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“Ricostruzione Della Memoria”: Andrew Polushkin, Il Fotografo Della Memoria.

Out of Border

Fotografia e Video

Recensione di Salvatore Vasta

17 Aprile 2011

©andrew-polushkin

“Coloro che hanno

attraversato il Lete

perdono la memoria.

Ansie, sentimenti, idee, sogni

- dissipa tutto, come fumo.

Solo i gusci vuoti delle

persone

su vecchie fotografie

ingiallite rimangono.

Un serpente a secco sulla

riva.”

Andrew Polushkin

A guardarle per la prima volta, così, svogliatamente, le Foto di Andrew Polushkin  -emergente Fotografo e Pittore Russo, costruttore di collage e patchwork di memoria-, disturbano, per l’aspetto eccessivamente cupo e un pò pauroso che se ne ricava. Poi se invece ci si sofferma su ognuna di esse ci si accorge che queste foto hanno come uno spessore, una profondità, che ci permette di allungare lo sguardo su piani che dall’oggi guardano indietro al passato e viceversa, come se stessimo osservando un percorso della memoria all’indietro e ritorno…

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©andrew-polushkin

Timeoutintensiva.it, N°17, Out of Border, Giugno 2011

Out Of Border: Fotografia e Poesia di J. Koudelka

Out Of Border

Fotografia e Poesia di J. Koudelka

J_Koudelka_UK_1977

Da qualche parte oltre l’arcobaleno

lassù in alto

c’è un posto di cui, una volta

ho sentito parlare in una ninnananna.

Da qualche parte oltre l’arcobaleno

il cielo è azzurro

e i sogni impossibili

diventano realtà

Da qualche parte oltre l’arcobaleno

volano uccelli azzurri

volano oltre l’arcobaleno

non posso farlo…

anch’io?

Se ci volano felici gli uccellini

oltre l’arcobaleno

non posso volarci…

…anch’io?

Foto e poesia di J. Koudelka

Josef Koudelka (Boskovice, 10 gennaio 1938) è un fotografo di origine Cecoslovacca; fuoriuscito dal suoi paese è stato per lungo tempo apolide ed il suo senso del nomadismo si puà cogliere in  una delle sue raccolte più belle sui Gitani “Gipsies”. Ha lavorato lunghi anni come fotografo della Magnum.

La Primavera di Praga

È molto nota la testimonianza fotografica che ha offerto sulla fine della Primavera di Praga: Koudelka era rientrato da un viaggio per un servizio fotografico sugli zingari della Romania, appena due giorni prima dell’invasione sovietica, nell’agosto 1968. Svegliato da una telefonata si precipitò in strada mentre le forze militari del Patto di Varsavia entravano a Praga per soffocare il riformismo ceco. I negativi di Koudelka lasciarono Praga seguendo canali clandestini, nelle mani dell’agenzia Magnum Photos, e finirono per essere pubblicate sul magazine “The Sunday Times“, in maniera anonima, contrassegnate unicamente dalle iniziali P.P., acronimo per Prague Photographer, nel timore di rappresaglie contro di lui e la sua famiglia. Le sue immagini di quegli eventi divennero drammatici simboli internazionali. Nel 1969 l’”anonimo fotografo ceco” fu premiato con la Robert Capa Gold Medal dell’Overseas Press Club, per la realizzazione di fotografie che richiedevano un eccezionale coraggio.

