Archivio dell'autore: Savas

Il Manuale del Contorsionista

Recensione Libri

Craig Clevenger

Il manuale del contorsionista

Mondadori – Collana: Strade blu Narrativa

Pagine 257 – Formato 15×21 – Anno 2005

Un romanzo che è un’illustrazione del gioco identitario. Una mirabile lotta per mantenere la propria identità creando continuamente nuove identità… alle prese con medici e psichiatri che desiderano che il protagonista confermi se sia un malato o un non malato (non una persona con le sue “coerenze”)… Continua qui

Timeoutintensiva.it, N° 14, Books, 26 luglio 2010

Protocollo per la Profilassi Antibiotica in Chirurgia Ortopedica

Articolo Scientifico

Protocollo per la Profilassi Antibiotica in Chirurgia Ortopedica

Dr.ssa G. Lazzaro

U.O. II Anestesia e Rianimazione “G. Trombino”

Direttore: Dr. R. Tetamo

novembre 2010

Con il termine di profilassi antibiotica si intende la somministrazione di chemioterapici secondo modalità ben definite, in assenza di infezione in atto, allo scopo di prevenirne sia l’insorgenza che l’eventuale successiva diffusione. L’uso dell’antibiotico ha quindi finalità preventive e NON terapeutiche. In chirurgia per profilassi s’intende la somministrazione di un farmaco prima che si verifichi la contaminazione batterica del campo operatorio ed il successivo sviluppo di un’infezione del sito chirurgico.

A tal proposito si ricorda che la somministrazione dell’antibiotico và effettuata preoperatoriamente circa 30’ prima dell’incisione della cute e per via endovenosa in modo da ottenere un’elevata concentrazione del farmaco nel sito da operare, tale da ridurne notevolmente la carica batterica presente. Somministrare l’antibiotico solo dopo l’esecuzione dell’intervento, ha esclusivamente effetto “placebo” ai fini della prevenzione dell’infezione della ferita poiché il chirurgo ha operato in un campo con carica batterica elevata.

La profilassi non ha lo scopo di “sterilizzare” i tessuti, ma quello di ridurre la carica microbica nel sito di intervento ad un livello che possa venire controllato dalle difese dell’ospite…. per continuare a leggere l’articolo Clicca qui

Timeoutintensiva.it, N° 15, Technè, 4 Gennaio 2011

Terapia: Linee Guida Esistenti per il Trattamento delle Infezioni Intraddominali

Articolo Scientifico

Terapia: linee guida esistenti per il trattamento delle infezioni intraddominali

Intra-abdominal infections: analysis of current guidelines

Silvano Esposito, Gianpiero Carosi, Sebastiano Leone

La maggior parte delle linee guida disponibili sulle infezioni intra-addominali (IAI: Intra-Abdominal Infections) sono state elaborate in accordo a criteri universalmente accettati e cioè classificando le evidenze in base alla loro “forza”: trials randomizzati e controllati, meta-analisi, revisioni sistematiche (forza elevata); studi prospettici, retrospettivi e trasversali (forza moderata); opinioni di esperti (forza bassa). In particolar modo, le raccomandazioni statunitensi di Solomkin e quelle belghe di Laterre sono state costruite in accordo ai criteri dell’Infectious Diseases Society of America evidence-grading system che contempla diverse categorie, selezionate in base alla “forza” dei dati, e gradi, che dividono le precedenti in base al tipo di studio che fornisce l’evidenza… Continua qui

da Le Infezioni in Medicina, Supplemento 1, Febbraio 2008

timeoutintensiva.it, N° 15, Technè, 4 Gennaio 2011

Racconti a Margine: Viaggi Quotidiani: Mezzogiorno in Tunisia

Viaggi quotidiani: Mezzogiorno in tunisia

di Trilly

da Nottidiguardia.it

Febbraio 19, 2009

L’autunno si era ormai annunciato da qualche settimana con i suoi colori particolari: foglie gialle sugli alberi, il primo freddo e giorni di pioggia accompagnati ormai quotidianamente da temporali quasi equatoriali. Pioveva a dirotto quel giorno. Papà Nasser mi aveva chiesto una visita domiciliare per sua figlia Hergere che vomitava da un giorno ed aveva febbre alta. - A che ora viene dottoressa?- - Quando ho tempo, comunque prima di sera – gli risposi frettolosamente e forse non molto educatamente. Alle 12,30 comunque ero a casa sua. Un odore intenso, di spezie africane inondava la casa, il vapore del cibo che bolliva nella pentola aveva appannato tutti i vetri. Mi tolsi il cappotto. Il tepore della cucina mi accolse insieme al sorriso aperto e riconoscente di Nasser. La bambina era sdraiata sul divano: il viso pallido, un po’ sofferente… Continua qui

