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“COCALARI”: Mostra Fotografie di Alfredo D’Amato

Mostra Fotografica

COCALARI

fotografie di Alfredo D’amato

a cura di Emilia Valenza

giovedì 12 maggio 2011, ore 18.30 galleria X3

via Catania, 35. Palermo.

orari: lun. – sab. (chiuso domenica) 10.30- 12.30 / 17.00- 19.30

12/28 maggio 2011- Galleria X3 – Palermo

la Mostra:

L’ Esposizione, a cura di Emilia Valenza, presenta ventinove fotografie scattate nel 2004 a Calea Vacaresti nella periferia di Bucarest. Nel 1989, in romania, in seguito alla rivolta che portò alla caduta del regime comunista di Ceausescu, molte famiglie restarono senza casa. molti hanno trovato sistemazione nei sobborghi di Bucarest, abitando così le costruzioni familiari realizzate dal regime comunista. altri però non sono stati così fortunati. a Calea Vacaresti, nella periferia di Bucarest, quattro famiglie hanno realizzato le loro case nel bacino di un lago artificiale prosciugato. Sopravvivendo grazie alla vendita di metalli riciclati, hanno costruito le loro baracche con cartoni, plastica, mattoni e residui di immondizia. Ogni primavera la polizia viene per demolire le capanne, ma gli abitanti di Calea Vacaresti non hanno altri posti dove andare. Mai registrati alla nascita, non sono cittadini del loro stesso paese, e quindi sono esclusi dalle limitate strutture sociali del welfare della romania moderna. L’arrivo dell’inverno porta le temperature al di sotto dei 20 gradi. Con fogli di plastica che fanno da finestre, la temperatura dentro le baracche non è diversa da quella esterna. tutto sembra elemosinare calore. I cinque bambini che vivono lì non lasciano i capannoni per tutto l’inverno respirando i fumi provenienti dai frammenti di plastica dati in fiamme. Cocalari ci presenta uno strano mondo fatto di mezze misure, una mezza vita vissuta in un luogo dove c’è un rifugio, ma nessun calore; dove c’è possesso, ma nessuna abbondanza: un quartiere di Bucarest dove nessuno sarebbe dovuto andare.

Il Fotografo:

Alfredo D’amato (Palermo, 1977) ha studiato Fotografia Documentaristica alla UWN di Newport.  Attualmente vive a Palermo, Sicilia. Ha vinto il prestigioso observer Hodge Photographic award, primo premio studenti ed è stato insignito del one media first prize award per il fotogiornalismo. recentemente ha vinto il terzo premio alla competizione internazionale “UNICEf” Photo of the year, a Colonia.

http://www.alfredodamato.com

La Galleria:

La Galleria X3 presenta la sua programmazione espositiva:

Direzione artistica: Ezio ferreri, Emilia Valenza

staff curatoriale: Claudia Moscone, Giulia Scalia

ufficio stampa: Giulia Scalia

organizzazione: Vera Ferreri

contatti: press@galleriax3.org – 388 3250068


News: Pronto Soccorso: Indagine Sulle Vere Criticità. Le Proposte Del Ministero Della Salute  

News

Pronto Soccorso: Indagine Sulle Vere Criticità. Le Proposte Del Ministero Della Salute

Anaao e Assomed hanno affiancato Cittadinanzattiva-Tdm nello svolgimento di un’indagine sulla qualità e la sicurezza dei Pronto soccorso in Italia.

L’indagine del Tdm riguarda 70 pronto soccorso sui 100 giunti, per il 18,5% provenienti dal Nord, per il 31,5% dal Centro (escluso il Lazio), per il 35,7% dal Lazio e per il 18,5% dal Sud. E ad emergere, innanzitutto, è proprio “l’esiguo numero di personale, che si riduce nei giorni festivi e nelle ore notturne. Personale medico e paramedico competente ma non quantitativamente adeguato rispetto ai frequenti accessi”, rileva il Tdm. I tempi medi di attesa per l’accesso al triage variano da un da pochi minuti ad un massimo di 30 minuti, ma una volta attribuito il codice, i tempi si dilatano enormemente. Per i codici gialli (più gravi) possono raggiungere le 5 ore, per i codici verdi anche 12. Ma ci sono tanti altri aspetti da migliorare. Anche a livello strutturare. Su 24 pronto soccorsi, si sono trovati da un minino di due ad un massimo di 10 malati in piedi in attesa. Gli ambienti sono sovraffollati nel 40% dei casi, con barelle aggiunte (in media 5 per pronto soccorso monitorato,  mentre scarsi sono i posti letto di osservazione, che devono essere aggiunti nel 21,5% dei Pronto soccorso. Fuori dal Pronto soccorso, nel 24,3% dei casi, ci sono ambulanze ferme in attesa di riconsegna della barella in dotazione del mezzo di soccorso. Dentro, intanto, nel 37,7% dei casi i malati in attesa da oltre 6 ore per un ricovero/ assegnazione posto letto. Ma i tempi di attesa, in caso di assegnazione di posto e di necessità di osservazione breve, possono addirittura superare i 3 giorni. Bocciato anche l’esame della privacy: nella maggior parte dei Pronto soccorso le persone vengono chiamate per nome o non vi sono spazi adeguati per garantire la riservatezza. Scarsa la comunicazione.

