Archivio della categoria: Disabilità

News: Era Paraplegico: Ecco I Primi Passi

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Era Paraplegico: Ecco I Primi Passi

Rob Summers durante il training

Una nuova speranza viene dalla ricerca per chi soffre di questa grave patologia.

Rob Summers, un giovane cittadino statunitense originario dell’Oregon, era paralizzato dal torace in giù, dopo essere stato travolto da un’auto; ma ora riesce di nuovo a stare in piedi grazie alle elettrostimolazioni del midollo spinale.  Stare di nuovo in piedi da solo, ha spiegato, è “la più meravigliosa delle sensazioni”. Ora può muovere volontariamente le dita dei piedi, i fianchi, le ginocchia e le caviglie, oltre a camminare su un ‘tapis roulant’ con un sostegno.

Tutto questo, lo apprendiamo da una ricerca pubblicata dalla rivista specializzata Lancet. Rob era un giocatore di baseball e nel 2006 faceva parte della squadra che vinse le College World Series.

In estate fu però gravemente ferito in un incidente  e il suo midollo spinale rimase lesionato per una grave sublussazione vertebrale da C7 a T1. Lui così restò paralizzato agli arti inferiori, anche se in parte la sensibilità era conservata in alcune aree corporee. I medici gli hanno impiantato sedici elettrodi sulla dura (L1-S1) per una cronica elettrostimolazione del midollo spinale nel 2009: Rob si è allenato quotidianamente nel tentativo di stare in piedi, camminare e muovere le gambe, mentre pulsazioni elettriche venivano inviate al midollo. Così è riuscito a stare in piedi autonomamente e alla fine è stato in grado di controllare le sue gambe e muoversi, assistito, per brevi periodi di tempo.

Rob ha riacquistato anche altre funzioni come il controllo della vescica urinaria e della pressione del sangue. Questo studio ha dimostrato che la stimolazione elettrica potrebbe funzionare in alcuni soggetti paraplegici. Dipende dalle lesioni. Altri quattro pazienti sono al momento in attesa per sperimentare ulteriormente la terapia.

L’articolo Originale:

The Lancet, 20 May 2011, doi:10.1016/S0140-6736(11)60547-3

Effect of epidural stimulation of the lumbosacral spinal cord on voluntary movement, standing, and assisted stepping after motor complete paraplegia: a case study

Prof Susan Harkema PhD, Prof Joel Burdick PhD, Prof V Reggie Edgerton PhD et Alii

News: Ricerca: Sclerosi Multipla: Microbatterio Possibile Causa, Scoperta Italiana

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Ricerca: Sclerosi Multipla: Microbatterio Possibile Causa, Scoperta Italiana

Una scoperta tutta italiana apre nuove strade alla ricerca sulla sclerosi multipla. Un gruppo di ricercatori sardi delle Universita’ di Sassari e Cagliari ha identificato un microbatterio, probabile fattore scatenante della malattia. Sotto accusa il Mycobacterium avium subspecies paratuberculosis (Map) responsabile della paratubercolosi nei ruminanti. I primi risultati dello studio sono pubblicati sulla rivista PLoS ONE.

Vai all’ Articolo su PLoS ONE

Racconti a Margine: “Limiti” di S. Vasta

Racconti a Margine

“Limiti”

racconto di Salvatore Vasta

Era dieci anni fa. Ricordo che il telefono suonò un’unico lungo squillo, durato sino a che non risposi; potrebbe essere stato ieri; “Forse dovresti prendere il primo aereo, lo hanno ricoverato in Neurologia… dicono che è in coma… ma vigile… siamo molto confusi… qui sai, non sono molto loquaci… ti aspettiamo per capirci qualcosa.”. Arrivai a Verona a pranzo, ma lo vidi solo qualche ora dopo…”…

…Per Leggere l’ Intero Racconto Clicca Qui

Timeoutintensiva.it, N°16, Racconti a Margine, Aprile 2011



News: Gran Bretagna – Suonare Uno Strumento Col Pensiero, Grazie Ad Interfaccia Pc

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Medicina e Tecnologia

Gran Bretagna – Suonare Uno Strumento Col Pensiero, Grazie Ad Interfaccia Pc

Suonare un brano musicale col pensiero si puo’, e lo strumento inizia a produrlo nota dopo nota: c’e’ riuscita una donna paralizzata in seguito a un ictus, grazie a un’interfaccia che ha permesso a un computer di leggere le sue onde cerebrali e tradurle in musica. L’interfaccia e’ stata sviluppata da Eduardo Miranda, dell’universita’ britannica di Plymouth e i risultati sono presentati sulla rivista Music and Medicine. Secondo quanto riportato online su Nature, la donna ha imparato ad associare un certo stato mentale a una melodia e a concentrarsi su di esso. Il primo passo, per la donna, e’ stato osservare sullo schermo di un pc alcuni bottoni virtuali, premendo ciascuno dei quali parte una melodia. Poi ha imparato a concentrare il pensiero sui bottoni, cosi’ da premerli con la mente. Il comando arriva da un elettroencefalografo che legge le sue onde cerebrali. Piu’ intenso e’ il pensiero, piu’ forte viene premuto il pulsnte e diversa sara’ l’intensita’ della musica. Il risultato non ha solo aspetti ludici: la musica infatti, oltre ad essere un prezioso intrattenimento, e’ terapeutica e potrebbe aiutare la riabilitazione dei pazienti con paralisi.

L’articolo Originale:

Abstract

Brain-Computer Music Interfacing (BCMI): From Basic Research to the Real World of Special Needs

Eduardo R. Miranda University of Plymouth, Wendy L. Magee Royal Hospital for Neuro-disability,  John J. Wilson University of Essex,  Joel Eaton University of Plymouth,  Ramaswamy Palaniappan University of Essex

News: Ictus: La Perdita Di Memoria Potrebbe Essere Il Primo Segnale

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Ictus:

La Perdita Di Memoria Potrebbe Essere Il Primo Segnale

La scarsa memoria e problemi con le altre abilità mentali possono essere i primi segnali di un aumentato del rischio di ictus, suggerisce un nuovo studio americano. I ricercatori dell’Università dell’Alabama hanno sottoposto ad un test di memoria sul ricordo delle parole 17.851 persone, ed un altro test sulla fluidità verbale con l’intento di misurare le competenze esecutive di funzionamento del cervello a 14.842 persone. I partecipanti avevano dai 45 anni in su e non avevano mai avuto un ictus precedentemente. Ognuna di queste trentamila persone circa è stata contattata due volte l’anno nei 4 anni e mezzo successivi, e da questi consulti è risultato che 129 persone del test di memoria e 123 persone del test di fluidità verbale, hanno avuto un ictus. Tra coloro che hanno preso parte al test sulla memoria, i 3.500 partecipanti che hanno ottenuto i punteggi più bassi avevano 3,5 volte più probabilità di subire un ictus rispetto ai 3.500 che avevano ottenuto i punteggi migliori. Tra coloro che hanno fatto il test fluidità verbale, i 3.000 partecipanti con i punteggi più bassi registravano 3,6 volte più probabilità di avere un ictus rispetto ai tremila con i punteggi migliori. Approfondimenti:  Clicca qui

Fonte:

http://www.medicinalive.com (Ridotto)

http://www.aan.com