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Palermo: Nasce Il “Comitato Dei Professionisti Liberi Paolo Giaccone”: Firma Anche Tu !

Il “Comitato dei Professionisti Liberi” è nato nel 2010 su iniziativa di un gruppo di professionisti, di Addiopizzo e di LiberoFuturo, allo scopo di promuovere un processo di autofondazione di un movimento di professionisti liberi dalla Mafia che si impegnassero singolarmente e solennemente a rispettare un decalogo etico sottoscrivendo il MANIFESTO predisposto dal Comitato.

Oltre agli iscritti agli albi possono sottoscrivere anche i non iscritti agli ordini, i semplici laureati ed i titolari di diplomi professionali compilando l’apposito form nel sito www.professionistiliberi.org

Manifesto Dei Professionisti Liberi

Premessa

La straordinaria diffusione e pericolosità del sistema mafioso impone ad ogni soggetto sociale, singolo o associato, pubblico o privato, di svolgere un ruolo attivo nel contrastarlo. Siamo convinti, infatti, che la Mafia si potrà sconfiggere solo se a combatterla non saranno più alcuni soggetti isolati, ma tutte le istituzioni, compresi gli Ordini Professionali oltre che la larga maggioranza della società civile. All’origine della nascita degli Ordini c’è stata, tra l’altro, la necessità di vigilare sul corretto comportamento degli iscritti. Probabilmente questa funzione, con il trascorrere degli anni, ha perso l’importanza che il legislatore le aveva attribuito. Per tutto ciò, il “Comitato Dei Professionisti Liberi Paolo Giaccone“, insieme a LiberoFuturo e Addiopizzo, ha ritenuto utile redigere uno specifico Manifesto che, oltre a riprendere quanto già regolato dalle norme e dai codici deontologici, possa essere osservato nell’ambito più specifico della lotta al racket del pizzo ed al sistema mafioso. Tutti coloro che sottoscriveranno la “Dichiarazione di impegno” entreranno a far parte di una lista di professionisti che sarà resa pubblica. Il Manifesto contiene norme etiche specifiche che, una volta sottoscritte, impegneranno pubblicamente al loro rispetto e all’attenta osservanza ogni singolo professionista, pena l’esclusione dalla lista stessa. Il Manifesto è rivolto a tutti i professionisti siano essi liberi professionisti o dipendenti pubblici e privati. Essi, sottoscrivendolo, si impegnano a rispettarne le indicazioni nell’ambito delle loro competenze professionali e responsabilità individuali.”

Leggi la Dichiarazione di Impegno

Compila la Richiesta di Adesione

E poi Invia Il modulo di adesione, dopo averlo compilato, al numero di Fax 1786039443 (senza prefisso), grazie.

Fonti:

www.professionistiliberi.org

La pagina su Facebook


La storia del manichino Annie

La Storia del Manichino Annie

Il suo volto, uguale in tutto il mondo, è quello di una donna parigina del 1800

Tutti quelli che hanno fatto un corso di pronto soccorso, o rianimazione (Bls, Blsd, Acls etc) simulato su manichino, conoscono il suo volto: i manichini su cui esercitarsi hanno tutti la stessa faccia. Si tratta di una donna, il cui nome nessuno conosce, annegata a Parigi, nella Senna, alla fine del diciannovesimo secolo. Dopo il ritrovamento del suo cadavere, nessuno era in grado di identificarla, così le autorità hanno fatto un calco della faccia, per conservarne la memoria e permettere un riconoscimento postumo. Nessuno si presentò, ma la sua storia intanto era diventata una sorta di esercizio per artisti e scrittori della capitale francese, che avevano provato a ricostruire con l’immaginazione le circostanze della sua morte. E’ stato ipotizzato di tutto, anche  se molte storie giravano intorno allo stesso tema: un amore finito male, un suicido.

Nel 1958, la Laerdal Company ha scelto proprio il suo volto per i manichini usati durante gli esercizi di rianimazione. Il proprietario della società infatti riteneva che le prove sarebbero state più efficaci se svolte su un volto e un corpo credibili e a dimensioni naturali. In questo modo, la donna ha avuto di nuovo un nome, anche se probabilmente non quello che aveva in vita. Per tutti e per sempre è diventata Resusci Annie.

Dalla Newsletter del Sabato – 18 Giugno 2011 – del Gruppo Facebook Associazione i.Change ONLUS

Una Terapia Intensiva Pediatrica Aperta ai Familiari: Video

Umanizzazione delle Cure Intensive

Terapie Intensive Aperte

Una Terapia Intensiva Pediatrica Aperta ai Familiari

Video

29/nov/2010

Nel Video, Realizzato dalla Rai TV, Alberto Giannini, Anestesista Rianimatore, illustra le ragioni dell’apertura della Terapia Intensiva Pediatrica ai Familiari H 24, Fondazione IRCCS Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico – Milano

