Qualche giorno fa, Giuseppe Remuzzi, direttore del Dipartimento di Medicina dei Trapianti dell’Ospedale di Bergamo e membro della Commissione Sviluppo e Sanità della Regione Lombardia, ha ribadito come il metodo Stamina sia interamente fuorilegge: “Nella vicenda Stamina, a parte l’Aifa e l’Istituto Superiore di Sanità, sono state commesse violazioni deontologiche e legali da tutti i protagonisti della vicenda… Chi ha prescritto questa terapia, senza sapere cosa fosse, lo ha fatto contro le regole deontologiche, dal momento che non si può prescrivere una terapia segreta”. Remuzzi ha infatti puntato il dito sopratutto contro chi a Brescia ha somministrato le cure senza sapere cosa contenessero e ricordato i raggiri compiuti in merito alla legge sulle cure compassionevoli (non possono dirsi tali i trattamenti previsti dal metodo Vannoni infatti).
Oggi si apprende che I clinici degli Spedali Civili di Brescia hanno consegnato una lettera, nella quale affermano che “avendo appreso che il ministero della Salute ha firmato il decreto di nomina del nuovo Comitato scientifico, ritengono doveroso sospendere la somministrazione del trattamento in attesa che la commissione si pronunci” ed infatti hanno sospeso i trattamenti in attesa del parere del comitato scientifico.
E domani a Torino il prof. Davide Vannoni presidente di “Stamina” risponderà di tentata truffa alla Regione Piemonte per la richiesta di un finanziamento di 500 mila euro. Nei giorni scorsi l’ordine dei medici di Brescia era intervenuto, sul dibattito che si è scatenato nel corso dell’indagine conoscitiva su Stamina svolta dal consiglio regionale della Lombardia, per sottolineare che “non si sottrarrà al dovere di attivare ogni forma di analisi e di indagine laddove emergessero.”
Da tempo siamo convinti che la cura “Stamina” non sia altro che una cura non controllata, rischiosa se non pericolosa, forse una delle tante cure “miracolose” e poco approfondite di cui non si conoscono nemmeno i veri effetti.
Ma in attesa che si faccia piena luce, terminiamo questo nostro breve excursus sulla vicenda, con le parole della senatrice a vita e scienziata Elena Cattaneo, tra i massimi esperti Italiani ed internazionali in cellule staminali, promotrice dell’indagine conoscitiva, che ha definito la vicenda Stamina come “il più ciclopico deragliamento che la storia della medicina abbia vissuto” e che ha posto una domanda a tutto il mondo medico e scientifico nazionale: “Com’è stato possibile che a un ente privato che non è nemmeno una onlus”, fondato da “un professore di lettere”, sia stato “dato in utilizzo parte di un laboratorio pubblico per consentire la manipolazione segreta di materiale biologico da inoculare ai pazienti?”. Già’, come mai ?
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