Asilo politico in Europa

Grazie all’interessamento della Magnum presso le autorità britanniche, poté ottenere un visto per lavoro di tre mesi con cui volò nel 1970 in Inghilterra, dove fece richiesta di asilo politico. Nel 1971 entrò nell’agenzia fotografica Magnum Photos e vi rimase per più di una decade. Nomade nel cuore, continuò a vagare per l’Europa armato della sua fotocamera e con poco altro. Negli anni settanta e ottanta, Koudelka proseguì il suo lavoro grazie al sostegno di numerosi riconoscimenti e premi, continuando ad esporre e pubblicare importanti progetti come Gypsies (1975, il suo primo libro) e Exiles (1988, il secondo). Dal 1986 ha lavorato con una fotocamera panoramica e una selezione delle foto ottenute è stata pubblicata nel libro Chaos, del 1999. Koudelka ha pubblicato oltre una dozzina di libri di sue fotografie, inclusa la più recente opera, il volume retrospettivo Koudelka, del 2006. Nel 1987 divenne cittadino francese, mentre poté tornare per la prima volta in Cecoslovacchia solo nel 1991. Il risultato del suo rientro in patria fu Black Triangle, un’opera in cui documentava il paesaggio devastato del suo paese. Nel 1994 fu invitato al seguito del regista Theo Angelopoulos, impegnato nelle riprese del film Lo sguardo di Ulisse, compiendo con lui, fino alla morte di Gian Maria Volonté, un itinerario attraverso Grecia, Albania, Jugoslavia e Romania. Koudelka risiede in Francia e a Praga e continua il suo lavoro nel documentare il paesaggio europeo. Ha due figlie e un figlio, ciascuno nato in un paese diverso: Francia, Inghilterra e Italia. Le prime esperienze hanno influenzato in maniera significativa la sua successiva opera fotografica, e l’enfasi da lui posta sui rituali sociali e culturali e sulla morte. Ben presto, nella sua carriera, giunse a un profondo e più personale studio fotografico sugli Gitani della Slovacchia e, in seguito, della Romania. I risultati di questi lavori furono esposti a Praga nel 1967. Lungo tutta la sua carriera, Koudelka è stato lodato per la capacità nel catturare la presenza dello spirito umano sullo sfondo di paesaggi malinconici. Desolazione, abbandono, partenza, disperazione e alienazione, sono temi costanti nel suo lavoro. I suoi soggetti sembrano talvolta uscire da un mondo fiabesco. Tuttavia, qualcuno legge nel suo lavoro una speranza: la persistenza dell’attività dell’uomo, a dispetto della sua fragilità. I suoi lavori più recenti focalizzano l’interesse sul paesaggio vuoto della presenza dell’uomo.

le fotografie: Alcuni dei suoi scatti più belli potete vederli Cliccando qui

POTPOURRI

È una rivista, mensile on-line e trimestrale stampata, concepita per fare ruotare il suo asse attorno al pianeta della fotografia e alle sue molteplici influenze, ed essenzialmente con il contributo dei lettori. Uno strumento culturale ricreativo e di esercizio, nato per indagare divulgare ed esprimere la fotografia in modo eterogeneo, e per stimolare uno studio in diverse aree progettuali. Ricerche d’autore e sperimentazioni linguistiche presentate dal pubblico per mezzo di gallerie dedicate, e rubriche di approfondimento prodotte dalla redazione. Un progetto culturale creativo aperto a chiunque ama la fotografia il territorio e la società, e l’inevitabile relazione di scambio e di riflessione.

POTPOURRI TRIMESTRALE N.4

In questo trimestrale da non perdere: 
Abbiamo dedicato uno spazio ai tesori di Sicilia, insieme al Fiof viaggiamo dai tetti di Tehran ai siti Unesco in Cina, con Giancarlo Marcocchi assaporiamo le stampe di un fotografo ricercatore russo realizzate con l’antica tecnica della lastra al collodio, con gli amici Polaroiders ammiriamo la rappresentazione mitologica della donna di Carmen Palermo e Alan Marcheselli. Tra il serio e il giocoso l’umorista Franco Donarelli scopre per puro caso la sindrome di Buonarroti e il nostro Giuseppe Sinatra scrive una lettera alla sua amata, la fotografia. Mentre Salvo Veneziano ci fa scoprire un capolavoro del fotografo francese Patrice Terraz, che coglie straordinarie somiglianze tra artisti di strada e mummie delle catacombe di Palermo, nel memoriale di Matilde Incorpora assaporiamo il gusto della storia e di antiche ricette gastronomiche. Se non lo trovate nella vostra edicola o libreria, potete richiederlo tramite la nostra homepage su potpourrimensile.com

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Fotografia e Psicoanalisi: “Sogni”, Greta Stern Photographer. Video

Grete Stern fu una delle artiste tedesche più eclettiche del panorama internazionale degli Anni Trenta e Quaranta.  Costretta ad emigrare in Germania, dopo l’avvento al potere di Hitler, si trasferì a Londra e successivamente in Argentina. Amica di intellettuali di prestigio come Jorge Luis Borges, Bioy Casares e Victoria Ocampo, iniziò a collaborare nel 1948 alla Rivista “Idilio” di Buenos Aires. Questa pubblicazione, diretta prevalentemente ad un pubblico femminile, comprendeva due sezioni molto originali per l’epoca: un fotoromanzo e la rubrica “La psicoanalisi vi aiuterà”, una sorta di piccolo vademecum per i lettori affinché potessero auto-interpretare i loro sogni. La Stern, con le sue fotografie in bianco e nero, aveva il compito di illustrare quest’ultima sezione e di affiancare il commento dello psicoanalista italo-argentino Gino Germani che, al tempo, si firmava con lo pseudonimo di Richard Rest ….

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Timeoutintensiva, N°15, Spotlight, gennaio 2011