Archivio tag: Terapia Intensiva

Emozioni E Sensemaking In Terapia Intensiva

Articolo Scientifico

da: La Costruzione Di Significato E Senso In Terapia Intensiva,

Emozioni E Sensemaking In Terapia Intensiva

Di M.Francesca Sapuppo* e Diego Bongiorno*

Gruppo di lavoro*: Grazia Alia, Serafina Ardizzone, Diego Bongiorno, Cecilia Dolcemascolo, Salvina Matranga, M.Francesca Sapuppo, Salvatore Vasta

*A. I.CHANGE ONLUS

10 ottobre 2008

Prenderemo spunto dal lavoro di Sara Albolino, Richard Cook “Medici di Terapia Intensiva: sensemaking, sicurezza e lavoro quotidiano” (riportato in questa stessa rubrica) per offrire ai Lettori  anche un nostro punto di vista ed un approfondimento. I risultati sono il frutto delle ricerche che abbiamo svolto negli anni passati (dal ’97) all’interno della Terapia Intensiva polivalente dove alcuni di noi lavorano o hanno lavorato e che sono state coordinate da Diego Bongiorno, psichiatra e psicoanalista, esperto nella conduzione di gruppi a funzione analitica. Dalla nostra esperienza quotidiana di Medici Intensivisti sappiamo quanto sia importante in una realtà estremamente complessa e carica di incertezza, come la Terapia Intensiva, lavorare in collaborazione in modo coordinato e cooperativo per ottenere una organizzazione “la più sicura possibile”; contemporaneamente sappiamo però, quanto sia difficile poterla ottenere. In questo risulta indispensabile il sensemaking, quale processo di costruzione di significato e senso “condiviso” tra gli individui del gruppo. Questo consente loro di comprendere  e condividere “insieme” questa  realtà così complessa ed incerta per poi potere agire successivamente in modo condiviso, organizzato, “sensato”. Da qui la decisione di studiare questo processo perché sono proprio le cadute, i fallimenti del sensemaking “condiviso” che possono portare, come spesso osserviamo nelle nostre realtà ospedaliere, ad operare in modo “disorganizzato e senza senso”… Per continuare a leggere… Clicca qui

Allegato ed Incipit:

Medici di Terapia Intensiva: sensemaking, sicurezza e lavoro quotidiano (in .pdf)
S.Albolino* – Richard Cook*
*Sociologa, Unità Rischio Clinico; Regione Toscana ** R. Cook Cognitive Technologies Laboratory, Department of Anesthesia and Intensive Care,University of Chicago

Timeoutintensiva.it, N°7, Focus, Ottobre 2008

Ossigeno Terapia Iperbarica, Associata Al Blocco Del Plesso Lombare Nella Sindrome Da Schiacciamento. Case Report.

Articolo Scientifico

Ossigeno Terapia Iperbarica, Associata Al Blocco Del Plesso Lombare Nella Sindrome Da Schiacciamento. Case Report.

P. Castaldi*, A. Rotini*, C. Iesu*, G. Angius**, P. Isoni**, P. Caddori**, J. Parodo**

(*) Servizio Anestesia Rianimazione e Medicina Iperbarica P.O. Marino – A.S.L. n° 8 –

Cagliari

(**) Università degli Studi di Cagliari – Scuola di specializzazione in Anestesia e Rianimazione

Introduzione

Le linee guida nazionali ed internazionali riconoscono l’efficacia del trattamento con ossigeno iperbarico nella sindrome da schiacciamento . Tale condizione si manifesta clinicamente a seguito di un evento traumatico con un importante edema tissutale e progressiva sofferenza ischemica dei tessuti. Si accompagna spesso ad intensa sintomatologia dolorosa, talvolta sono presenti aree di ipoestesia e anestesia per le lesioni nervose con compromissione della funzione motoria. L’Ossigeno iperbarico agisce migliorando l’apporto di O2 ai tessuti, stimolando la neoangiogenesi, incrementando la capacità di killing dei leucociti, previene e controlla le infezioni da anaerobi o da germi misti. Inoltre l’ossigeno iperbarico stimola e sostiene i processi riparativi fisiologici. Tuttavia l’elevato tenore di ossigeno che si ottiene con i trattamenti iperbarici, può produrre anche una vasocostrizione iperossica che, se da un lato riduce l’edema locale, dall’altro può provocare una riduzione eccessiva dell’apporto ematico con un paradossale aggravamento dell’ischemia. Il blocco del sistema simpatico segmentale con la relativa vasodilatazione può aumentare il flusso di sangue nei tessuti sofferenti e ridurre la vasocostrizione reattiva da iperossia, migliorando la ossigenazione tissutale… Per continuare a leggere Clicca qui

Caso clinico

Timeoutintensiva.it, N°7, Technè,  Ottobre 2008