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News: Centrale di Fukushima, il Punto sull’Emergenza Nucleare

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Energia Nucleare e Salute

Centrale di Fukushima, il Punto sull’Emergenza Nucleare

L’ISPRA, dalla sala emergenza nucleare, in funzione 24 ore su 24, continua l’attività di valutazione delle informazioni ricevute dall’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica.

News: Giappone: Incubo Radiazioni – Fukushima – Si Temono Danni Ben Più Gravi

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Giappone: Incubo Radiazioni – Fukushima – Si Temono Danni Ben Più Gravi

Video: Nella centrale nucleare di Fukùshima, dopo una serie di esplosioni, in tarda serata è scoppiato un nuovo incendio al reattore numero 4.

Le Idee

Pioggia”

“Il dono più grande che ci ha fatto dio è senz’altro questo: che quando un fotone colpisce un semiconduttore libera un elettrone. Le leggi della isica sono talmente benevole, talmente generose. Senta qua. C’è un uomo nella foresta, sotto la pioggia, e sta morendo di sete. Ha con sé un’accetta e comincia a tirar giù gli alberi per berne la linfa. Un sorso per ogni albero. Intorno gli si fa il deserto, niente più piante o animali, e l’uomo sa che per colpa sua la foresta scomparirà presto. Allora perché non apre la bocca e non beve la pioggia? Per il semplice motivo che è molto bravo a tirar giù alberi, perché ha sempre fatto così, e perché considera un po’ suonato chi propone di bere la pioggia. Ecco, la luce del sole è come quella pioggia. Inonda il nostro pianeta, condiziona il nostro clima e la suavita.

El Roto, El Pais, Spagna, da Intenazionale

Una dolcissima pioggia di fotoni e tutto quel che dobbiamo fare è prendere i bicchieri e raccoglierla! Meno di un’ora di luce solare sulla terra basterebbe a soddisfare i bisogni del mondo intero per un anno”. Ian McEwan, Solar (Einaudi 2010).

Giovanni De Mauro

dall’ Editoriale della Rivista Settimanale Intenazionale N° 889


News: Giappone: Nucleare: Le Radiazioni Fermano I Soccorsi

Energia Nucleare e Salute:

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Giappone: Nucleare: Le Radiazioni Fermano I Soccorsi

Il nuovo incendio scoppiato durante la notte scorsa nella centrale di Fukushima sta destando molte preoccupazioni, infatti tutti i tentativi messi in atto per raffreddare i reattori sembrano essere inutili. Gli elicotteri anti-incendio inviati per inondare d’acqua l’impianto sono stati bloccati dalla radioattività dell’area. La zona intorno all’impianto nucleare è stata evacuata per circa 30 chilometri, e gli incaricati al raffreddamento sono costretti a operare a intervalli regolari, per limitare i rischi di contaminazione. Dopo l’incendio del reattore numero 4, un velivolo ha immediatamente cercato di versare acqua anche sul reattore 3, per evitare la fusione delle barre di combustibile, ma secondo quanto comunicato dall’agenzia Kyodo questa attività ha dovuto subire uno stop forzato a causa del livello di radiazioni in continuo aumento. Secondo l’Autorità della sicurezza nucleare francese, il pericolo più grande riguarda la piscina di stoccaggio del combustibile esaurito dal reattore numero 4, dove a causa degli incendi si teme l’emissione di radiazioni nell’atmosfera. Questa già drammatica situazione è aggravata anche dal meteo locale, infatti per le prossime ore sono previsti neve e forte vento, che porterebbe una possibile nube nucleare verso Tokyo.

