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Salute Mentale: Che Fine Ha Fatto La Normalità?

Psichiatria e Normalità

NormalitàE’ stato pubblicato un interessante articolo su “Va Pensiero n° 593” a cura del Pensiero Scientifico Editore nel quale ci si chiede, dato che l’Inflazione Diagnostica è giunta ad un punto tale da creare sempre nuovi malati e malattie specie in Psichiatria,  che fine abbiano fatto le persone normali.

L’articolo è la traduzione di un’intervista fatta ad Allen Frances, Professor Emeritus at Duke University and former Chair of its Department of Psychiatry, Chair of the DSM IV Task Force, che lungi dall’essere un antipsichiatra, è uno psichiatra americano che ha guidato la task force per la stesura del DSM-4 per poi dimettersi dall’incarico in prossimità dell’aggiornamento successivo, il DSM-5. L’intervista pubblicata, ripercorre con lui quei “cambiamenti di paradigma” che hanno caratterizzato l’evoluzione della Psichiatria, portandola oggi al punto di definire malati mentali milioni di persone tutto sommato normali: il risultato è una vera e propria inflazione diagnostica anche nell’ambito della salute mentale. Ma qual è stato il peso dell’industria nell’influenzare i criteri diagnostici della Psichiatria? E quanto ha pesato, invece, il bisogno dei cittadini di tenere sotto controllo la propria salute? A detta di Allen Frances gli psichiatri hanno agito in buona fede, seppure incautamente, pensando di avvicinarsi ad una più chiara verità in ambito psichiatrico, ma hanno prestato il fianco all’industria del farmaco. Saggezza e lentezza sono un possibile antidoto perché “ricevere una diagnosi è un momento davvero importante nella vita di una persona, può essere tanto importante quanto acquistare una casa o scegliere una moglie”: bisogna andarci piano, poggiando i percorsi diagnostici sul buon senso. E lo psichiatra termina l’intervista dicendo:

“Una delle cose che stiamo imparando, non solo in Psichiatria ma in quasi tutte le aree della medicina, è che questa rincorsa al definire le malattie ha fatto sì che oggi testiamo e trattiamo le persone molto più di quanto sia per loro salutare. Negli ultimi trent’anni è stata posta molta enfasi sul concetto di medicina preventiva: fare diagnosi precoce e stabilire una terapia prima che la malattia possa causare danni. Ma stiamo imparando adesso che sottoporre a screening, per molte malattie, “seleziona” persone che starebbero meglio se fossero lasciate in pace.
Fino a tempi recenti è stato chiesto agli uomini di sottoporsi a screening per il tumore della prostata, oggi sappiamo che questo non si traduce in un allungamento della vita, ma al contrario in terapie chiaramente aggressive e dannose. Vengono eseguiti troppi screening per il tumore del seno; i valori di pressione arteriosa che definiscono la normalità sono stati ulteriormente abbassati; vengono fatti troppi controlli nei pazienti diabetici… Stiamo imparando dagli altri ambiti della medicina che la sovradiagnosi e il sovratrattamento causano più danni che vantaggi. E credo che la Psichiatria stia seguendo questo stesso percorso di sovradiagnosi e sovratrattamento, mentre tutti dovrebbero metterci un po’ di buon senso.

Per leggere l’interessante ed approfondita intervista “Clicca qui”

Fonte:

http://www.pensiero.it/attualita/