Archivio mensile:giugno 2011

News: Indagine Fimmg: Al Sud Il 35% Degli Stati Vegetativi Non Ha Assistenza Domiciliare

News

Indagine Fimmg: Al Sud Il 35% Degli Stati Vegetativi, Non Ha Assistenza Domiciliare

Riportiamo Il Comunicato Stampa della Fimmg

“Sondaggio Centro Studi Fimmg: Federazione Medici Di Medicina Gnerale: Oltre Un Medico Di Medicina Generale Su 3 Segue Pazienti In Stato Vegetativo O Minima Coscienza

Nel 97% Dei Casi Il Medico Di Famiglia E’ La Figura Di Riferimento

“Oltre un terzo dei medici di medicina generale conta tra i propri assistiti pazienti in stato vegetativo o di minima coscienza. La maggioranza di questi pazienti vive abitualmente a casa: il 55% al Nord, il 63% al Centro ed il 70% al Sud. A vivere in strutture residenziali è il 44% dei pazienti al Nord, il 36% al Centro ed il 27% al Sud. Sia a domicilio che presso le strutture residenziali il medico di famiglia costituisce per il 97% dei casi la figura clinica di riferimento.

Questi alcuni dati raccolti dal Centro Studi nazionale della FIMMG, diretto da Paolo Misericordia, attraverso un questionario effettuato a marzo su un campione di oltre mille medici di medicina generale, rendendo così la ricerca la più ampia mai condotta in Italia su questa patologia nella fase di assistenza territoriale.  L’iniziativa è nata nell’ambito di un Progetto Nazionale di ricerca, finanziato dal Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM) del Ministero della Salute e coordinato dall’Istituto Besta di Milano. I risultati sono stati esposti oggi in occasione del convegno di presentazione organizzato a Milano dal Besta.

“L’indagine è stata orientata a conoscere le dimensioni di un fenomeno che è motivo di enorme sofferenza per gli stessi pazienti, ma soprattutto per i loro familiari e causa di importanti oneri assistenziali per il sistema sanitario e per tutti i care-giver coinvolti – ha spiegato Paolo Misericordia.

Dall’indagine emerge purtroppo che quasi il 25%  dei pazienti che vive abitualmente presso la propria abitazione non dispone di alcun servizio di assistenza domiciliare, con un picco del 35% al Sud. Oltre al medico di medicina generale, la figura professionale più frequentemente coinvolta nell’assistenza è l’infermiere, seguita dal fisioterapista e dall’operatore socio-sanitario. Interessanti appaiono anche le informazioni relative alle maggiori criticità assistenziali per i pazienti e per le loro famiglie, percepite dal medico: al primo posto c’è l’assistenza psicologica, poi l’assistenza riabilitativa, sociale, medico-specialistica e infermieristica costituiscono, nell’ordine, le successive aree di maggior criticità, senza particolari differenze per distribuzione geografica. Il medico di medicina generale riferisce che un suo ruolo importante è proprio quello di supportare psicologicamente la famiglia e di gestire fasi complesse e onerose dell’assistenza, interpretando il ruolo di case-manager ed intercettando bisogni.

Per Approfondimenti vai al Sito della FIMMG

News: Sicilia: Cardiologia: Presentato Centro Cardiologico Pediatrico Mediterraneo A Taormina

News

Sicilia

Cardiologia: Presentato Centro Cardiologico Pediatrico Mediterraneo (CCPM) A Taormina

Assicurare interventi di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica. Con questo obiettivo e’ stato presentato oggi il Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo (CCPM) di Taormina, previsto dalla convenzione sottoscritta l’11 giugno 2010 dalla Regione Siciliana con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesu’ – Irccs. Si tratta del Centro di III livello della rete di cardiologia pediatrica della Regione Siciliana e conta su 12 posti letto di degenza, 12 posti letto di terapia intensiva, 1 sala operatoria, 1 sala di emodinamica ed una risonanza magnetica nucleare (quest’ultima a partire dal settembre 2011).

I responsabili del Centro sono il prof. Giacomo Pongiglione, direttore del Dipartimento di Medicina Cardiologica e Cardiochirurgia Pediatrica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesu’ e Giampaolo Grippa, direttore del progetto. La Creazione della Struttura è stata fortemente voluta dall’Assessorato alla Salute Regione Sicilia diretto dall’Assessore Massimo Russo.

Il CCPM ha come obiettivo primario quello di assicurare l’assistenza di alta specializzazione cardiologica e cardiochirurgia sia per la popolazione pediatrica siciliana sia per quella di altri Paesi del bacino del Mediterraneo.
Evitando cosi che gran parte dei pazienti sia costretta a spostarsi nei Centri di rilievo internazionale presenti nel nostro Paese, come il Bambino Gesu’, o verso l’estero.
In questo modo la Regione Siciliana avra’ una riduzione degli oneri a suo carico, poiche’ diminuiranno in maniera considerevole ”i viaggi della speranza” per le patologie cardiache. L’attuale sede del Centro e’ presso il Presidio Ospedaliero San Vincenzo di Taormina, che fa capo all’Asp di Messina.