Fonti: You Tube Channel Lucetta Fontanella

Guarda il video ! Clicca Qui

Timeoutintensiva.it, N°17, Spot Light, Giugno 2010

News: Palermo: Tonno con Istamina a Ballarò: Tre Persone Ricoverate in Ospedale

News

Avvelenamenti Alimentari

Palermo: Tonno con Istamina a Ballarò: Tre Persone Ricoverate in Ospedale

Tre agenti di polizia, dopo aver mangiato pesce in una trattoria del quartiere Ballarò di Palermo, sono finiti in ospedale. Uno di loro, una donna, è ricoverata nel reparto di terapia intensiva all’ospedale Cervello, in coma farmacologico. I sanitari hanno accertato che ha ingerito del tonno con istamina che le ha provocato uno shock anafilattico. I tre agenti, subito dopo la cena hanno avuto i sintomi dell’intossicazione con dolori addominali e senso di malessere diffuso. I due uomini sono stati dimessi ieri nel tardo pomeriggio dopo una adeguata terapia. Le loro condizioni non sono gravi. Gli agenti, in commissariato, hanno raccontato di avere cenato nella solita trattoria in piazza Ballarò, dove peraltro avevano già mangiato altre volte. I carabinieri del Nas, e gli agenti della squadra mobile hanno accertato che il ristorante non aveva nessuna autorizzazione. All’interno della trattoria, nella dispensa, sono stati trovati e sequestrati alimentari scaduti. I locali della cucina non avevano i requisiti richiesti dalle leggi. La trattoria è stata sequestrata dai carabinieri del Nas. Il titolare è stato denunciato alla procura della Repubblica. Giorni fa, quindici persone sono finite in ospedale per aver ingerito il tonno con istamina acquistato in una pescheria di Palermo alla quale poi è stato sequestrato il pesce. Ieri polizia e Capitaneria di Porto sono intervenuti dopo una segnalazione al telefono “1530″ in due pescherie di via Montalto dove hanno sequestrato 300 chili di tonno.

Il pesce è stato trovato in pessime condizioni ed è stato sequestrato e distrutto. I titolari dei due esercizi commerciali erano non avevano il modello BCD (bluefin tuna catch document) rilasciato dall’Autorità Marittima, documento con cui viene ricostruita e garantita la tracciabilità delle diverse fasi della filiera di sfruttamento del tonno rosso, dalla cattura alla commercializzazione. Per i due venditori oltre al sequestro del tonno anche una sanzione amministrativa di 2.000 euro.

“Invitiamo i consumatori a segnalarci al telefono della Guardia Costiera 15 30 tutte le anomalie che riscontrate quando andate a fare la spesa e acquistate pesce – dicono dalla Capitaneria di Porto – Notiamo che in questi ultimi mesi c’è sempre più la voglia da parte dei consumatori di non essere frodati da commercianti, che senza scrupoli, mettono in vendita pesce che viene congelato e scongelato più volte prima di essere venduto. Pratiche che non possono essere più tollerate dai tanti che si recano con fiducia ad acquistare del pesce, anche a cari prezzo, che rischia di trasformarsi in un pericolo per la loro salute”.

Da: Yahoo Notizie, 14 Giugno 2011

Nucleare e Salute: Fukushima: 23.500 tra vittime e dispersi. Video

Nucleare e Salute

Fukushima: 23.500 tra vittime e dispersi.

Video

23.500 tra vittime e dispersi. È questo il numero più impressionante del post-Fukushima, quello che salta subito all’occhio a tre mesi di distanza dal 5° terremoto – per intensità – della storia umana. Pochi altri dati rendono l’idea dell’apocalisse che si è abbattuta sul Giappone, paese che sembra entrato in guerra senza volerlo e oggi, pur volendolo, non riesce più a trovare la pace. Se però da un lato la ricostruzione prosegue, tra il disinteresse tipico dei media occidentali che hanno già spento i riflettori e la volontà di occultare le prove manifestata dalla Tepco, d’altra parte anche la Storia fa il suo corso: la radioattività è sempre alta – anzi, abnorme – e i giapponesi, abbandonato il riserbo, cominciano a far sentire tutta la propria rabbia.

L’altro ieri sono state più di 150 le manifestazioni in memoria delle vittime organizzate in tutto il paese. Alle 14,46 ora locale – la stessa in cui si è verificato il sisma l’11 marzo – migliaia di persone hanno osservato un minuto di silenzio. Poi, a seconda delle città, si sono formati cortei di protesta, come quello che ha portato 10.000 persone circa sotto la sede della Tepco, tra slogan urlati, dita puntate e cartelloni abbastanza eloquenti. Da parte sua l’azienda responsabile di aver aggravato una situazione già di per sé gravissima continua a fare il suo lavoro, dimostrando poca trasparenza.

Solo oggi i dati sull’acqua raccolti dai tecnici sono stati resi pubblici. 240 volte il limite legale di sicurezza è dunque il valore dello stronzio-90 rilevato nella zona di mare in prossimità del reattore numero 3 in data 16 maggio. Sempre nello stesso giorno, davanti al reattore numero 2, l’acqua dell’Oceano Pacifico conteneva 170 volte la quantità di stronzio-90 fissata per legge.

Fonti: youtube Channels Euronews