Articolo Scientifico
Terapia Con Ossido Nitrico Inalatorio Negli Adulti – Opinioni E Prove
L. M. Bigatello H. Thomas Stelfox D. Hess
Intensive Care Med (2006) 3:156-158 Ed. Italiana
La scoperta della biologia dell’ossido nitrico (NO) può essere considerata come uno dei più importanti sviluppi dei nostri giorni nel campo della fisiologia umana. Precedentemente poco considerato e solo come inquinante atmosferico, l’NO è ora noto per essere un essenziale mediatore di vari sistemi omeostatici, incluso la regolazione del tono vasomotore, la neurotrasmissione e la difesa immunitaria [1]. Nel breve periodo che ha seguito la sua identificazione come fattore endoteliale di rilasciamento [2, 3] sono stati scritti migliaia di lavori sull’NO, intere giornate scientifiche gli sono state dedicate e gli è stato addirittura assegnato un premio (“Molecule of the Year” di Science [4]), e ai suoi scopritori, nel 1998 il Premio Nobel. Allo stesso tempo è stata studiata l’applicazione clinica degli unici effetti dell’NO inalato ma i dati sull’NO inalato nello scenario clinico sono confusi. La terapia con NO diminuisce la necessità di ossigenazione extra corporea con polmoni a membrana nei pazienti pediatrici con insufficienza respiratoria ipossiemica, beneficio indiscutibile [5, 6]. Negli adulti, però, la terapia con O2 non ha dimostrato benefici persistenti nel trattamento di varie condizioni caratterizzate da ipossiemia e vasocostrizione polmonare. Ciò che noi conosciamo in questo momento degli effetti della terapia con NO nell’adulto può essere facilmente riassunto…
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Timeoutintensiva.it, N° 16, Technè, Aprile 2011