“Emozioni e Sensemaking in Terapia Intensiva”

Articolo Scientifico

“Emozioni e Sensemaking in Terapia Intensiva”

M.Francesca Sapuppo* Diego Bongiorno* Roberto Barbiera** Gruppo di lavoro*: Grazia Alia, Serafina Ardizzone, Diego Bongiorno, Cecilia Dolcemascolo, Salvina Matranga, M.Francesca Sapuppo, Salvatore Vasta **II Rianimazione AORNAS Civico *A. I.CHANGE Onlus

“Dalla nostra esperienza di Medici Intensivisti sappiamo quanto sia importante in una realtà estremamente complessa e carica di incertezza, come la Terapia Intensiva, lavorare in collaborazione in modo coordinato e cooperativo per ottenere una organizzazione “la più sicura possibile”; contemporaneamente sappiamo però, quanto sia difficile poterla ottenere. In questo risulta indispensabile il sensemaking, quale processo di costruzione di significato e senso “condiviso” tra gli individui del gruppo. Questo consente loro di comprendere e condividere “insieme” questa realtà così complessa ed incerta per poi potere agire successivamente in modo condiviso, organizzato, “sensato”. Da qui la decisione di studiare questo processo perché sono proprio le cadute, i fallimenti del sensemaking “condiviso” che possono portare, come spesso osserviamo nelle nostre realtà ospedaliere, ad operare in modo “disorganizzato e senza senso”.

P.S. : L’articolo Originale “Emozioni e Sensemaking in Terapia Intensiva”, prodotto dal Comitato scientifico dell’Associazione i.Change e Pubblicato sul N° 7 di Timeoutintensiva nel 2008, dato l’interesse che aveva suscitato nel mondo delle Terapie Intensive, è stato presentato all’Heps Congress di Oviedo nel Giugno 2011, e al Meeting GiViTi nell’Ottobre 2011.
Ve lo Riproponiamo. Nella Cartella zippata troverete: L’Articolo Originale, il PPS e l’Articolo in Inglese.

Il Comitato Scientifico dell’Associazione i.Change ONLUS e Il Gruppo editoriale della rivista Timeoutintensiva.it

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Timeoutintensiva.it, N°20, Focus, 28 Marzo 2012

Recensioni Musicali: “50 Words For Snow” di Kate Bush. Video.

Recensioni Musicali

“50 Words For Snow”

di Kate Bush.

Recensione a cura di Ugo Sottile

“A cinque anni di distanza dall’ambizioso doppio “Aerial”, dopo “Director’s Cut”, dove rivisitava una serie di brani già editi, sempre nel 2011, abbandonate le spoglie di una pur sempre splendida interprete di sogni immersi in contesti pop, arriva improvviso “50 Words For Snow” quasi un concept album dove mistero favola e nevischio ti avvolgono come in un bozzolo e ti trasportano in un mondo fuori dal reale e rinasci come una crisalide per vivere forse un solo ed interminabile giorno…”

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Timeoutintensiva.it, N°20, Music, 28 Marzo 2012

Racconti a Margine: Il Viaggio Di Un Paziente: Vivere Con La Sindrome Locked-In

Racconti a margine

Il Viaggio Di Un Paziente: Vivere Con La Sindrome Locked-In

di N. Ch.

Questa è la storia di N., che vive con una sindrome locked-in dal 2000, raccontata da lui stesso.

“Questa è la storia delle mie esperienze da quando ho subito un terribile incidente sul campo da rugby nel luglio 2000. Sembrava all’inizio che fosse un semplice caso di leggera concussione (vedevo tutto sfocato). Barcollavo lungo la linea laterale, e l’allenatore mi chiese: “Cosa hai?” Gli dissi che mi sentivo male, ma mi ha messo di nuovo in campo dopo 10 minuti. Ho perso conoscenza sono crollato e sono stato ricoverato in ospedale in ambulanza, mentre il personale di emergenza lottava per tenermi in vita. Dopo tre giorni, sveglio, i medici hanno pensato che andava tutto bene e stavano per mandami a casa. Ma sono crollato di nuovo, mentre facevo la doccia (ho avuto un attacco di vertigine e ho perso l’equilibrio). Per giorni, gli specialisti non sapevano cosa mi stesse succedendo. Dopo sei giorni di ripetute convulsioni, dopo aver subito moltissimi test, mi hanno detto che avevo alterati diversi tratti del tronco cerebrale e principalmente uno, e questa era la causa di quella condizione estremamente rara nota come locked-in sindrome, e che in pratica non ero in grado di fare nulla.

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Timeoutintensiva.it, N°20, Racconti a Margine, 28 Marzo 2012

La Medical Art Therapy Nell’Ambito Del Trapianto D’Organi

Articolo Scientifico

La Medical Art Therapy Nell’Ambito Del Trapianto D’Organi

di Gabriella Cinà

Psicologa Arteterapeuta

“L’uso dell’arteterapia in un contesto medico (Medical Art Therapy) si fonda sulla funzione di protezione e trasformazione che l’atto creativo permette all’individuo, sulla possibilità di accedere alle emozioni e all’elaborazione dei vissuti psicologici, migliorando la compliance alle terapie e le risposte di adattamento, intervenendo sensibilmente sulla qualità di vita.  Nel 1994 l’American Art Therapy Association ha riconosciuto l’uso dell’espressione artistica e dell’immaginazione con persone affette da malattia organica, che hanno sperimentato un trauma corporeo o procedure mediche invasive…”

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Timeoutintensiva.it, N°20, Focus, 28 Marzo 2011