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Tutto l’ospedale sarà coinvolto nel processo donazione/trapianto
La Conferenza delle Regioni ha approvato a metà febbraio un documento “in merito alla rete nazionale per i trapianti” ( di cui potete fare il download alla fine dell’articolo) che contiene diverse novità per quanto riguarda l’articolazione regionale e locale della rete. In particolare si prevedono apposite convenzioni tra i Centri interregionali e il Centro nazionale trapianti, nonché la possibilità di maggiore collaborazione tra i Centri regionali e il Centro nazionale.
Ma la novità più importante è quella prevista per il quarto livello della rete, quello dei “coordinamenti ospedalieri”. Per questi il documento prevede “una completa integrazione con l’intera struttura ospedaliera dove opera”. “In tale contesto – si legge nel documento – si inseriscono a pieno titolo non solo le unità operative e le strutture più di frequente direttamente impegnate (rianimazione, e/o reparti neuro traumatologia o neurochirurgia), ma anche quelle che a vario titolo concorrono alle attività di prelievo (servizio di medicina legale, neurologia, anatomia-patologica, radiologia, laboratori, direzione sanitarie). Per le mutate caratteristiche epidemiologiche e per l’introduzione di nuove tecniche terapeutiche, il campo di applicazione del coordinamento ospedaliero è destinato a investire anche unità operative fino ad ora non coinvolte nell’identificazione del potenziale donatore (p. es. stroke unit) e nella definizione dell’idoneità alla donazione (consulenze specialistiche). L’intera struttura aziendale deve quindi intendersi implicata a pieno titolo e con piena disponibilità nel processo di donazione / trapianto”.
Dagli Animali Agli Uomini: La Storia Dei Trapianti Dal 1933 Al 2010
Dai primi tentativi sugli animali, avvenuti in Austria nel 1902, al primo trapianto completo di faccia effettuato da un gruppo di medici spagnoli nel 2010: la storia dei trapianti di organi, tra successi e insuccessi, ha caratterizzato tutto il 20° secolo.
Al 1933 risale il primo trapianto di rene da uomo a uomo, ma l’organo non riprese a funzionare perché i gruppi sanguigni dei due soggetti non corrispondevano, scrive il Telegraph. Il primo trapianto di rene di successo venne effettuato nel 1954 da un’equipe di chirurghi di Boston che trapiantarono l’organo tra due gemelli identici.
Nel 1967 un team di chirurghi del Colorado effettuano il primo trapianto di fegato che riesce, ma il paziente muore un anno dopo per una recidiva di cancro al fegato. Nello stesso anno viene effettuato con successo il primo trapianto completo di cuore dal chirurgo sudafricano Christiaan Barnard, ma il paziente di 53 anni muore 18 giorni dopo.
Il primo pancreas venne trapiantato nel 1968 da un gruppo di chirurghi dell’Università del Minnesota, mentre risale al 1969 il primo tentativo, fallito, di trapianto di un cuore artificiale su un essere umano: il paziente visse tre giorni prima di essere nuovamente trapiantato con un cuore umano, che venne rigettato.
Dopo poco più di 10 anni, nuovi grandi passi avanti. Il primo trapianto doppio, cuore-polmoni, risale al 1981 e venne messo in pratica dai chirurghi dello Stanford Medical Center. Due anni dopo verrà realizzato, dai medici del Lung Transplant Group di Toronto, il primo trapianto di polmone. Nel 1997 venne realizzato in Arabia Saudita il primo trapianto di utero umano, ma dopo due cicli mestruali dovette essere rimosso.
Del 1998 è il primo trapianto di mano per opera di un gruppo di chirurghi francesi. Nel 2001 viene trapiantato un cuore artificiale in sei pazienti, che prolungò loro la vita di un mese. Il 2008 è uno degli anni più importanti per la storia dei trapianti: viene eseguito con successo un trapianto di entrambe le braccia, viene effettuato il primo trapianto di trachea umana e nasce il primo bambino da un ovaio trapiantato. Nel 2010 un team di chirurghi spagnoli effettua, con successo, il primo trapianto di viso completo (il primo trapianto parziale venne realizzato nel 2005 in Francia).