Secondo Assomed Anaao e Cittadinanza Attiva TDM il Pronto Soccorso esplode perché “il territorio non riesce a rispondere alla domanda di salute e di emergenza così come servirebbe. I posti letto attualmente disponibili sono comunque pochi rispetto alla reale necessità dimostrata dagli accessi. E vi è sopratutto una reale mancanza di personale:”

Intanto sembra sia andato bene l’incontro tra il ministro della Salute e i sindacati medici della dipendenza e delle convenzioni convocato per discutere la riforma del sistema di emergenza-urgenza. Obiettivo principale lo spostamento sul territorio dell’assistenza per i codici bianchi e verdi. I medici hanno condiviso il target ministeriale sottolineando, però, come vi sia l’esigenza di maggiori risorse di personale. Inoltre, i camici bianchi hanno insistito sul fatto che bisognerà procedere in un’ottica di sistema per far luce sulle cause reali del caos nei Pronto Soccorso e scioglierne i nodi a 360°.

IL comunicato dei sindacati:

“RIDURRE I CODICI BIANCHI E ADEGUARE GLI ORGANICI”

“Le Organizzazioni Sindacali della dirigenza medica e della medicina convenzionata hanno condiviso le linee di intervento esposte dal Ministro della Salute Ferruccio Fazio nell’incontro che si è svolto oggi in merito alla riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza. In modo particolare è stato condiviso l’obiettivo di ridurre l’afflusso dei codici bianchi e verdi attraverso una maggiore integrazione tra ospedale e territorio, ma anche la necessità di lavorare in un’ottica di sistema.

Il vero problema dei Pronto soccorso oggi è l’eccesso di domanda di ricovero soprattutto nell’area medica per cause epidemiologiche e demografiche cui si è accompagnata negli anni una progressiva riduzione del numero dei posti letto per acuti e di personale dedicato, specie nelle Regioni soggette ai piani di rientro”.

Anaao-Assomed – Fimmg – Cimo-Asmd – Aaroi-Emac – Fp Cgil Medici – Cisl Medici – Fassid – Fesmed – Anpo-Ascoti-Fials Medici – Uil Fpl Federazione Medici – Smi – Sumai – Snami – Fimp



I Gialli di Van Gogh ovvero: Come L’Epilessia è Spesso Associata alla Genialità


"Il Seminatore" di Vincent Van Gogh

Domenica 1 maggio 2011 è stata celebrata la X edizione della “Giornata Nazionale per l’Epilessia” organizzata dalla Lega Italiana contro l’Epilessia (L.I.C.E.).

L’Epilessia è una patologia molto diffusa, sia nel nostro paese che in Europa, dove in totale ad essere colpite dalla malattia sono circa 6 milioni di cittadini. In Italia il numero dei malati è riscontrabile in oltre 500 mila.

Oggi si sa, che è la parziale mancanza del cromosoma 15, quel difetto genetico che costringe il 3% circa della popolazione mondiale a convivere con continue crisi epilettiche, che si manifestano con convulsioni e accessi motori. I Pazienti colpiti dalla malattia però oggi non possono ancora contare su una informazione seria e calibrata, e spesso, che sia una malattia anche genetica, non lo sanno neppure. L’obiettivo quindi della Giornata Nazionale sull’Epilessia, sarà prima di tutto quello di combattere l’ignoranza che da sempre purtroppo caratterizza questa patologia. La L.I.C.E ha infatti richiesto alla Doxa, una indagine sulla conoscenza da parte degli italiani di questa malattia.

Secondo il sondaggio:

Il 23% degli italiani ritiene, sbagliando, che la malattia sia anticamera  e causa di disturbi psichici.

L’11% ritiene che sia una solo una malattia mentale.

Il 4% degli intervistati appare convinto che l’epilessia sia dovuta a forze di tipo sovrannaturale.

Perchè vi racconto tutto ciò oltre ad invitarvi ad approfondire questa patologia ? Perchè un aspetto che mi ha colpito è che  Epilessia e Genialita’ per molti versi vanno spesso a braccetto. Lo dimostra, per deduzione, il fatto che alcuni grandi personaggi sono stati epilettici: Giulio Cesare, Alessandro Magno, il Petrarca, Pietro il Grande, Napoleone, Moliére, Flaubert, Byron, Richelieu, Carlo V, Alfredo Nobel, il Caravaggio, Torquato Tasso, Dostoevskij ed il grande pittore Van Gogh.

