Bioetica: Sit-In Davanti Montecitorio, No A Ddl E’ Contro Biotestamento
21 febbraio,
Sit-in oggi davanti a Montecitorio per dire “no” a una legge che “e’ contro il testamento biologico”. Ad organizzarlo in Coordinamento Laico Nazionale insieme all’associazione Luca Coscioni. Al presidio, iniziato alle 11 e andato avanti fino alle 14, era presente anche Mina Welby, la moglie di Piergiorgio Welby, l’uomo a cui nel dicembre 2006 venne staccata la spina. “I cittadini vogliono poter scegliere come vivere e come morire – sottolinea – i partiti, invece, continuano a imporre l’accanimento di Stato”.
Testamento Biologico, Saviano E La Libertà Di Scelta. Video
Ieri sera a Roma al teatro Umberto si è svolto l’happening “Le ragioni del cuore, testamento biologico, sentimenti e diritti a confronto” con Beppino Englaro, Ignazio Marino, personaggi del mondo del cultura e dello spettacolo. Il messaggio video dello scrittore, che non potrà essere presente. “La scelta del papà di Eluana è una battaglia di democrazia”
Vi proponiamo, per avere una panoramica il più ampia possibile su questi temi, un video nel quale vi è l’intervento di Roberto Saviano, il quale non è potuto essere presente al teatro Umberto, ma che ha voluto partecipare inviando un video con il suo pensiero. Si parla di testamento biologico, e di una parola, Libertà. Libertà di scegliere, Libertà di decidere le proprie cure, Libertà di disubbidire.
Come hanno deciso di fare l’80% dei chirurghi, secondo quanto riferito dall’onorevole Marino, i quali hanno già annunciato che se dovesse passare una legge in cui viene imposto l’obbligo di idratazione ed alimentazione anche nei casi di stato vegetativo permanente (proprio come nel caso di Eluana), non seguiranno la legge, ma lasceranno scegliere alla famiglia. Ed è proprio qui il nodo della questione: la scelta della famiglia e del paziente stesso, per cui in molti Paesi è previsto un testamento biologico riconosciuto dalla legge. Qui rimangono le ultime volontà di una persona che, ancora in possesso delle sue piene facoltà mentali, può decidere se continuare con l’accanimento terapeutico o no, nel caso si trovasse in quelle condizioni.
Secondo il ddl presentato dal Governo nelle scorse settimane e di cui si dibatterà all’inizio di marzo, non conterà né il testamento biologico, né la volontà del malato, né quella della famiglia: bisogna tenere per forza in vita una persona anche se l’unica vita che è ancora presente è quella finta delle macchine.
Giappone: Cancro: Più A Rischio I Meno Istruiti E Più Poveri
Secondo i ricercatori dell’Universita’ Nihon Fukushi esiste un legame tra poverta’, mancanza di istruzione e l’insorgenza di tumori negli anziani. Ebbene questi studiosi, hanno analizzato i dati di 15.025 persone con almeno 65 anni di eta’, residenti nella prefettura centrale di Aichi e in quella occidentale di Kochi. I volontari oggetti dello studio, era tutti perfettamente sani all’inizio, sono stati poi seguiti per circa quattro anni fino al maggio del 2008. Dai risultati raccolti, gli scienizati hanno scoperto che gli anziani maschi con un reddito annuo inferiore ai due milioni di yen (17.500 euro) hanno avuto un rischio di morte per cancro 1,9 volte maggiore rispetto ai coetanei con entrate complessive di almeno quattro milioni di yen. Lo stesso fenomeno si sarebbe evinto anche nei soggetti con un basso livello di istruzione, compreso tra i sei e i nove anni: in quanto le loro possibilita’ di morte per tumore sono risultate di 1,46 volte superiori rispetto agli anziani un istruzione di almeno 13 anni. Questo accade perchè i soggetti meno istruiti, e piu’ poveri adottano comportamenti piu’ a rischio, come l’uso di alcol e sigarette ed inoltre, si sottopongono a meno controlli avendo problemi economici.
Tale studio è stato pubblicato dal quotidiano Yomiuri Shimbun.
Me la trovai davanti mentre le porte mi si chiudevano alle spalle; nel vederla i miei pensieri balbettarono, il passo mi mancò; mi sentii come per strada, quando attraversando sulle strisce, senti lo stridio dei freni e ti fermi, perchè non sai né dove andare, né come evitare il botto. Fu un attimo. L’avevo già incontrata, e non c’era da stare allegri ad incrociarla. Come d’abitudine se ne stava in disparte, seduta lì sullo sgabello, le gambe accavallate, la solita aria di gelido distacco cucita addosso. Alta e curatissima, era come sempre vestita di bianco, oggi con una gonna castigata ed il colletto del top alla coreana un pò demodè. Non avrei saputo dire, guardandola, nè quanti anni avesse nè se fosse bella o brutta, con quel viso pallido e sfuggente, che più lo mettevi a fuoco più ti rimandava un’immagine sfocata. Quando entrai, alzò gli occhi dal libro che stava leggendo, e mi fissò con quel suo sguardo indifferente che ti senti dentro come mani che rovistano in un cassetto…. Continua a leggere…. Clicca qui
Timeoutintensiva.it, N°6, Racconti a Margine, Giugno 2008
da Negri News 138 Mensile Dell’istituto Di Ricerche Farmacologiche Mario Negri/GiViTi/Terapie Intensive
www.marionegri.it
Limitare le cure intensive nella fase terminale della vita non ha nulla a che vedere con l’eutanasia: è il messaggio forte e chiaro che il Comitato Scientifico del GiViTI (Gruppo Italiano per la Valutazione degli Interventi in Terapia Intensiva) vuole trasmettere. Desistenza terapeutica, rinuncia all’accanimento terapeutico e cure palliative sono atti medici importanti, dovuti al paziente, da non confondere con l’eutanasia. I risultati di una ricerca francese e una americana.
Negli ultimi 30 anni il progresso tecnicoscientifico ha fornito al medico di Terapia Intensiva (TI) nuove possibilità di intervento sui pazienti in condizioni critiche, come l’abolizione della coscienza mediante sedazioni prolungate o la sostituzione di funzioni vitali come la respirazione e la pompa cardiaca, oppure la possibilità di diagnosticare la morte con criteri neurologici, rendendo così possibile il trapianto di organi. Queste nuove possibilità pongono il delicato problema di quando sia opportuno porre dei limiti alle cure intensive.
Il dibattito attorno a questo tema è oggi molto acceso, anche perché gli enormi successi della TI hanno alimentato nell’opinione pubblica una fiducia nella pratica delle TI che spesso va oltre le possibilità concrete di intervento… Continua… Clicca qui