Timeoutintensiva.it, N° 14, Racconti a Margine, 26 luglio 2010

Sigmund Freud, padre della psicoanalisi: i suoi ultimi giorni in un video

La malattia che portò Freud alla morte cominciò a manifestarsi improvvisamente nel 1923, all’età di 67 anni, con brevi ma ricorrenti gengivorragie, alle quali egli non diede particolare importanza, fino a quando non notò in corrispondenza della sede dell’emorragia una tumefazione che dopo un po’ cominciò ad estendersi verso il palato. Decise allora di consultare il prof. Hajek, direttore della Clinica Rinolaringoiatrica dell’Università di Vienna, il quale gli diagnosticò una lesione leucoplasica dovuta al fumo (egli era un forte fumatore di sigari), consigliandone l’asportazione chirurgica che fu effettuata qualche giorno dopo. L’esame istologico rivelò la natura maligna della lesione, risultata in un carcinoma. Quattro mesi dopo, la regione precedentemente trattata chirurgicamente fu interessata da un’ulcera del palato duro che si estendeva ai tessuti molli della guancia, alla mucosa mandibolare adiacente fino a lambire il margine linguale. Alla luce di questo nuovo quadro, si predispose un intervento radicale che fu affidato al prof. Pichhler di Vienna, uno dei più insigni specialisti europei di chirurgia orale. Una recidiva a due mesi, richiese anche l’asportazione di parte del palato molle. Dopo questo importante intervento, cominciarono 16 anni di disagi e sofferenze, costellati dal ripetersi della malattia e di innumerevoli altre operazioni effettuate chirurgicamente. In questo lungo calvario durante il quale fu sottoposto complessivamente a ben trentatré interventi di chirurgia orale, egli ebbe comunque sempre la forza di seguire il suo lavoro scientifico e di diffondere il suo pensiero, anche dall’esilio inglese cui fu costretto dopo l’invasione dell’Austria da parte delle truppe germaniche nel 1938. Nel corso degli ultimi anni, le sue condizioni generali di salute peggiorarono. Nonostante tutto, seppur a ritmo ridotto, egli continuava a visitare i pazienti avvalendosi della collaborazione della figlia Anna, data la sua ormai grave dislalia, ai limiti della incomunicabilità verbale e una ipoacusia destra. L’ipoacusia lo costrinse tra l’altro a cambiare la posizione dell’arcinoto lettino per poter prestare l’orecchio sano ai suoi pazienti. Gli era venuto a mancare progressivamente un fluido linguaggio ed un attento ascolto. Un anno prima della morte, nel 1938, al suo arrivo a Londra aveva concesso un’intervista alla BBC. L’intervista si era conclusa con uno sguardo alla strada ancora da percorrere per la scienza neonata: “La lotta non è ancora terminata”, affermava. Il suo attaccamento estenuante nei confronti della madre Amalie Nathanson, gli aveva fatto dire, dopo la morte di lei nel 1930, che solo ora e certamente non prima anche lui avrebbe potuto morire. Il 21 settembre 1939, Freud consumato fra atroci sofferenze sul letto di morte mormorò al proprio medico di fiducia: “Ora non è più che tortura, non ha senso” e poco dopo ancora: “Ne parli con Anna, e se lei pensa che sia giusto, facciamola finita“. Freud si affidò al sentimento della figlia. Morì due giorni dopo, all’età di 83 anni il 23 settembre 1939, senza risvegliarsi dal sonno tranquillo che la morfina gli aveva provocato.

Vorremmo concludere la nostra biografia con questo eccezionale pensiero di Thomas Mann: “anche se il futuro riplasmerà o modificherà questo o quel risultato delle sue ricerche, mai più potranno essere messi a tacere gli interrogativi che Sigmund Freud ha posto all’umanità; le sue scoperte scientifiche non si possono né negare, né occultare (…) e se mai alcuna impresa della nostra specie umana rimarrà indimenticabile, questa sarà proprio l’impresa di Sigmund Freud.”

fonte http://www.sioechcf.it/?do=10

http://www.liceoberchet.it/netday00/scienza/freud/biografia1.htm