Archivio mensile:febbraio 2011

Recensioni Musicali: “I’m Your Fan”, The Songs Of Leonard Cohen

Recensioni Musicali

I’m Your Fan”,

The Songs Of Leonard Cohen

a cura di Ugo Sottile


Inossidabile, sembra affondare nella notte dei tempi, la musica di Leonard Cohen. Già di per se unica, è stata sempre fonte di emozioni profonde, proprio per questo ha sempre toccato l’anima di ascoltatori comuni, e di molti artisti, i quali non hanno potuto fare a meno di tentare di misurarsi, con la dovuta deferenza, con questi frammenti di vita vissuta colmi di poetica, non sempre con il medesimo risultato perchè, come dice lo stesso Cohen, lui ha avuto in dono la sua inimitabile voce. Nonostante ciò mi piace ripescare uno dei momenti più felici che raccoglie in una esperienza comune artisti che si sono accostati con amore ed umiltà a questo mostro sacro. Alcuni di loro sono pressocchè sconosciuti altri insospettabili. I testi di Leonard Cohen vengono reinterpretati da Rem, Ian McCulloch già Mister Echo & The Bunny Men, o dagli americani Pixies; emerge fra l’altro una splendida versione di “Stories of the Street” della poco nota band irlandese dei That Petrol Emotion (video)… per continuare a leggere Clicca qui

Timeoutintensiva.it, N. 7, Music, Ottobre 2008

News: Libia: Nell’Ospedale Di Bengasi

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Libia: Nell’Ospedale Di Bengasi

Bengasi, 26-02-2011

C’e’ tensione nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Bengasi. Ci sono ricoverati diversi sostenitori di Muammar Gheddafi feriti nella battaglia dei giorni scorsi. Tra di loro c’e’ anche “un mercenario, venuto dal Ciad”, dice un’infermiera. Ma lo dice a bassa voce, indicandolo con circospezione. Teme che se si sparge la voce, qualcuno possa venire a prenderlo. Il dottor Issa al Fathi, direttore del pronto soccorso e’ piu’ prudente. ”Non sappiamo bene chi sia. Di certo combatteva per il nostro leader”, afferma, poi si corregge, “per il nostro ex leader”. E aggiunge: “e’ ferito ad una gamba, non sarebbe neanche necessario tenerlo qui, ma e’ piu’ prudente, come e’ piu’ prudente tenere qui gli altri soldati”. Alcuni di loro sono feriti gravemente,  “sono in fin di vita. Ma noi facciamo tutto il possibile per salvarli. Siamo medici, non facciamo differenze tra i pazienti”, dice il dottor al Fathi con pudore, abbassando lo sguardo. Nella camera mortuaria invece nessuna prudenza: i corpi di due combattenti neri “sono certamente di due mercenari africani”, dice un addetto, aprendo una cella frigorifera e mostrando i cadaveri. Attorno alla cella, in terra, ci sono un decina di sacchi verdi con cadaveri. Sono di manifestanti, ma anche di soldati, dice un’infermiere: “Questi sono soldati che si sono rifiutati di obbedire all’ordine di sparare sulla folla e quindi sono stati uccisi e bruciati”, afferma aprendo la zip di due dei sacchi, dentro ci sono dei resti praticamente irriconoscibili.

Il dottor al Fathi ha fretta. Ha molto da fare, anche se l’emergenza dei primi giorni “della rivoluzione del 17 febbraio” si e’ un po’ ridimensionata. “In tre giorni – dice – abbiamo accolto 1.400 feriti, e 500 cadaveri. Ora continuano ad arrivare dei feriti per arma da taglio. Qualche caso ogni giorno. Frutto di risse con qualche sostenitore pro-Gheddafi che ancora c’e’ in giro”. L’emergenza e’ ridimensionata, ma non le carenze dell’ospedale, a cui e’ stato cambiato anche il nome, ora di chiama “dei Martiri”, come informa una tavola con la nuova dicitura inchiodata sul muro accanto al cancello di ingresso; dove sono sono state affisse anche diverse foto di “scomparsi”. Per lo piu’ ragazzi, sorridenti. “Abbiamo bisogno di medicinali, antibiotici, anestetico, filo da sutura”, dice il dottore. ”Tutti continuano a mostrare una grande solidiarieta’ con chi ha combattuto – dice con un gran sorriso e alzando le dita nel segno della vittoria – per dare vita alla Nuova Libia”.

ridotto da http://www.rainews24.rai.it/

Racconti a Margine… “Outcome” di S. Vasta

Racconti a Margine…

“Outcome”

racconto di Salvatore Vasta*

*Timeoutintensiva OpeNetwork

<<”… sono andati a schiantarsi contro un camion sull’autostrada… l’asfalto era ghiacciato, il camion di traverso… mio fratello ha tentato di frenare ma scivolando ci sono andati a finire proprio sotto…”>>… non potevo fermare quel fiume di parole, mi precedeva… << “… e dietro venti o trenta macchine, loro erano i primi…>>, dove e di cosa erano i primi ?!? <<” lì, sotto il camion, e le macchine che sopraggiungevano ci si sono sfracellate tutte sopra, dietro… 22 feriti lui il più grave… è ricoverato in coma alla Rianimazione Universitaria di…”.>> un nome inpronunciabile poi… <<” mio fratello è in coma profondo. Ha un ematoma in testa la faccia tutta fratturata… una maschera, torno ora da lì e ne ho capito poco…>>… mi immaginai una forma accartocciata contro il volante, cercandone il volto nella memoria mi accorsi che il fratello non l’avevo mai conosciuto nè intravisto …<< potresti chiamare per saperne di più… il numero del professore è… mio fratello lo segue personalmente lui…>> annotai il numero ma cadde la linea prima che ci salutassimo; in quest’isola è sempre così… per continuare a leggere il racconto Clicca qui

