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News: Terapia del Dolore: Una Sostanza Non Allucinogena Simile All’ Lsd Riduce Le Cefalee A Grappolo

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Terapia del Dolore: Una Sostanza Non Allucinogena Simile All’ Lsd Riduce Le Cefalee A Grappolo

Una sostanza analoga all’LSD, dietilamide-25 dell’acido lisergico, ha mostrato di ridurre significativamente la cefalee a grappolo. I risultati dello studio pilota presentato durante il Congresso Internazionale Cefalea che si e’ tenuto a Berlino sono incoraggianti. Gli episodi di cefalea a grappolo dei sei pazienti trattati con il ’2-bromo-LSD, una sostanza non allucinogena, sono diminuiti sensibilmente nell’arco di una giornata e addirittura qualcuno di essi e’ stato liberato dal problema per settimane o perfino mesi.

La cefalea a grappolo e’ spesso definita ‘suicida’ perche’ causa un dolore insopportabile e chi ne soffre puo’ essere disposto a tutto pur di superare la sofferenza che puo’ durare ore, con piu’ attacchi al giorno e anche per molte settimane di seguito. I medici non sono ancora riusciti a capire quali siano le reali radici del problema, anche se la sua periodicita’ – spesso si tratta di episodi che si verificano intorno ai solstizi – farebbe pensare a una qualche alterazione nella struttura dell’ipotalamo, la regione del cervello che e’ legata ai ritmi circadiani. Per ora, la malattia non ha cura, sebbene ai pazienti qualche volta sia consigliata l’inalazione di ossigeno puro ai primi sintomi di un attacco. Durante lo studio pilota, e’ stato somministrato il 2-bromo-LSD (-148) una volta ogni 5 giorni per un totale di 3 dosi. Tutti i pazienti hanno riportato una riduzione nella frequenza degli attacchi, e ben cinque non hanno avuto attacchi per mesi, dopo il trattamento.

Il team ha poi curato allo stesso modo un settimo paziente che ha riportato gli stessi effetti benefici. La speranza del gruppo, dati questi risultati incoraggianti, e’ di cominciare ben presto la seconda fase della sperimentazione: un trial clinico con 50 pazienti entro quest’anno.

Fonte:

Cephalalgia. 2010 Sep;30(9):1140-4. Epub 2010 Mar 26.

The non-hallucinogen 2-bromo-lysergic acid diethylamide as preventative treatment for cluster headache: An open, non-randomized case series

Matthias Karst, John H Halpern, Michael Bernateck and Torsten Passie

Hannover Medical School, Hannover, Germany.

News: Oggi Si Celebra La X Giornata Nazionale Del Sollievo

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Oggi Si Celebra La X Giornata Nazionale Del Sollievo

Riceviamo Da Giorgio Trizzino, Coordinatore Sanitario Samot Palermo, e con piacere pubblichiamo:

Il Dolore è Ancora Più Dolore se Tace (G. Pascoli)

“Il 29 Maggio 2011 è la X° Giornata Nazionale del Sollievo, occasione annuale promossa dal Ministero della Salute per ricordare che il sistema di assistenza e cure per lenire le sofferenze dei malati terminali è ancora ricco di luci e ombre.

Dai dati del Ministero della Salute emerge infatti il miglioramento di alcune Regioni meridionali sul fronte hospice, come la Sicilia  con i suoi 99 posti letto e 0,3 posti letto per 10mila abitanti.

Ma sul piano dell’assistenza domiciliare, quella delle cure palliative non è ancora una delle priorità delle ASP siciliane, infatti l’assistenza offerta dalla rete, basata su domicilio, è al di sotto degli standard di riferimento ed un terzo dei pazienti deceduto per tumore muore ancora in ospedale, dopo un ricovero medio di 12 giorni.

«Un valore che sta lentamente calando ma che deve migliorare. Queste persone sarebbero dovute morire a casa!».

Informare i cittadini sul diritto a ricevere cure palliative e ricordare al medico che la misurazione ed il trattamento del dolore sono diventati un obbligo di legge è un obiettivo primario dell’Assessorato della Salute che ha consegnato ad ogni medico siciliano un “regolo” che servirà a misurare il dolore in ogni reparto.

Nel ricordare l’impegno della SAMOT a fianco dei malati terminali, invio la Brochure realizzata per testimoniare il lavoro svolto dagli operatori a fianco dei malati alla fine della vita.

Un caro saluto.”

Giorgio Trizzino

Scarica la Brochure: Giornata_del Sollievo_Samot

Racconti a Margine: Il Dolore a Tempo Indeterminato di Patrizia Viviana De F.

Racconti a Margine

Il Dolore a Tempo Indeterminato

Racconto di Patrizia Viviana De F.