Dalla Stampa Quotidiana

Telefonini: Usandoli Cervello A Rischio Tumori ! “No Cellulari Ai Bambini”. I Consigli Dei Pediatri Fimp

Editoriale

Telefonini: Usandoli Cervello A Rischio Tumori !

“Non date i Cellulari Ai Bambini”. I Consigli Dei Pediatri Fimp

Deligne-Francia. Internazionale N°902

Un mese fa, quando un gruppo di esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva segnalato i rischi cancerogeni dei telefonini solo come possibili, la vignetta che correda l’editoriale, sarebbe potuta sembrare eccessiva. La Iarc ( International Agency for Research on Cancer), infatti, che fa parte dell’OMS, con un documento datato 31 Maggio 2011 aveva catalogato l’uso dei telefonini, nella sua scala di valutazione del rischio, come 2B (Possibly carcinogenic to humans ), c’era cioè  la reale “possibilità” che i cellulari fossero cancerogeni per le persone.

Poi, quasi contemporaneamente, è arrivato tramite l’Indipendent, giornale Inglese, la notizia di uno studio svedese, opera di due eminenti professori – Lennart Hardell dell’Università di Orebro e Kjell Hansson Mild dell’Umea University – che afferma, che le persone che usano il cellulare da un decennio o più, anche solo per un’ora al giorno, hanno il doppio di possibilità di sviluppare un tumore nel lato del cervello dove di solito appoggiano il dispositivo. I due luminari svedesi hanno infatti, riunito i risultati di 11 precedenti studi svolti in Svezia, Danimarca, Finlandia, Giappone, Germania, Stati Uniti e Inghilterra, che ribadivano l’aumento del rischio di sviluppare il cancro, soprattutto nel lato di cervello dove la gente è solita appoggiare il telefono. Cinque dei sei studi sui «gliomi», tumori cerebrali della glia, avevano confermato il potenziale pericolo, mentre quattro relazioni su cinque avevano rilevato la presenza di neuromi acustici, forme tumorali benigne ma spesso causa di invalidità come la sordità. Così hanno stabilito che le persone che usano il telefonino da un decennio o più hanno il 20% in più di possibilità di contrarre una patologia come il neuroma acustico e il 30% in più di sviluppare un glioma maligno. E il rischio sarebbe ancora più grande dal lato della testa su cui appoggia il cellulare. Lo studio svedese ha interessato anche i cordless e pure in questo caso si è registrato un aumento di entrambe le patologie.

«E’ necessaria una grande attenzione nell’uso del telefonino – avvertono gli scienziati– e soprattutto i bambini, che sono particolarmente vulnerabili, dovrebbero essere scoraggiati dall’utilizzarlo».

E la  Fimp, la Federazione dei Medici Pediatri Italiani, al riguardo, ha emesso un comunicato (ed un video) dove si legge che sarebbe bene che i genitori prestino più attenzione a come i loro pargoli usano e abusano del cellulare. Oltre che, naturalmente, prendere anch’essi qualche precauzione.

Così adesso, anche se il gruppo di esperti dell’Oms non ha fornito specifiche raccomandazioni, «noi, come pediatri – commenta Giuseppe Mele, presidente della Fimp – di fronte alla sempre maggiore diffusione di campi elettromagnetici e il maggiore tempo di esposizione, secondo un principio di precauzione, proponiamo alcuni suggerimenti da dare ai genitori, in attesa che l’Oms possa dare indicazioni più accurate sulla sicurezza di queste apparecchiature».

Eccole:

  1. Non usate coperte elettriche o altri dispositivi elettrici dove dormite (ad esempio la luce notturna sul comodino);
  2. Controllate dove si trova l’interruttore centrale e il salvavita e non dormite vicino ad esso;
  3. Non passate troppo tempo vicino ad apparecchiature elettroniche accese (ad esempio la sveglia sul comodino);
  4. Non lasciate che i bambini guardino la cottura del cibo all’interno del forno a microonde;
  5. Tenete il router wi-fi il più lontano possibile dai vostri familiari, mettetelo in un cassetto o in un armadio;
  6. Tornate al telefono fisso e liberatevi del cordless in casa;
  7. Non date i cellulari ai bambini;
  8. Usate un auricolare a filo e non un dispositivo bluetooth.

«Anche se non sono raccomandazioni scientifiche – precisa Mele – sono “consigli” che lascio al buonsenso delle famiglie».

Savas

Fonti:

OMS: Lo studio della IARC

L’ Abstract dell’Articolo scientifico di Hardell Carlberg e Mild:

Int J Oncol. 2011 May;38(5):1465-74. doi: 10.3892/ijo.2011.947. Epub 2011 Feb 17.