News: Giappone: Esplosione In Centrale Nucleare. La Tv: Allarme Radiazioni, Restate A Casa

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Esplosione Della Centrale Nucleare Prima e Dopo

Giappone: Esplosione In Centrale Nucleare. La Tv: Allarme Radiazioni, Restate A Casa

Il governo: situazione potenzialmente grave. Nuovo bilancio: i morti nel sisma potrebbero essere 2.000, 215mila le persone evacuate. L’esercito trova 400 cadaveri nel porto di Rikuzentakata. Cessato allarme tsunami per la maggior parte del Pacifico. In Un’ Ora le radiazioni che si assorbono in un anno

Dopo il terremoto di magnitudo 8.9 e gli tsunami di ieri, in Giappone è l’ora dell’incubo nucleare.  A Fukushima, dove si trova una delle 55 centrali del paese, un’esplosione ha provocato il crollo della gabbia esterna di un reattore atomico ed è stato rilevato cesio radioattivo nei pressi dell’impianto. Nella centrale sono stati rilevati livelli di radioattività 1000 volte più alti della norma, all’interno della sala di controllo (le radiazioni ricevute in una sola ora da una persona corrispondono cioè al limite di radioattività che non deve essere oltrepassato in un anno). Nell’area esterna si sono registrati, invece, livelli 8 volte superiori alla soglia critica. L’Agenzia giapponese sulla sicurezza nucleare ha rilevato cesio radioattivo in prossimità della centrale. La fusione potrebbe essere in atto «nel reattore n1 della centrale nucleare di Fukushima n1».

Sui 55 reattori nucleari in servizio in Giappone, 11 sono stati interessati dal violento terremoto che ha colpito ieri mattina le zone nordorientali del Paese. Si tratta dei reattori delle centrali di Fukushima Daichi, di Fukushima Daini e di Onagawa: in particolare, i problemi principali riguardano il reattore numero due dell’impianto di Fukushima Daini, la cui pressione interna è aumentata pericolosamente a causa del mancato intervento del sistema di raffreddamento di emergenza.

Si tratta di un reattore del tipo “ad acqua bollente” (Bwr), uno dei progetti di più larga diffusione e utilizzato in numerosi impianti nipponici. La reazione nucleare del nocciolo produce calore, che a sua volta provoca l’ebollizione dell’acqua e quindi vapore: questo aziona direttamente una turbina per generare elettricità, poi viene raffreddato tramite un condensatore e l’acqua viene pompata di nuovo nel reattore, completando così il ciclo.

Il problema è che anche quando il reattore viene spento e la reazione nucleare cessa, all’interno rimane un calore elevato che deve essere dissipato da un adeguato sistema di raffreddamento.

Dopo l’allarme lanciato sulla centrale di Fukushima N1, (la Fukushima-Daiichi), in seguito al quale il premier ha chiesto l’evacuazione di 45 mila persone, problemi di raffreddamento si sono verificati anche nella Fukushima-Daini, la N.2, comunica la Tokyo Electric Power Company. A non funzionare è in questo caso il sistema di raffreddamento di tre reattori. L’impianto in questione si trova a una distanza di 11 km dal primo. L’area è stata evacuata in un raggio di 20 chilometri e un’evacuazione è stata ordinata anche nei dieci chilometri attorno a un Fukushima 2. La tv pubblica ha invitato gli abitanti delle zone limitrofe a non uscire di casa e tappare le finestre. Il governo ha riconosciuto l’esistenza di danni ma non ne ha spiegato l’entità. L’Agenzia Internazionale per la Sicurezza Nucleare (l’Aiea), in attesa delle informazioni chieste con urgenza, non ha lanciato alcun allarme. Secondo i suoi esperti, l’esplosione potrebbe essere di tipo convenzionale. Un’esplosione molto potente, al punto che si sarebbe polverizzata la gabbia di esterna di contenimento di uno dei reattori. Alcuni impiegati sono stati feriti: 4 secondo Tepco, il gestore dell’impianto, molti di più secondo altre fonti.

