Archivio della categoria: Stati Vegetativi

News:Eluana Englaro, due anni fa la morte

Nella “Giornata del Silenzio” da noi proposta per oggi 9 Febbraio 2011 vi proponiamo degli approfondimenti

News:

Eluana Englaro, due anni fa la morte

Dal 21 febbraio DDL Biotestamento alla Camera

C’é un ‘prima’ e un ‘dopo’ Eluana Englaro. Eluana se ne è andata alle 19.35 del 9 febbraio 2009, al termine di 17 anni vissuti in stato vegetativo, dopo un incidente stradale, in bilico tra la vita e la morte. Se ne è andata in una clinica di Udine, a seguito di una lunghissima battaglia a colpi di sentenze che ha portato a quell’atto finale da sempre chiesto dal padre di lei, Beppino: la sospensione dei trattamenti di alimentazione e idratazione artificiali che la mantenevano in vita, ritenuti dall’uomo un accanimento terapeutico contrario alla volontà espressa, più volte nel corso della sua esistenza, dalla figlia stessa. ‘Prima’ di Eluana, le questioni legate al ‘fine vita’ erano un argomento per molti oscuro. ‘Con’ e ‘dopo’ Eluana, il dibattito circa il diritto di ogni individuo di decidere delle cure da ricevere in caso di incapacità di intendere è diventato di dominio pubblico. A due anni dalla sua morte, una legge sul testamento biologico – sulla base della quale ognuno potrebbe esprimere delle dichiarazioni anticipate in merito ai trattamenti da ricevere in caso di malattia terminale che porti all’incapacità di esprimersi – ancora non c’é (il dibattito parlamentare sul ddl riprenderà il 21 febbraio). Ma il caso di Eluana ha rappresentato uno ‘spartiacque’ aprendo un dibattito politico e culturale senza precedenti. Anche se il tema del ‘fine vita’ si era già imposto all’attenzione con un altro caso, quello di Piergiorgio Welby, affetto da distrofia muscolare: anche lui è stato al centro di un caso mediatico e legale contro l’accanimento terapeutico. Fu aiutato a morire nel 2006 da un medico, poi prosciolto. Casi che hanno evidenziato il vuoto legislativo in materia nel nostro Paese. Ma in attesa della legge, e dopo il caso Englaro, molti comuni hanno intanto preso posizione, attivando Registri per la raccolta delle volontà (70 REGISTRI IN TUTTA ITALIA), e sulla questione del fine vita è anche intervenuto con una sentenza il tribunale di Firenze, accogliendo il ricorso di un uomo di 70 anni in buona salute, che chiedeva “la nomina di un amministratore di sostegno autorizzato, per il tempo di eventuale perdita della capacità autodeterminativa”.

dalla stampa quotidiana ridotto

9 Febbraio 2011


News: Beppino Englaro: il 9 Febbraio Sarà la Giornata del Silenzio

Oggi 9 febbraio  è la Giornata Nazionali degli Stati Vegetativi. Ma sarà anche l’anniversario della morte di Eluana Englaro. La sua è una storia che non ha bisogno di  presentazioni: la donna è infatti deceduta dopo 17 anni in stato vegetativo, in seguito all’interruzione dell’alimentazione artificiale. La giornata è nata, per volontà dello Stato, proprio per ricordare la controversia della sua morte. Una storia correlata dalla lotta di un padre di voler rispettare la volontà della figlia, quella di non subire accanimento terapeutico, dopo l’accertamento dell’impossibilità della ripresa. E proprio nell’anniversario del trapasso di Eluana, il padre Beppino si ritrova ancora una volta a difendere  la sua scelta. Questa volta in seguito ad un preciso invito da parte del padre di Luca De Nigris, Fulvio. E’ grazie alla sua storia che sono nate le “Case del Risveglio” a lui dedicate.  Perché nonostante i danni riportati a causa di una operazione andata male per curare la sua patologia, Luca dal coma si era  svegliato in un centro specializzato di Innsbruck . Anche se il suo cuore ha presto ceduto ed il ragazzo è morto. A soli 16 anni. Sono storie molto simili ad accumunare questi padri, ed ancora una volta al centro di tutto vi è l’etica: un etica che lotta tra la volontà dell’uno e le speranze dell’altro, in una situazione dove il testamento biologico per quanto teoricamente presente non è applicabile, e la dignità della persona malata segue un filo sottile che segna il limite tra accanimento terapeutico e la paura dell’eutanasia e di un suo uso indiscriminato. Sono due storie al contempo molto diverse: Luca ad un certo punto si era risvegliato. Ed è proprio per lui che il prossimo 9 febbraio vi sarà uno spettacolo al quale Fulvio ha voluto invitare Beppino. La sua presenza, scriveva De Nigris “Potrebbe darci una mano a non ‘armare questa giornata ma come scriveva il poeta Roberto Roversi riferito al nostro Luca ad “armare la speranza, corazzarla di vita per riprendere a tessere il filo fragile del proprio destino”. Pur apprezzando l’invito e la vicinanza espressa da Fulvio, Beppino ha rigettato l’invito specificando che per lui il prossimo 9 febbraio sarà la “Giornata del Silenzio”.