Fëdor Michajlovič Dostoevskij soffriva di epilessia manifestatasi in seguito al trauma per la notizia della morte del padre, che corrispose anche con il suo primo attacco. Da lì cominciò la convivenza di tutta una vita con questa malattia. Di epilessia soffrirà anche il figlio Aleksej, nato nel 1875 e morto solo tre anni dopo in seguito ad un attacco.

E che a Vincent Van Gogh, epilettico, un medico curava la malattia con la digitale, e forse pochi sanno che, il pittore fosse affetto da xantopsia, un difetto di percezione dei colori che gli faceva vedere tutto giallo, probabilmente conseguenza di un’intossicazione cronica da digitale. Così, colpito dal fatto che “il periodo giallo” della pittura di Van Gogh probabilmente fosse dovuto ad intossicazione digitalica, ho fatto una ricerca su Pub Med apprendendo che “(Van Gogh era affetto nella visione da)[...]una generale predominanza di giallo, quel ‘giallo van Gogh’ che colorava ossessivamente il suo mondo, e questo a causa di una percezione anomala del colore, dovuta all’assunzione di digitale per contrastare gli attacchi epilettici: l’intossicazione cronica era infatti accompagnata da una patologia, la xantopsia, in grado di compromettere le normali percezioni sensoriali e produrre la visione gialla degli oggetti bianchi e la visione violetta degli oggetti scuri, alterazioni ben visibili per esempio in un suo dipinto, “Il Seminatore”..”

Detto questo, se per un attimo penso al bene dei pazienti che io ho visto in preda a violente crisi epilettiche, devo dire che forse sarebbe stato meglio essere un pò meno geniali, ammesso che lo fossero, e l’epilessia non averla.

Savas

Approfondimenti:

Cliccando Qui potete trovare un interessante excursus storico sulla Malattia.

Gli articoli su Van Gogh e la sua Xantopsia li trovate ai Link:

Eye (Lond). 1991;5 ( Pt 5):503-10.

Xanthopsia and van Gogh’s yellow palette.

Arnold WN, Loftus LS.

e

JAMA. 1981 Feb 20;245(7):727-9.

Van Gogh’s vision. Digitalis intoxication ?

Lee TC.

News Video: Giappone: Radioattività In Netto Aumento Al Largo Di Fukushima

News Video

Energia Nucleare e Salute

Radioattività In Netto Aumento Al Largo Di Fukushima

La radioattività in mare al largo di Fukushima è in netto aumento. Campioni raccolti nel Pacifico, a una quindicina di chilometri dall’impianto di Daiichi contengono livelli 600 volte superiori a quelli rilevati fino ad ora, ha fatto sapere la Tepco.

Un video diffuso ieri mostra i robot all’opera al reattore numero 1 della centrale nucleare. La Tepco, il gestore, ha detto che per metterla sotto controllo potrebbe volerci tutto il resto dell’anno.