Timeoutintensiva.it, N°1, Racconti a Margine, Dicembre 2006

La Pressione Intracranica

Articoli Scientifici

La Pressione Intracranica

Parte Ia: Revisione Storica E Concetti Di Base

P.J.D. Andrews, G. Citerio

Articolo in .pdf scricabile Cliccando qui

La Pressione Intracranica

Parte IIa: Applicazioni Cliniche E Tecnologia

G. Citerio,  P.J.D. Andrews

Articolo in .pdf scaricabile Cliccando qui



Per un Approfondimento a 360 gradi sull’ argomento

Timeoutintensiva.it, N° 10, Student Corner, Luglio 2009

News: Oggi La Giornata Mondiale Delle Malattie Rare: In Scena La Vita “Controvento” Dei Pazienti

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Oggi La Giornata Mondiale Delle Malattie Rare: In Scena La Vita “Controvento” Dei Pazienti

Storie di pazienti affetti da Malattie Rare in un libro e a teatro con un progetto dell’Istituto Superiore di Sanità. Per capire le barriere che incontrano.

MILANO – “Controvento”, perché spesso deve faticosamente navigare in direzione contraria chi soffre di una patologia rara, vagando alla ricerca di una terapia, di una speranza, a volte addirittura del nome stesso della malattia. Si chiama così il progetto promosso dall’Istituto Superiore di Sanità per raccontare il mondo invisibile dei pazienti. Fulcro di “Controvento”, realizzato col sostegno del Ministero della Salute, sono un libro (“I malati rari raccontano solitudine e coraggio”) e lo spettacolo teatrale “Sei autori teatrali raccontano le malattie rare”, che si terrà al teatro Sala Umberto di Roma il 28 febbraio, in occasione della giornata mondiale delle malattie rare.

«Abbiamo cominciato col laboratorio di medicina narrativa del Centro Nazionale Malattie Rare chiedendo ai pazienti di raccontare la propria esperienza e abbiamo proseguito con il concorso artistico-letterario “Il volo di Pegaso”, invitando a scrivere su queste malattie», dice Enrico Garaci, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. Ascoltare i malati perché da loro s’impara a conoscerle. «Le malattie rare sono difficili da spiegare, spesso prive di diagnosi e senza terapia – continua Garaci -. Raccontando alcune storie di pazienti, nel libro e sulla scena, abbiamo provato a capire i problemi che li accomunano per individuare anche le barriere fisiche e psicologiche da abbattere».

Cuore del progetto è lo spettacolo teatrale, dedicato alla giornalista Alessandra Bisceglia, scomparsa a soli 28 anni a causa di una rara malformazione vascolare. Sei atti unici scritti da sei autori contemporanei che hanno “respirato” la malattia, portando il vissuto dei pazienti sul palcoscenico. Sono ispirati a storie vere e testimonianze dirette i racconti di Gianni Clementi, Simone Cristicchi, Edoardo Erba, Vittorio Franceschi, Gina Moxley e Spiro Scimone. «Questa volta il teatro mi ha portato a offrire il palcoscenico a coloro ai quali spesso la scena è negata – osserva il regista dello spettacolo, Paolo Triestino -. Quando attraversi la loro solitudine, non te la scrolli più. Grazie al linguaggio delle emozioni – prosegue Triestino – la rappresentazione teatrale delle barriere che il dolore e anche la società elevano nei confronti dei pazienti può aiutare a spiegare ciò che serve: l’aiuto di tutti, degli insegnanti, dei genitori, dei colleghi di lavoro, degli amici. È necessario, poi, il supporto alle famiglie ma innanzitutto l’impegno delle istituzioni».

Lo spettacolo teatrale nasce e s’intreccia con la stesura del volume “I malati rari raccontano solitudine e coraggio” (edizioni Health Communication), curato da Mirella Taranto, capo ufficio stampa dell’Istituto, che ha raccolto le testimonianze e da Domenica Taruscio, responsabile del Centro Nazionale Malattie Rare, che ha redatto le schede scientifiche sulle malattie – pubblicate in appendice ad ogni singola storia – per evidenziare la complessità della loro conoscenza e la fatica che implica la ricerca. Volume e spettacolo saranno diffusi nelle scuole con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione per spiegare ai ragazzi che le malattie rare esistono e che è necessaria la solidarietà piuttosto che la tolleranza, perché sono tanti i bambini ammalati che spesso non sanno neanche di che cosa. Insomma, una palestra per l’integrazione.

Il progetto “Controvento” è sostenuto anche dalla Fondazione Roma e dall’Università San Raffaele di Roma, che hanno finanziato un programma di ricerca sul ruolo dei micro-Rna, una borsa di studio per l’informazione ai pazienti e dieci corsi di laurea gratuiti riservati a studenti colpiti da patologie rare.

Approfondimenti:

Laboratorio Medicina Narrativa del Centro Nazionale Malattie Rare