Pooled analysis of case-control studies on malignant brain tumours and the use of mobile and cordless phones including living and deceased subjects.

Hardell L, Carlberg M, Hansson Mild K.

Department of Oncology, University Hospital, SE-701 85, Örebro, Sweden. lennart.hardell@orebroll.se

Il Video della Fimp pubblicato da Tiscali Salute il 03/06/2011

La Rivista Internazionale

Fimp

Palermo: Nasce Il “Comitato Dei Professionisti Liberi Paolo Giaccone”: Firma Anche Tu !

Il “Comitato dei Professionisti Liberi” è nato nel 2010 su iniziativa di un gruppo di professionisti, di Addiopizzo e di LiberoFuturo, allo scopo di promuovere un processo di autofondazione di un movimento di professionisti liberi dalla Mafia che si impegnassero singolarmente e solennemente a rispettare un decalogo etico sottoscrivendo il MANIFESTO predisposto dal Comitato.

Oltre agli iscritti agli albi possono sottoscrivere anche i non iscritti agli ordini, i semplici laureati ed i titolari di diplomi professionali compilando l’apposito form nel sito www.professionistiliberi.org

Manifesto Dei Professionisti Liberi

Premessa

La straordinaria diffusione e pericolosità del sistema mafioso impone ad ogni soggetto sociale, singolo o associato, pubblico o privato, di svolgere un ruolo attivo nel contrastarlo. Siamo convinti, infatti, che la Mafia si potrà sconfiggere solo se a combatterla non saranno più alcuni soggetti isolati, ma tutte le istituzioni, compresi gli Ordini Professionali oltre che la larga maggioranza della società civile. All’origine della nascita degli Ordini c’è stata, tra l’altro, la necessità di vigilare sul corretto comportamento degli iscritti. Probabilmente questa funzione, con il trascorrere degli anni, ha perso l’importanza che il legislatore le aveva attribuito. Per tutto ciò, il “Comitato Dei Professionisti Liberi Paolo Giaccone“, insieme a LiberoFuturo e Addiopizzo, ha ritenuto utile redigere uno specifico Manifesto che, oltre a riprendere quanto già regolato dalle norme e dai codici deontologici, possa essere osservato nell’ambito più specifico della lotta al racket del pizzo ed al sistema mafioso. Tutti coloro che sottoscriveranno la “Dichiarazione di impegno” entreranno a far parte di una lista di professionisti che sarà resa pubblica. Il Manifesto contiene norme etiche specifiche che, una volta sottoscritte, impegneranno pubblicamente al loro rispetto e all’attenta osservanza ogni singolo professionista, pena l’esclusione dalla lista stessa. Il Manifesto è rivolto a tutti i professionisti siano essi liberi professionisti o dipendenti pubblici e privati. Essi, sottoscrivendolo, si impegnano a rispettarne le indicazioni nell’ambito delle loro competenze professionali e responsabilità individuali.”

Leggi la Dichiarazione di Impegno

Compila la Richiesta di Adesione

E poi Invia Il modulo di adesione, dopo averlo compilato, al numero di Fax 1786039443 (senza prefisso), grazie.

Fonti:

www.professionistiliberi.org

La pagina su Facebook


La storia del manichino Annie

La Storia del Manichino Annie

Il suo volto, uguale in tutto il mondo, è quello di una donna parigina del 1800

Tutti quelli che hanno fatto un corso di pronto soccorso, o rianimazione (Bls, Blsd, Acls etc) simulato su manichino, conoscono il suo volto: i manichini su cui esercitarsi hanno tutti la stessa faccia. Si tratta di una donna, il cui nome nessuno conosce, annegata a Parigi, nella Senna, alla fine del diciannovesimo secolo. Dopo il ritrovamento del suo cadavere, nessuno era in grado di identificarla, così le autorità hanno fatto un calco della faccia, per conservarne la memoria e permettere un riconoscimento postumo. Nessuno si presentò, ma la sua storia intanto era diventata una sorta di esercizio per artisti e scrittori della capitale francese, che avevano provato a ricostruire con l’immaginazione le circostanze della sua morte. E’ stato ipotizzato di tutto, anche  se molte storie giravano intorno allo stesso tema: un amore finito male, un suicido.

Nel 1958, la Laerdal Company ha scelto proprio il suo volto per i manichini usati durante gli esercizi di rianimazione. Il proprietario della società infatti riteneva che le prove sarebbero state più efficaci se svolte su un volto e un corpo credibili e a dimensioni naturali. In questo modo, la donna ha avuto di nuovo un nome, anche se probabilmente non quello che aveva in vita. Per tutti e per sempre è diventata Resusci Annie.

Dalla Newsletter del Sabato – 18 Giugno 2011 – del Gruppo Facebook Associazione i.Change ONLUS