Editoriale
di H. Burchardi
Una recente inchiesta eseguita su 95 unità di terapia intensiva francesi, ha rivelato l’esistenza di regole restrittive sulla visita dei parenti dei pazienti in quasi tutte le rianimazioni esaminate. Per esempio, il 97% delle ICU contemplavano
ore di visita limitate, nel 90% era limitato il numero dei parenti ammessi, nel 55% delle ICU la visita non era permessa ai bambini (o era permesso solo in modo restrittivo),
e nel 40% era permesso l’ingresso solo ai parenti stretti. Dobbiamo rallegrarci del fatto che questo problema sia giunto alla nostra attenzione. È tempo di pensare alle relazioni
con i pazienti e loro parenti ed amici. Nel 1993 l’ Associazione Americana delle infermiere di Terapia Intensiva (AACN) ha organizzato una conferenza di consenso per promuovere una terapia critica più umana. Apparentemente, gli atteggiamenti dei curanti stanno lentamente cambiando. Almeno ora vengono ben considerate le necessità
delle famiglie. Nella mia opinione, vi sono cinque buone ragioni per
aprire le ICU a parenti e visitatori… Continua qui
Timeoutintensiva.it, N°0, Technè, Giugno 2006