioso cortometraggio animato del 1999, opera di Amanda Forbis e Wendy Tilby, che racconta con toni sottili e delicati un incontro casuale tra due animali antropomorfi.
 Vincitore della palma d’oro a Cannes, il corto ci introduce lentamente nel mondo dei due protagonisti usando atmosfere sognanti ed evanescenti. Per ottenere questo look unico e suggestivo, le due autrici hanno dipinto l’intera animazione su delle fotocopie.

Per Vedere Il Corto Clicca Qui. Buona Visione

Timeoutintensiva.it, N°23, SpotLight, Dicembre 2012