Scrive Englaro Infatti:

Sono sempre più convinto che la perdita di un figlio lasci noi genitori in uno stato di prostrazione e di sofferenza che non ha eguali. Mi sembra doveroso però precisare ancora una volta che in tutti questi anni la mia battaglia non è mai stata contro qualcuno, ma per qualcuno, ‘in difesa di qualcuno”.

da Ansa.it Ridotto

News: Appello e Video: “Io Non Costringo, Curo”. Per La Libertà di Scelta, Contro l’Accanimento Terapeutico

“Io Non Costringo, Curo”. Appello con video

Un appello promosso dalla Funzione Pubblica della Cgil e dalla Cgil Medici,  già firmato da Umberto Veronesi, Ignazio Marino e da tanti neurologi e chirurghi. Lo scopo è di raccogliere il maggior numero di firme da consegnare al presidente della Camera Gianfranco Fini e a tutti i parlamentari per bloccare una legge che, come hanno spiegato all’unisono gli intervenuti alla presentazione, “viola l’articolo 32 della Costituzione (“Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario”), il Codice di Deontologia medica (Articolo 38: “Il medico, se il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà, deve tenere conto nelle proprie scelte di quanto precedentemente manifestato dallo stesso in modo certo e documentato”) e della Convenzione internazionale di Oviedo.

IL TESTO DELL’APPELLO

I medici e gli operatori sanitari non vogliono una legge che costringa a mantenere in vita con tecnologie straordinarie o sproporzionate chi ha deciso di rifiutarle in modo consapevole e non ha più una ragionevole speranza di recupero.
Non vogliono calpestare, per scelte legislative ideologiche, la deontologia professionale e la stessa Costituzione che garantiscono il rispetto della volontà dell’individuo sulle terapie da effettuare.
Non vogliono che l’idratazione e la nutrizione artificiale siano strumentalmente considerate nella legge come “pane ed acqua”, in contrasto con la comunità scientifica internazionale e negando l’evidenza della necessità per la loro somministrazione di competenze mediche e sanitarie.
Vogliono invece poter lavorare secondo scienza e coscienza in una alleanza terapeutica con la persona assistita, alla quale devono sempre essere garantite la dignità e la decisione finale.

Potete Firmare l’Appello Cliccando qui

Vi Proponiamo di seguito i due video che accompagnano l’appello:

News: Appello Cgil Medici: Liberi di Curarsi, 
No Accanimento Terapeutico

Io non costringo, curo“.

A due giorni dalla “vergognosa” “Giornata nazionale degli Stati vegetativi” nel secondo anniversario della morte di Eluana Englaro, a due settimane dall’arrivo in aula della Camera del Ddl Calabrò sulla obbligatorietà dell’idratazione e dell’alimentazione nelle persone in stato vegetativo, la Cgil chiama a raccolta medici e operatori sanitari con un appello “per la libertà di scelta sul testamento biologico e contro l’accanimento terapeutico”. Una legge che, dopo un lungo iter si è sbloccata il 12 gennaio con il via libera della Commissione Bilancio dietro l’accordo ad essere totalmente definanziata e dunque “senza nuovi oneri per lo Stato”, e che fino alla penultima stesura paragonava il sondino gastrico e l’idratazione forzata a “pane e acqua” per il paziente.

Appello con video

Un appello promosso dalla Funzione Pubblica della Cgil, sospinto da due video forti ed essenziali e già firmato da Umberto Veronesi, Ignazio Marino e da tanti neurologi e chirurghi. Lo scopo è di raccogliere il maggior numero di firme da consegnare al presidente della Camera Gianfranco Fini e a tutti i parlamentari per bloccare una legge che, come hanno spiegato all’unisono gli intervenuti alla presentazione, “viola l’articolo 32 della Costituzione (“Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario”), il Codice di Deontologia medica (Articolo 38: “Il medico, se il paziente non è in grado di esprimere la propria volontà, deve tenere conto nelle proprie scelte di quanto precedentemente manifestato dallo stesso in modo certo e documentato”) e della Convenzione internazionale di Oviedo.

dalla Stampa Nazionale

Books: Recensioni: “Soglie. Medicina E Fine Della Vita” di Carlo A. Defanti 

Books:

Recensioni

Soglie. Medicina E Fine Della Vita

Carlo Alberto Defanti

Bollati Boringhieri 2007

Secondo quali parametri è diagnosticabile la morte? I protocolli di accertamento sono ovunque gli stessi, o può accadere che un individuo dichiarato morto in un paese sia ancora vivo per le leggi vigenti altrove? Dove si colloca il punto esatto di non-ritorno in un evento così medicalizzato da essersi trasformato in un processo assistito? Rispetto a un passato da cui ci distanziano solo pochi decenni, la soglia estrema degli umani ha perso la sua residua inquestionabilità ed è diventata sempre più oggetto di definizione stipulativa. Adottare l’uno o l’altro dei tre criteri tuttora controversi – morte cardiaca, morte cerebrale, morte corticale – sortisce evidenti conseguenze di rilevanza sociale, oltre a sollevare dilemmi di natura bioetica, dalla liceità delle misure di sostegno vitale, agli usi del cadavere… Continua qui

Timeoutintensiva.it, N° 7, Books, Ottobre 2008