Il tetto del reattore di Fukushima con forti problemi di tenuta dell’impianto di raffreddamento è crollato (vedi Foto), conferma il gestore dell’impianto Tepco. La situazione alla centrale nucleare Fukushima I è «potenzialmente molto grave», ha detto un portavoce del governo giapponese, citato dall’emittente Nhk, che ha poi esortato la popolazione a mantenere la calma. Esperti russi considerano certo che a Fukushima sia in corso una fusione incontrollata, ipotesi molto probabile anche per i media giapponesi. La Russia ha ordinato un attento monitoraggio delle radiazioni nel suo estremo oriente. La televisione pubblica Nhk ha invitato coloro che abitano nelle zone vicine alla centrale nucleare di Fukushima, oltre la zona già evacuata, di tapparsi in casa e chiudere le finestre. Secondo gli esperti, è necessario coprirsi naso e bocca con asciugami bagnati e lavarsi le mani non appena rientrati in casa. La gente deve inoltre evitare verdure, altri cibi freschi e acqua del rubinetto, prima del via libera delle autorità.

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News: Libia: Nell’Ospedale Di Bengasi

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Libia: Nell’Ospedale Di Bengasi

Bengasi, 26-02-2011

C’e’ tensione nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Bengasi. Ci sono ricoverati diversi sostenitori di Muammar Gheddafi feriti nella battaglia dei giorni scorsi. Tra di loro c’e’ anche “un mercenario, venuto dal Ciad”, dice un’infermiera. Ma lo dice a bassa voce, indicandolo con circospezione. Teme che se si sparge la voce, qualcuno possa venire a prenderlo. Il dottor Issa al Fathi, direttore del pronto soccorso e’ piu’ prudente. ”Non sappiamo bene chi sia. Di certo combatteva per il nostro leader”, afferma, poi si corregge, “per il nostro ex leader”. E aggiunge: “e’ ferito ad una gamba, non sarebbe neanche necessario tenerlo qui, ma e’ piu’ prudente, come e’ piu’ prudente tenere qui gli altri soldati”. Alcuni di loro sono feriti gravemente,  “sono in fin di vita. Ma noi facciamo tutto il possibile per salvarli. Siamo medici, non facciamo differenze tra i pazienti”, dice il dottor al Fathi con pudore, abbassando lo sguardo. Nella camera mortuaria invece nessuna prudenza: i corpi di due combattenti neri “sono certamente di due mercenari africani”, dice un addetto, aprendo una cella frigorifera e mostrando i cadaveri. Attorno alla cella, in terra, ci sono un decina di sacchi verdi con cadaveri. Sono di manifestanti, ma anche di soldati, dice un’infermiere: “Questi sono soldati che si sono rifiutati di obbedire all’ordine di sparare sulla folla e quindi sono stati uccisi e bruciati”, afferma aprendo la zip di due dei sacchi, dentro ci sono dei resti praticamente irriconoscibili.

Il dottor al Fathi ha fretta. Ha molto da fare, anche se l’emergenza dei primi giorni “della rivoluzione del 17 febbraio” si e’ un po’ ridimensionata. “In tre giorni – dice – abbiamo accolto 1.400 feriti, e 500 cadaveri. Ora continuano ad arrivare dei feriti per arma da taglio. Qualche caso ogni giorno. Frutto di risse con qualche sostenitore pro-Gheddafi che ancora c’e’ in giro”. L’emergenza e’ ridimensionata, ma non le carenze dell’ospedale, a cui e’ stato cambiato anche il nome, ora di chiama “dei Martiri”, come informa una tavola con la nuova dicitura inchiodata sul muro accanto al cancello di ingresso; dove sono sono state affisse anche diverse foto di “scomparsi”. Per lo piu’ ragazzi, sorridenti. “Abbiamo bisogno di medicinali, antibiotici, anestetico, filo da sutura”, dice il dottore. ”Tutti continuano a mostrare una grande solidiarieta’ con chi ha combattuto – dice con un gran sorriso e alzando le dita nel segno della vittoria – per dare vita alla Nuova Libia”.

ridotto da http://www.rainews24.rai.it/