Fonte: Euronews

Il Fantasma (Malato) Ormai Morto Di Osama Bin Laden Ed Il Rifugio Del Dr. No

Le Idee

Il Fantasma (Malato) Ormai Morto Di Osama Bin Laden, Ed Il Rifugio Del Dr. No

La Residenza del dr NO nel Film: 007 Licenza di Uccidere

La notiza è ormai arcinota. Osama Bin Laden, il terrorista più ricercato al mondo, la “primula rossa” dell’Impero del Male, è stato Ucciso da un coraggioso commando Seal Navy Americano nella citta’ Pakistana di Abbottabad. Abitava in una villa ben recintata e ben protetta. Ve ne parlo quindi non per interesse giornalistico, ma perchè tale notizia ha infranto le mie fantasie sui possibili nascondigli del più sanguinario terrorista di tutti i tempi. Osama Bin Laden da notizie giornalistiche era gravemente malato da più di dieci anni. Da quello che si può leggere, era affetto da una grave forma di Epatopatia Cronica C correlata, era Insufficiente renale, tanto da avere bisogno di due o tre trattamenti dialitici alla settimana e, voci non confermate, lo davano anche affetto da Diabete e dalla Sindrome di Marfan. Ecco… dall’ Assalto alle Torri Gemelle, sino da allora, io mi ero immaginato che fosse scomparso nascondendosi nel luogo dove per anni lo davano per rifugiato, una grotta tra montagne inaccessibili al confine tra Pakistan e Afghanistan, dove Osama B.L. aveva costruito una sorta di residenza del male, in tutto simile ai luoghi dove si nascondevano i cattivi dei film di 007. Ricordate ? Residenze lussuose, misteriose e supertecnologizzate dove il dr. NO o Ernst Stravo Blofeld il famoso “N.1” capo della Spectre, portavano avanti i loro cattivissimi progetti contro l’umanità, sempre sbaragliati e scoperti dal nostro infallibile 007 nel tempo di un film, diciamo in un’oretta e mezza. Così mi ero immaginato la Grotta dove O.B.L si nascondeva, come una Supergrotta, residenza lussuosissima e inaccessibile, trasformata da migliaia di talebani operai in un rifugio con grandi stanze, per riposo e studio, dotata di tutti i confort ed i software più moderni per spiare noi, nemici della sua testa, più i gadget più all’avanguardia sia analogici che digitali o satellitari; ma qui la mia fantasia andava oltre… immaginavo che poi nel sottosuolo ci fosse una sala operatoria di ultima generazione, all’occorrenza usabile anche per inteventi di emodinamica o cardiochirurgia, una sala per nefrodialisi iperattrezzata, alcuni posti di Terapia intensiva con gli ultimi ritrovati della tecnica casomai ci fosse stato un tracollo (anche l’ ECMO), un pancreas artificiale ed una Camera Iperbarica per eventuali ulcere torpide agli arti inferiori; e poi un laboratorio di analisi, una Radiologia, una Tac spirale, l’ RMN e perchè no anche la Pet di ultimissima generazione. Il tutto illuminato da grandi gruppi elettrogeni e di continuità a carbone ed energia solare. Inarrestabili. E che lì operasse uno stuolo dei migliori cardiologi, nefrologi, intensivisti, anestesisti, cardiochirurghi e chirurghi di urgenza più uno staff di psicologi e psichiatri, infine tanti Nurses specializzati, tutti strettamente Arabi. Quando doveva fare un video bastava che andasse in una delle sale di programmazione televisiva della Supergrotta. E quando doveva andare fuori, sia che fosse d’estate in motocicletta o a dorso di mulo, o d’inverno, a temperature bassissime, con un caldo gatto delle nevi, lo accompagnava un emodializzatore portatile della grandezza di un borsello a tracolla, un gioiello ultimogrido della tecnologia sanitaria, sempre insieme allo stuolo di medici e tecnici che dovevano occuparsi di fare le rilevazioni metaboliche durante la dialisi stessa. Se la situazione precipitava un aereo ambulanza attrezzato lo avrebbe portato là dove ci fosse stato bisogne di cure adeguate. L’elicottero per fuggire la mia immaginazione, del resto, lo dava sempre presente lì sul tetto della grotta. Voi direte che sto facendo della facile ironia, ma sinceramente perchè il dr NO o il Capo della Spectre, il N° 1, potevano costruirsi residenze anche più lussuose in isole abbandonate o sott’acqua, e il diavolo O.B.L no ? Sinceramente, ripeto, pensavo che la Supergrotta esistesse davvero, come ci dicevano tutti i media, dove lui trascorreva ben accudito i suoi giorni ad architettare di terrorizzare quella parte di mondo che non la pensava come lui, anche perche’ nelle apparizioni era sempre in discreta salute col suo immancabile Kalashnikov mostrato così per tranquillizzare chi lo stava a guardare di noi, occidente odiato.

Ed invece vedere che stava in una bella villetta, senza telefono ed internet come dicono, circondato da gente comune mi ha riportato con i piedi per terra infrangendo ogni possibile fantasia. Se aveva bisogno di cure, stupido che sono, non poteva stare che in città, dato che bastava la macchinetta portatile emodializzatrice per il necessario trattamento dialitico trisettimanale. Se poi stava proprio male, con gli amici che aveva in Pakistan, lo avrebbero certamente curato.

Così il Fantasma Bin Laden, o meglio l’immagine che me ne ero fatto, ha lasciato la sua Supergrotta ed è divenuto un comune mortale, ormai morto, che viveva in una villetta in affitto come la mia, anche se io non avrei potuto fare a meno del computer e della TV. Speriamo che come si sono infrante le mie fantasie, si infranga anche il suo fantasma, che ci perseguita da anni; e che il suo corpo malato e ormai morto possa starsene lì in fondo al mare senza più fare male a nessuno di quelli che nella sua testa erano meno che cani. Cioè Noi.

Fonti: Le fonti riportate riguardano le sue malattie e quante volte è stato dato falsamente per già morto, date le sue condizioni cliniche.

http://it.wikipedia.org/wiki/Osama_bin_Laden

http://www.guardian.co.uk/world/2001/nov/01/afghanistan.terrorism

http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=14595

http://www.cbsnews.com/stories/2002/01/28/eveningnews/main325887.shtml

http://edition.cnn.com/2002/WORLD/asiapcf/south/01/18/gen.musharraf.binladen/

http://www.veteranstoday.com/2010/03/17/gordon-duff-attorney-general-holder-hints-at-bin-laden-deathfinally/

savas