“Nuovo contributo della città di Manchester alla british music, I Am Kloot, con in testa John Bramwell ed il suo caratteristico timbro nasale, dopo l’esordio incerto di “Natural History” datato 2001, dove forse erano troppo influenzati da Damon Alban e compagni, -anche se “Twist”, ”Stop” e la semiacida ”Loch” rimangono delle buone prove-, nel 2003 segue il self-titled “I Am Kloot” più sicuro, direzionato e più personale con la splendida “Your Favourite Sky”, l’interessante “Untitled N°1”, la quasi disarmante “Proof” e la dolce ballad sinfonica finale ”Same Deep Water As Me” lucido esempio di chamber pop.”
Sylvia Plath (Boston, 27 ottobre 1932 – Londra, 11 febbraio 1963) è stata una poetessa e scrittrice statunitense.
Conosciuta principalmente per le sue poesie, ha anche scritto il romanzo semi-autobiografico La campana di vetro (The Bell Jar) sotto lo pseudonimo di Victoria Lucas. Afflitta per tutta la sua vita da un disturbo bipolare morì suicida l’ 11 febbraio 1963
La lapide sulla tomba reca incisa una frase di un testo buddista:
“ Anche tra fiamme violente si può piantare il Loto d’oro”.
Nel 1982, Sylvia Plath divenne la prima poetessa che vinse il Premio Pulitzer dopo la propria morte (per “The Collected Poems”).
Questa poesia, I Tulipani, fu ispirata dall’esperienza ospedaliera conseguente ad un ricovero, che Sylvia Plath subì per essere sottoposta ad una brutta appendicectomia. La compose a gran velocità come chi scrivesse una lettera urgente. Da allora in poi tutte le sue poesie furono scritte in questo modo e il tempo che le restò da vivere non fu esagerato.”
“Le centrali nucleari sono sicure per la salute di quelli che ci vivono attorno? Che fine fanno le centinaia di tonnellate di scorie radioattive prodotte dalle centrali?
Per rispondere a questa domanda PRESADIRETTA Rai 3 ha mandato i suoi inviati in Finlandia, Germania, Francia, Inghilterra, i paesi europei che da più anni convivono con l’industria nucleare dell’energia, per farci conoscere i più importanti studi scientifici internazionali sull’aumento della frequenza dei tumori attorno alle centrali nucleari; ci fa vedere da vicino i grandi depositi di riprocessamento e di stoccaggio delle scorie in Germania, Francia e in Inghilterra, vi porta negli unici due cantieri dell’EPR, la centrale nucleare francese di nuova generazione che l’Italia sta per comprare, per sentire cosa ne pensano i progettisti, gli ingegneri e i lavoratori che le stanno costruendo.”
“Nascono dalla mente intricata e contorta di Karl Blake che insieme a David Knight rappresenta il fulcro del gruppo intorno agli inizi degli anni 80. Karl Blake è l’autore dei testi, suona il basso, viene da precedenti esperienze con gruppi come Lemon Kittens dove condivideva la scena con Danielle Dax altro personaggio carismatico di quel periodo, con all’attivo album da solista, partecipazioni a performances di video-art, pittura ed anche cinema. Nel 1985 esce per l’etichetta El Benelux “Not Born Beautiful” insieme a Clive Glower, Mark Rowlatt ed Ashley Wales, in copertina campeggia una figura con una pancia ingombrante rappresentata dal globo terrestre che avanza su un campo cosparso di morte e distruzione nata dall’immaginazione di G.Bertoletti (1934), che penso abbia voluto rappresentare gli orrori della guerra, sottocopertina del vinile in carta di Firenze; l’album è un incantevole frammento musicale e non, a tratti concettuale che tende a non effettuare citazioni, un album di rara intensità, di una bellezza lacerante.”
Giappone – Fukushima.: Bloccata Falla Reattore N. 2. Si Temono Pesci E Alghe Radioattive
4 aprile 2011
Dalle alghe microscopiche ai grandi tonni, tutti gli organismi dell’ecosistema marino sono minacciati dalle radiazioni liberate dalla centrale di Fukushima, e con la decisione delle autorita’ giapponesi di rilasciare in mare quantita’ di acqua radioattiva l’attenzione degli scienziati si sposta in fondo all’oceano. Anche se la diluizione dovrebbe mettere al riparo le aree lontane dall’impianto, per l’ecosistema della regione la crisi potrebbe sfociare in una vera tragedia, destinata ad avere ripercussioni per molti anni. Il danno principale per l’ecosistema sono le mutazioni nel Dna degli organismi marini: Ancora piu’ sensibili sono uova e larve dei pesci, che possono sviluppare mutazioni letali.
Gli isotopi principali che stanno contaminando l’area sono iodio e cesio, anche se si teme che anche plutonio e altri radionuclidi pesanti possano essere finiti in mare. Il primo non desta particolare preoccupazione perche’ ha un’emivita molto breve, mentre il cesio si dimezza in 30 anni, e il plutonio in tempi dell’ordine delle migliaia di anni. Secondo alcuni studi dell’Aiea un pesce esposto al cesio lo accumula per un fattore 100, mentre le alghe del genere Porphyra hanno un fattore 50 per questo elemento, mentre per il plutonio e’ addirittura 4mila. Anche i molluschi ed altri invertebrati come le meduse, per la loro caratteristica di ‘filtrare’ l’acqua, sono particolarmente a rischio. Anche se le correnti e la grande massa d’acqua dell’oceano potrebbero diluire velocemente le sostanze radioattive, queste potrebbero restare intrappolate nei sedimenti sul fondo del mare: Questo vuol dire che gli effetti potrebbero durare anche migliaia di anni, nel caso degli elementi piu’ pesanti.
Nel caso di Chernobyl non ci sono state ripercussioni su ecosistemi marini, tutti troppo lontani dal luogo dell’incidente. In laghi e altri bacini chiusi, pero’, uno studio dell’Onu ha trovato tracce di sostanze radioattive nei pesci ancora nel 2000, 14 anni dopo il disastro.