03/04/2011

Il Dolore fisico porta al Dolore psichico, così come il Dolore psichico porta a quello fisico. Non c’è separazione ! Chi ci vive accanto nel tempo reagisce nello stesso modo. Fugge o rimane. Se rimane ne viene interamente coinvolto e solo un grande generoso amore può continuare a fargli sopportare impotentemete il viaggio infelice dell’altro, condizionando la propria esistenza.
Tanti sono i momenti in cui penso soltanto al mio corpo infelice in preda al Dio possente. Lo spirito e la mente vigile rimangono ostinatamente rivolti verso il corpo.  Seduta sul letto immobilizzata con la testa pietosamente appoggiata ad un cuscino cerco, come un animale ferito in gabbia, vie di fuga…

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Timeoutintensiva.it, N°16, Racconti a Margine, Aprile 2011

News: Comunicato Stampa AAROI: “La Direzione Dei Centri Di Terapia Del Dolore Va Affidata Agli Anestesisti”

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Comunicato Stampa AAROI: “La Direzione Dei Centri Di Terapia Del Dolore Va Affidata Agli Anestesisti”

“L’unico specialista attualmente in grado di gestire la terapia del dolore nel suo complesso è l’anestesista rianimatore, alla sua professionalità andavano quindi affidate per legge le strutture semplici e complesse di terapia del dolore – è la convinzione di Vincenzo Carpino, presidente dell’AAROI-EMAC, Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani Emergenza Area Critica, intervenuto ieri al convegno “Malattia Dolore: Cura, Modello e Rete Territoriale” patrocinato anche dall’Associazione -. È innegabile il ruolo fondamentale svolto dagli anestesisti rianimatori nella nascita e nello sviluppo della terapia del dolore e delle cure palliative. La natura multidisciplinare della formazione anestesiologica e la caratteristica della disciplina di trattare il paziente nel suo complesso fanno dell’anestesista rianimatore un professionista completo. D’altra parte, allo stato attuale, solo nelle Scuole di specialità in anestesia e rianimazione è prevista dal 1986 una specifica formazione che comprende anche procedure invasive di elevata complessità. Eppure – afferma Carpino – la Legge 38 non ha riconosciuto questo ruolo fondamentale, praticamente ignorando che gli ambulatori e le strutture semplici e complesse di terapia del dolore sono già capillarmente diffuse grazie agli anestesisti rianimatori che le gestiscono nel 70 – 80% dei casi. Il modello di unità operative semplici di terapia del dolore e cure palliative, annesse ad ogni sevizio di anestesia e rianimazione, associate ad una unità operativa complessa per provincia è operativo da oltre venti anni in Veneto ed altre regioni seguono modelli simili. Confermare questa organizzazione ed integrarla nella rete territoriale non farebbe che rispettare l’intento della legge; si sfrutterebbero così strutture già esistenti e la professionalità degli anestesisti. E’ necessario distinguere – spiega il Presidente AAROI-EMAC – fra “dolore sintomo” di malattia, il cui trattamento compete a chi tratta la patologia e “dolore malattia” che entra in un ambito di complessità tale per cui le parti vanno invertite: l’anestesista deve essere lo specialista di riferimento, gli altri specialisti saranno i consulenti. Non sarebbe infatti storicamente né scientificamente giustificabile che i presidi della rete di terapia del dolore venissero affidati ad un diverso specialista la cui competenza in materia, pur elevata, non potrebbe che essere parziale. In prospettiva – conclude Carpino – ci auguriamo che il Ministero della Salute e in particolare le Regioni, che in sanità hanno una grande autonomia organizzativa e gestionale, vogliano tener conto di questo patrimonio di professionalità e decidano di confermare o di affidare a questi specialisti la Direzione dei Centri di Terapia del dolore”.

Milano, 26 marzo 2011

Aspetti Psicologici del Dolore Cronico

Articolo Scientifico

Aspetti Psicologici del Dolore Cronico

dr.ssa Cecilia Dolcemascolo

Psicologa, Psicoterapeuta IIPG

Il dolore è un fenomeno complesso e soggettivo, poiché contiene, in quanto esperienza, una dimensione esistenziale. Esso caratterizza una condizione di patologia divenendo, in alcuni casi, una variabile indispensabile, che informa della necessità di indagini appropriate.  Il dolore, cosi come viene descritto “nell’arco riflesso”, sta a segnalare che un evento nocivo produce una determinata reazione dell’organismo necessaria alla sopravvivenza. Se tale sollecitazione nociva o meglio se la consapevolezza di tale sollecitazione dolorosa supera i limiti della sopportabilità individuale, allora, la reazione al dolore, all’insegna della protezione psichica che ogni individuo attiva in sé, varierà con modalità esperenziali differenti… Continua… Clicca qui

Timeoutintensiva.it, Focus, N°3, Luglio 2007