Archivio tag: Psicologia

Psicologia Dell’immersione: “Immersione In Relitto: Rischio E Incidenti Nello Sport Subacqueo” di Jennifer Hunt

Articolo Scientifico

Psicologia Dell’immersione:

“Immersione In Relitto: Rischio E Incidenti Nello Sport Subacqueo”

di Jennifer Hunt

Articolo pubblicato su Psychoanalytic Quarterly, LXV, 1996, pp. 591-622

[traduzione a cura di Salvatore Capodieci e Maria Luisa Gargiulo]

Questo articolo utilizza la teoria psicoanalitica per prendere in esame la sfida del rischio e di incidenti nel caso di un subacqueo. Vengono esaminati i conflitti inconsci che sembrano alimentare il coinvolgimento del sommozzatore nelle immersioni profonde fino a portarlo vicino ad un incidente fatale per malattia da decompressione. Particolare attenzione viene rivolta al ruolo che svolge il padre del subacqueo nell’evoluzione delle fantasie pre-edipiche ed edipiche e nei conflitti che sembrano essere associati all’incidente. Lo studio si basa su interviste effettuate a persone che praticano la subacquea ricreativa e a subacquei tecnici… Per continuare a leggere Clicca qui

Timeoutintensiva.it, Technè, N°10 Luglio 2009

Stato Vegetativo E Accanimento Terapeutico: Cosa Ne Pensano I Familiari

Articolo Scientifico

Stato Vegetativo E Accanimento Terapeutico: Cosa Ne Pensano I Familiari

P. Chiambretto, C. Guarnerio
Servizio di Psicologia, Cooperativa Vitaresidence, Guanzate (CO), Legnano (MI)

Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia Supplemento A, Psicologia © PI-ME, Pavia 2007; Vol. 29, N. 1: A12-A18

http://gimle.fsm.it

per gentile concessione

I passi avanti compiuti dalla medicina in tutti i suoi settori ci confrontano sempre più spesso con questioni che non sono più solo di tipo clinico, ma che inevitabilmente ci
pongono di fronte a interrogativi di tipo etico e morale. Le patologie croniche, le condizioni terminali, gli stati vegetativi sono solo alcuni dei più comuni esempi di condizioni cliniche che impongono al sanitario anche una riflessione (e una scelta?) di tipo etico. Gli strumenti che la medicina mette nelle mani dei sanitari sono tali da portarli a riflettere non solo sulla validità clinica di una scelta ma anche sulla opportunità di intraprenderla, sulla proporzionalità dell’intervento. Si pone sempre più frequentemente la necessità di calibrare l’intervento tra l’opportuno e l’eccessivo, per fare questo non sempre è sufficiente la competenza tecnica, ma intervengono
altri fattori più personali e difficili da standardizzare rispetto al significato stesso della vita e della sua qualità. Al giudizio tecnico-scientifico degli operatori del settore fa da corollario la voce dei familiari. Una voce gravata dal peso dell’assistenza, dal dolore per la condizione che stanno vivendo, dalla difficoltà di comprendere un linguaggio anche tecnico che non padroneggiano.

Il presente lavoro è un’indagine preliminare condotta con 32 familiari di pazienti in stato vegetativo o a minima responsività, sia ricoverati in strutture di lungodegenza sia gestiti al domicilio, rispetto alla conoscenza del concetto di accanimento terapeutico e di quali elementi della quotidianità del paziente possano configurarsi, a loro parere, come accanimento… Vai all’articolo Cliccando qui

Timeoutintensiva.it, N°11/12, Focus, Dicembre 2009

News: Donne Tre Volte Piu’ Stressate Degli Uomini

News

Donne Tre Volte Piu’ Stressate Degli Uomini

“La donna e’ tre volte piu’ stressata dell’uomo. Per lei maggior rischio depressione e attacchi di panico”. Lo sostiene Paola Vinciguerra, psicologa, psicoterapeuta, Presidente dell’Eurodap, Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico, alla vigilia della Festa della Donna.

“Vivere di continuo una situazione emotivamente negativa puo’ portare all’insorgere di una vera e propria malattia da stress - afferma la Vinciguerra – e oggi due donne su tre che lavorano dicono di essere molto stressate perche’ oltre al lavoro hanno sulle spalle la responsabilita’ dell’andamento della famiglia”. “L’inserimento della donna nel mondo del lavoro non e’ stato un processo indolore – aggiunge l’esperta che domani partecipera’ a Viterbo al convegno “Non solo mimose ma…” organizzato dall’Inail con la collaborazione dell’Universita’ degli Studi di Viterbo – perche’ nella maggior parte dei casi la donna che lavora non ha poi grandi aiuti dall’esterno per la gestione della famiglia. Inoltre uno dei pesi maggiori e’ anche vedersela con i propri conflitti, rappresentati dalla spinta verso la realizzazione professionale e l’autonomia economica ma anche verso la cura dei figli, verso il ruolo di madre che istituzionalmente le viene richiesto di rappresentare”.

“Tutto questo ha un costo psicologico – continua la dottoressa Vinciguerra – che puo’ essere molto alto. Vivere situazioni stressanti per lungo tempo e’ destabilizzante e la donna, insieme donna madre e donna-lavoratrice, rischia alla lunga un crollo emotivo se non riesce a trovare il suo giusto equilibrio”. “Recenti ricerche – afferma la psicologa anche responsabile dell’Uiap, Unita’ Italiana attacchi di panico presso la Clinica paideia di Roma – hanno dimostrato che le donne soffrono prevalentemente di sindromi ansiose (attacchi di panico, sindrome ansioso-depressiva, ansia generalizzata), di disturbi depressivi, di sindromi da disadattamento per una percentuale che si aggira intorno al 39,4%”. ”Lo stress e’ pericoloso – aggiunge – Altera la produzione di sostanze chimiche come il cortisolo, la proteina c-reattiva, l’interluchina 6: sostanze che, se non sono mantenute a livello giusto, producono effetti dannosi sulle difese immunitarie e creano la base per l’insorgere di varie malattie anche di grandi importanza.

http://www.eurodap.it/

Aspetti Psicologici del Dolore Cronico

Articolo Scientifico

Aspetti Psicologici del Dolore Cronico

dr.ssa Cecilia Dolcemascolo

Psicologa, Psicoterapeuta IIPG

Il dolore è un fenomeno complesso e soggettivo, poiché contiene, in quanto esperienza, una dimensione esistenziale. Esso caratterizza una condizione di patologia divenendo, in alcuni casi, una variabile indispensabile, che informa della necessità di indagini appropriate.  Il dolore, cosi come viene descritto “nell’arco riflesso”, sta a segnalare che un evento nocivo produce una determinata reazione dell’organismo necessaria alla sopravvivenza. Se tale sollecitazione nociva o meglio se la consapevolezza di tale sollecitazione dolorosa supera i limiti della sopportabilità individuale, allora, la reazione al dolore, all’insegna della protezione psichica che ogni individuo attiva in sé, varierà con modalità esperenziali differenti… Continua… Clicca qui

Timeoutintensiva.it, Focus, N°3, Luglio 2007